🌙MORDICCHIO

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Corro a perdifiato sul tapis roulant, ho inserito la versione corsa e scalata così la macchina si inclina improvvisamente dando l'impressione che io stia correndo su un terreno scosceso.

Sono in palestra da ore ormai. Allenarmi mi aiuta a pensare, riesco a ragionare meglio quando i miei muscoli sono reattivi.

Il sudore mi cola dalla fronte sul top nero.

Viky si è ripresa ma è stata spostata in un'altra divisione, perché? Cosa non vuole farmi sapere Franz? Non ho mentito quando ho parlato con Bennet. Sono sicura che Viky e Franz abbiano avuto una storia, il modo di lei di toccarlo, di cercarlo con lo sguardo e di seguirlo. Questo è il comportamento di una donna innamorata ma lui? Anche lui provava qualcosa per lei? Effettivamente da quando Viky si è tolta di mezzo io e Franz siamo riusciti a trovarci come mai accaduto prima. Lui sembra cambiato, disposto a rischiare pur di avermi al suo fianco, cerca di dimostrarmi qualcosa e anche se ho paura ad affidargli il mio cuore mi sento riscaldata da questo affetto. Non per questo volevo l'allontanamento di Viky.

Mi ero abituata ad andare nella sua camera per condividere qualche momento insieme. E' buffo, se ci penso io non ho mai avuto un'amica. L'unica persona con la quale parlo veramente è Rechel ed è come parlare con me stessa.

Viky era la prima ragazza con la quale riuscivo a parlare senza dovermi sentire giudicata o ignorata. Quello che mi fa ridere è pensare che lei era in una situazione problematica mentale. Se ora è guarita come dicono, sicuramente non vorrà avere nulla a che fare con me. Quando andavo da lei ero sicura di essere mossa da un sentimento di compassione nei suoi confronti ma forse quella compagnia serviva più a me che a lei.

Aumento l'andatura e il tapis roulant inizia a vibrare. Correre in palestra non è come correre all'aria aperta con il profumo della natura che ti circonda ma le mie gambe hanno bisogno di essere messe sotto sforzo almeno tre volte alla settimana e una corsa all'aperto anche con condizioni meteorologiche avverse sarebbe come una passeggiata. Clicco un pulsante per aumentare le vibrazioni. Sento i muscoli delle gambe infuocarsi.

Questa è la sensazione di benessere che cerco. Il dolore dello sforzo, quando porto il mio corpo al massimo capisco quali sono i miei limiti e combatto per superarli.

Sento qualcuno vicino osservare il mio display stupito, sto correndo da tre ore e quaranta minuti a ritmo ferrato.

Una mano invade il mio campo e preme il pulsante rosso del display. Il tapis roulant si blocca di colpo senza seguire una graduale fermata.

Salto all'indietro e atterro sui piedi tremanti, devo appoggiare anche una mano a terra per non cadere, alzo la testa furibonda e vedo Franz appoggiato con un braccio sulla macchina e il suo sorrisetto malizioso stampato sul viso. I presenti avvertono aria di tempesta e si affrettano a lasciare quel lato della palestra. Mostro i denti incollerita.

-Non si blocca così! Potevi farmi cadere! - Mi alzo con le gambe che non smettono di tremare per lo sforzo al quale le ho sottoposte finora.

-Ti avrei preso io, ovvio. Vai a cambiarti, ci hanno chiamato per una missione. - Mi lancia un asciugamano.

Lo prendo al volo e me lo passo sul viso per asciugarmi le gocce di sudore. –Ancora? Sembra che non abbiano altre divisioni ultimamente... - Osservo.

-Oppure sanno che siamo la migliore. Dai, muoviti! -

-Stronzo. - Sussurro mentre mi dirigo verso l'uscita.

-Sai non serve avere il potenziamento dell'udito per sentirti! -

Sogghigno. -Ci contavo! –

Mi chiudo la porta della palestra alle spalle mentre mi dirigo nella mia camera.

THE RISING MOONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora