🌙IL CICLO CARDIANO

2 1 0
                                    

Il suono dei grilli è nell'aria fresca che mi accarezza il viso, la pelle nuda sotto delle lenzuola fresche.

-Buongiorno dormigliona. – Franz è in piedi e guarda fuori dalla finestra, è vestito di tutto punto a differenza mia. Mi avvolgo nel lenzuolo mentre mi alzo.

-Forse dovrei dire buona notte? - Sorride e si gira a guardare fuori dalla finestra. Una bellissima luna crescente illumina il cielo pieno di nubi. Sembra un quadro, la luna ha un colore particolare è un arancione sbiadito che la fa sembrare un'arancia succosa.

- Come prego? – Prendo i vestiti e mi dirigo in bagno.

-Dico solo che hai dormito per tutto il giorno e in piena notte eccoti qua, bella fresca e riposata. - Sorseggia del caffè da una tazza fumante sbeccata sul lato.

-Cosa vuoi da me Franz? Perché sei ancora qui? –

-Mi hanno mandato Tarha. – Soffia nella tazza per rinfrescare il caffè ed io nascondo un sobbalzo udendo il mio nome sulle sue labbra, labbra che sussurravano un altro nome solo poche ore prima.

-Sono stato mandato a prenderti, abbiamo bisogno di te e delle tue abilità, nonostante ciò che sei. – Indica tutta la mia persona. Non lo guardo nemmeno mentre gli chiudo la porta del bagno con forza addosso alle sue parole.

-Sapevo che c'era qualcosa che non andava fin dal principio! – Grida dall'esterno.

-Cinque anni rinchiusa nel centro dopo che "miracolosamente" sei ritornata dal regno dei morti. Ed ecco qui! - Sbatte un pugno sulla porta mentre mi sistemo i capelli in una coda fastidiosamente corta. I vestiti mi vanno larghi, dovrei mangiare di più ma sono un po' giù di morale e non mi sono mai rifugiata nel cibo, anzi lo evito quando il mio cervello cerca di risolvere altri problemi. E' scientificamente provato che se il corpo è occupato con la digestione o altro c'è meno energia per far funzionare correttamente le funzioni celebrali. Poi diciamoci la verità, non sono ancora abituata a riprogrammare la mia giornata e i miei pasti di notte. Perché quello che Franz grida dalla porta, quello che lui ha intuito e molto probabilmente aveva voglia di appurare è che io non sono più sveglia durante le ore diurne.

Non è che non voglia, è semplicemente che non riesco. Per me le ore utili sono solo quelle notturne e mi succede da quando mi sono risvegliata dall'incidente. Hanno provato a tenermi sotto osservazione per vedere se era una fase passeggera, hanno provato a darmi delle pastiglie per non dormire il giorno o il contrario, per dormire la notte ma non hanno funzionato. Nulla, mi hanno rotta, o come ha detto qualcuno mi hanno provocato il disturbo del sonno.

A quanto pare il mio ciclo circadiano è stato inavvertitamente cambiato. Quindi hanno provato a instaurarmi nuove abitudini del riposo esponendomi ad una forte luce solare in orari adatti. Speravano che questa strategia mi aiutasse a resettare il mio orologio interno ma è semplicemente stata inutile. Hanno provato a darmi farmaci che hanno causato un rush cutaneo su collo e braccia ma senza raggiungere l'obbiettivo.

Quindi come dico io, mi hanno semplicemente rotta e successivamente buttata via. Una bambola rotta non serve a nessuno, però le cure per aggiustarmi sono state così costose che è stato meglio ripormi in cantina in attesa, invece di buttarmi nel bidone per l'indifferenziata.

Quindi riassumendo sono stata usata, rotta, aggiustata, rotta per l'ennesima volta e riposta nel cassetto più profondo dell'armadio. Ecco perché non mi va di mangiare, ecco perché il mio corpo ne inizia a subire le conseguenze e il continuo esercizio fisico ha meno efficacia senza l'adeguato sostentamento proteico. Franz sta ancora parlando quando esco dal bagno diretta in cucina.

-Sto parlando con te Tarha! – Mi tira dal braccio.

-Ooooh, sono Tarha adesso, gli accarezzo il braccio e le mie mani gli scivolano sul viso, non ero Tarha ieri. – Sorrido maliziosa mentre gli tocco i pettorali.

THE RISING MOONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora