Capitolo 37.

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Pov's Tini.
Jorge è sceso da poco e giá mi manca da morire. Ancora non ci posso credere, noi stiamo insieme. Ci ho sperato per così tanto tempo che pensavo non fosse possibile. Ed invece eccoci qui. Sono solamemte curiosa di sapere cos'ha intenzione di fare con Stephie. Sembra che il destino non voglia separarci, perchè proprio ora mi ricordo che sono venuta con lui e che quindi se se ne va, io rimango qui. Sto parlando con Mercedes, ma mi sbrigo a prendere la mia roba per andare via.
Io:Scusami Mer, devo andare. Ti raggiungo domani mattina, se Lodo si sveglia prima chiamami.
Annuisce e ci scambiamo un bacio, poi mi dirigo da Lodovica lasciandogli un dolce bacio sulla fronte. Mi fiondo velocemente all'ascensore e appena scendo mi assale il panico, perchè non vedo i due ragazzi. Mi avvicino alla signora dietro il grosso banco.
Io:Mi scusi, ha visto due ragazzi uscire?
Xx:Sì, si sono fermati qui fuori, li vedo ancora.
Mi giro verso la grande porta finestra e li vedo chicchierare, così mi sollevo subito.
Io:Grazie tante, buongiorno.
Sto per andarmene, ma la voce massiccia della signora mi ferma.
Xx:Mi scusi signorina!
Mi giro.
Io:Dica.
Xx:Ma il suo fidanzato, ha avvisato la famiglia della ragazza Camarena?
Io:Non lo so, ma penso di sì. Perchè?
Xx:Perchè se no sarebbero giá venuti a trovarla, no?
Io:Ah, boh..provvedo io.
Xx:Vabene, buongiorno.
Sorrido e cammino al di fuori dell'edificio. Mi ero completamente dimenticata che doveva avvisare i genitori di Lodovica e sapevo di non dovermi fidare, quando mi ha detto che lo avrebbe fatto. Non posso nemmeno pensare quale nesso logico gli proibisce di informare due poveri genitori per la salute della figlia. Esco fuori e mi reco dai due, che appena mi avvicino mi guardano. Jorge mi sorride e allunga il braccio, per farmi avvicinare a lui. Lo faccio e mi accoglie sotto la sua ala protettrice. Ha un profumo soave, vaniglia misto alla ciliegia. Mi da un delicato bacio sui capelli e mi guarda dolcemente.
Jorge:Cosa ci fai qui, piccola?
Io:Ti sei dimenticato che se te ne vai, io rimango qui?
Guarda il percheggio e capisce.
Jorge:Hai ragione, principessa.
Sento un conato di vomito e vedo Diego con una stranissima espressione.
Diego:Ragazzi, siete disgustosi. Contenetevi quando siete in pubblico.
Ridiamo sonoramente e lui ci fa un gestaccio, alimentando ancor di più la nostra risata.
Diego:Vabbè, io mi avvio. Quando volete, raggiungetemi.
Annuiamo e lui si reca alla macchina. Jorge mi fa cenno di andare, ma questo mi sembra il momento esatto per risolvere i miei dubbi.
Io:Posso chiederti una cosa?
Jorge:Tutto quello che vuoi, tesoro.
Io:Hai parlato con i genitori di Lodovica?
Lo vedo subito irriggidirsi e si allontana da me, mettendosi una mano nella tasca dei jeans e l'altra sulla nuca. Guarda il suolo provando a dire qualcosa, ma non ci riesce. Io mi porto le mani ai fianchi capendo giá la sua risposta.
Alza gli occhi su di me e portandosi anche l'altra mano nella tasca mi sorride.
Jorge:Certo che ci ho parlato.
Mente spudoratamente. Sapevo che non l'avrebbe fatto, ma io questo non lo accetto.
Io:Jorge, so che non l'hai fatto.
Sospira, come liberarsi dall'area che aveva trattenuto nei polmoni e si arrende.
Jorge:E vabene.
Mi guarda con occhi supplicanti e capisco che così mi sta chiedendo di perdonarlo, ma anche se sono troppo tentata di farlo, non lo farò. È un'azione troppo grave.
Io:Lo sapevo.
Faccio ricadere bruscamente le mani lungo il corpo e poi le incrocio al petto.
Io:Ma non sono nemmeno preoccupati di sapere la figlia che fine ha fatto per così tanto tempo?
Guarda di nuovo il pavimento sotto i nostri piedi.
Jorge:Ho detto che veniva una settimana a dormire da te.
Il sangue mi ribbolle nelle vene, arrivandomi al cervello. Sento la rabbia salire alle stelle. Ha deciso tutto lui, senza consultarmi e senza ascoltarmi. Come può mentire ad una coppia di genitori? Come possono non sapere che la figlia è stata male?
Io:Jorge ti rendi conto di cosa hai appena fatto?
Gli punto un indice sul petto, parlando a raffica.
Io:Non puoi nasondere ai suoi genitori che è stata male. Non puoi dire che è venuta a dormire da me, senza nemmeno avvisarmi. Perchè non mi ascolti mai, Jorge?
Jorge:Tu non conosci i suoi genitori e tantomeno conosci Stephie. Non sai cosa potrebbero fare.
Mi giro di spalle massaggiandomi la tempia nervosamente.
Jay mi posa una mano in vita, tirandomi un po' a sè.
Jorge:Su, andiamo piccola.
A quelle parole la rabbia si intensifica, ha il potere di far finta che non sia successo niente. Siamo talmente diversi, lui è cosí menefreghista certe volte.
Inizio a camminare a passo svelto e decisa, liberandomi in malomodo della sua mano sul mio fianco, fulminandolo con gli occhi.
Arrivo alla macchina senza preoccupparmi se lui mi stia seguendo o meno, poi quando salgo in macchina, vedo che è a qualche passo più indietro di me con area sconfitta. Salgo sull'auto sbattendo forte la portiera. Dietro è seduto Diego e alla mia brusca entrata, sobbalza.
Diego:Ehy, che ti prende?
Alzo gli occhi al cielo e guardo fuori dal finestrino.
Io:Niente.
Diego:Beh, se questo è niente, non immagino se ti fosse successo qualcosa.
Proprio in quel momento, Jorge sale in macchina mettendola in moto. Io ammiro il paesaggio che mi passa velocemente accanto e sento un forte brivido piacevole, quando poggia la sua mano sulla mia coscia. È un gesto talmente intimo e volgare,ma allo stesso tempo tanto dolce e romantico, in circostanze diverse. Lo guardo male e lui mi sorride dolcemente, ha un sorriso così bello. Tini, non farti sopraffare.
Ignoro il suo gesto e continuo a vedere il verde che corre veloce dal finestrino, ma lui non si arrende e mi prende la mano, stringendola. Guardo le nostre mani che si intrecciano, perchè non riesco ad opporre resistenza. Mi lascia velocemente la mano, per prendermi tra le dita il mento, mi gira in modo che possa guardarlo negli occhi, ma io con gli occhi guardo a terra.
Jorge:E dai piccola, non fare così. L'ho fatto solo perchè se no la tua vita sarebbe un inferno e non voglio.
Beh, in effetti ha ragione. Lui l'ha fatto per me ed è una cosa fantastica.
Sospiro e mi arrendo, tutto ha una soluzione, basta trovarla.
A quel sospiro arrendevole, lui sorride posando delicatamente le sue labbra sulle mie. Un bacio fugace, ma abbastanza bello per scatenare un fuoco in me.
Quando lascia tutto per concentrarsi nuovamente sulla strada, controllo nei sedili posteriori se Diego ha notato tutto, anche se credo sia improbabile che non abbia visto.
Ma stranamente e fortunatamente, quando mi giro, il ragazzo dorme tranquillamente.
Mi rigiro davanti e guardo Jorge che con le sue mani forzute, contorna il volante. Come è bello.
Quando vedo che mi nota con la coda dell'occhio, distolgo subito lo sguardo, ma ormai la figuraccia è fatta.



Dopo pochi minuti arrivo al mio palazzo e scendo, scende anche Jay e mi cinge la vita fino al portone.
Jorge:Ti mando un messaggio dopo, piccola.
Io:Vabene.
Non sono ancora abituata al fatto che siamo fidanzati, mi sento ancora un po' imbarazzata, ma lui per niente. Forse è una consuetudine avere fidanzate per lui.
Mi accarezza le guance con le calde e accoglienti mani e poi passa il pollice sulle labbra, facendomi fremere. Ci guardiamo intensamente e finalmente si decide a baciarmi.


Angolo autrice:
Ehylá! So che questo capitolo non è il massimo e mi scuso, ma vi assicuro che il prossimo sará strepitoso, perchè succederâ una cosa...WOW.
Spero vi sia piaciuto.
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#DeaTinista03.

Jortini||•Gli opposti si attraggono.•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora