🌙RISVEGLIO

26 6 0
                                    


I ricordi, come la pellicola di un film restano impressi nella nostra mente. Molte volte sbiadiscono con il lento ed inesorabile passare del tempo, ma non scompaiono...

Anche se non ne siamo consapevoli restano con noi per sempre,

incerti, sfuocati, in attesa che qualcuno li richiami a se.

Corro, le mie gambe sono più piccole, i miei riflessi più lenti ed i miei capelli lunghi sbattono contro la schiena.

Apro la porta prendendo la chiave di casa nella fioriera di cemento. Mi guardo intorno circospetta ed entro con la speranza che non ci sia nessuno. Rimetto la chiave al suo posto mentre mi guardo intorno silenziosa. Le mie mani tremano emozionate.

La cucina è in disordine e gli oggetti che ci sono non sono i miei, ma è bella lo stesso.

Vado in cameretta e poi in sala. Il disordine regna incontrastato mentre attraverso le stanze anguste e cerco di memorizzare ogni singolo dettaglio.

Ogni passo che compio mi riempie di tristezza il cuore, ricordando tutti i momenti felici vissuti tra quelle mura. Trattengo le lacrime mentre i flash di una vita mi scorrono nella mente.

Passo davanti al bagno. Mi blocco con gli occhi sbarrati e trattengo il respiro.

Quella vena di tristezza che affogava il mio cuore è scomparsa, sostituita da un vento gelido. Paura.

Nel bagno c'è qualcuno, lo vedo attraverso l'antica porta a vetro deformata. Arretro tremante verso l'uscita ma ecco che un secondo rumore mi attacca alle spalle. Mi volto di scatto con il cuore in gola. Ho paura, non dovrei essere qui.

Una chiave gira nella toppa della serratura. I miei piedi sembrano incollati al pavimento, sono in trappola.

La maniglia si gira di scatto, raccolgo un soffio di coraggio e mi lancio in sala nascondendomi dietro una porta semiaperta.

Il mio battito è aumentato. Ho il fiatone anche se non ho corso.

Mi premo una mano sulla bocca mentre la figura di una donna mi passa davanti. Avvicino il viso alla fessura per vederla meglio.

È vestita di un marrone spento e sembra molto in carne.

Si gira di colpo, riesco a vedere il suo viso rugoso coperto di trucco e il suo rossetto marrone delineargli la bocca sottile.

Per un minuto i nostri sguardi sembrano incrociarsi, arretro e attacco la mia schiena velocemente contro il muro, il più lontano possibile dalla fessura e chiudo gli occhi in attesa.

*Ti prego, fa che non mi abbia vista. Ti prego, ti prego, ti prego! * Con questa speranza socchiudo un occhio e mi avvicino lentamente alla fessura.

Nessuno. I miei nervi si rilassano e tiro un sospiro di sollievo. Questione di un attimo.

La porta si spalanca completamente ed una mano tozza mi afferra per la camicetta sollevandomi qualche centimetro da terra.

I miei muscoli non si muovono, la bocca ed i miei occhi sono spalancati verso quella figura immensa che mi guarda a pochi centimetri dal viso.

-Che ci fai qua? - I suoi denti sono ingialliti dal fumo e la sua bocca sprigiona un alito maleodorante che mi arriva dritto in faccia.

-Ora ti faccio vedere io! - La presa si fa più salda, sento la camicia tirarsi stringendomi il collo. La fisso con il viso atterrito dal terrore.

Attraversiamo il corridoio ed usciamo di casa.

Continua a urlarmi contro e mi sbatte contro il cancello.

THE RISING MOONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora