🌙TARHA

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I miei compagni esultano brindando con gioia per la fine del nostro anno d'inferno, un addestramento quasi impossibile da superare che bisogna conseguire per entrare al Rising Moon.

Io resto seduta in un angolo con le gambe strette nelle braccia.

Non volevo nemmeno partecipare. Sono stata obbligata da qualche bifolco che non vuole accettare di lasciarmi andare via di qua, ho persino dormito per la maggior parte della cerimonia. Diamine, per me è il secondo addestramento che svolgo per entrare in questa maledetta divisione.

L'ho superato per la seconda volta e se la prima ne ero entusiasta ora sarei ben felice di dare fuoco a tutto e a tutti.

Mi volto per guardare i miei frignoni compagni di corso. Patetici. Brindano e ridono come se avessero superato l'esame dell'anno.

Gridano alzano le bottiglie in aria, credo che l'alcool inizia a fare effetto.

-Tohu! Tohu! - Inneggiano euforici.

Mi volto verso la finestra e appoggio la fronte al vetro. Inizia a fare caldo, molto caldo. Anch'io gridavo nello stesso modo molti anni fa, quando ero circondata dai miei compagni.

Quando mi sono risvegliata dopo il coma ero convinta che avrei fatto la cavia di un dottore pazzo per il resto della mia vita, invece sono stata portata al quartier generale di Byer.

Come si dice? Dalla padella alla brace.

Sbatto la testa contro al muro, fuori è sera, il sole sta tramontando proprio ora. Solitamente non mi sveglio mai nel pomeriggio. Sinceramente non vedo l'ora che i miei occhi si chiudano e il sonno mi rapisca per farmi risvegliare in una vita più semplice, ricca di sole e d'amore.

-Non vieni a festeggiare con noi? -

Mi volto lentamente, un uomo dai capelli biondi raccolti in un codino mi sorride.

Inarco un sopracciglio. -Come dici? -

Indica il resto del gruppo.

-Ci spostiamo giù nel parco per continuare i festeggiamenti! Finalmente oggi niente allenamento! Solo alcool e baldoria! - Mi sorride ammiccante.

Lo guardo imperturbabile.

-Bene, non ti affogare con quella. - Indico la sua bottiglia.

-Dai, vieni! Un po' di divertimento ti farà bene! - Mi sfiora con un dito il braccio molto lentamente mentre si passa la lingua sulle labbra.

Abbasso lo sguardo senza fretta, per seguire il movimento della sua mano.

-Come ti chiami? - Domando.

-Simon, mi chiamo Simon. - Risponde con voce sensuale.

-Bene Simon. - Imito la sua intonazione.

-Toccami un'altra volta e ti troverai con un dito in meno! - Sorrido maliziosa.

Le sue pupille si allargano appena un po' ed allontana subito il dito.

-Lasciala perdere! - Grida una ragazza da lontano.

-A lei è vietato scendere in giardino. Vieni Simon! -

Lui resta a guardarmi ancora un attimo e poi si allontana con la bottiglia ancora in mano.

Quella ragazza ha ragione. Non mi è permesso girovagare per il giardino indisturbata, molto probabilmente perché negl'ultimi cinque anni ho tentato la fuga da questo giardino un... O mamma... Ho perso il conto per quante volte ho tentato di fuggire usando quella parte del quartiere di Byer. In linea d'aria è il più vasto spazio non presidiato ogni ora e momento del giorno.

Quindi perché non provarci scusa? Mi hanno proibito di accedervi senza scorta ma un modo prima o poi lo troverò per lasciare questo posto!

Intanto questa sera cosa dovrei fare? Stare appiccicata a questo vetro e deprimermi? Mah no, infondo l'anno d'inferno è finito anche per me! In realtà sono trentasei anni che vivo una vita d'inferno, e la compagnia di un uomo per questa sera non sarebbe male! Potrebbe rivelarsi una deliziosa distrazione per qualche minuto.

-Simon! - Grido mentre mi alzo lentamente allontanandomi dal vetro. Lui si volta a guardarmi confuso e intimorito allo stesso tempo.

-Ti va di portare quella bottiglia nella tua stanza? -

Il suo sguardo fa un balzo incredulo. Sicuramente crede che io lo stia prendendo ancora in giro. Afferro la bottiglia dalle sue mani e la osservo da vicino.

-Uno Champagne del 2000. Un'ottima annata. - Leggo incuriosita.

La ragazza che lo stava aspettando sbuffa e se ne va.

Simon mi sorride da intenditore.

-Lo tenevo da parte per un'occasione importante. - Commenta.

-Bene, l'hai trovata! - Confuto.

Lui mi guarda sospettoso.

-Ma hai detto che si tocco ancora mi troverò con un dito in meno!- Stringe le labbra in attesa.

Passo la bottiglia nella mano sinistra mentre alzo il dito destro verso i pettorali che gli escono dalla camicia sbottonata. Gli sbottono anche il secondo bottone e lo guardo negl'occhi mentre gli sbottono il terzo.

-Tu non puoi toccare, ma io si Simon. Io posso! - Sussurro sensuale.

-Allora è arrivata l'ora di stappare questa bottiglia! - Esclama risoluto mentre mi guida verso la sua stanza.

THE RISING MOONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora