-No, Mordicchio! Ho detto no! Stai giù! Si, così bravo! – Accarezzo il pelo arruffato del mio cucciolotto mentre lo lavo nella doccia.
E' cresciuto così in fretta e combina una marea di guai. Come farò a tenerlo quando diventerà grande come gli altri esemplari della sua specie? Qualunque specie sia. E' così dolce con me, ogni tanto lo porto fuori in giardino a correre. Gli altri mi guardano come se fossi impazzita, alcuni fanno cenno di sparargli con le mani nude ma io li ignoro e corro avanti. E' davvero veloce con quelle zampe alte e sottili. Da quando il suo corpo si è irrobustito e la testa non ciondola più da ogni lato ha assunto un'aria più temibile.
Eppure è ancora un cucciolo e non ha mai rappresentato un pericolo per me o per gli altri.
Chiudo l'acqua corrente e lo strofino con un asciugamano. Eppure io sto passando la mia vita a dare la caccia a questi mostri, so per certo che hanno ucciso molti esseri umani, che Mordicchio sia solo un caso isolato? Lui mi lecca la mano con affetto. E' così appagante amare un cucciolo, con lui non c'è bisogno di spiegare, di parlare per forza o di dimostrare qualcosa. Lui sa che io gli voglio bene ed io sento il suo affetto mentre mi guarda con i suoi grandi occhioni neri. Tutto questo ci basta. Sento la porta aprirsi, mi allungo per sbirciare chi è entrato.
-Non mi dire che stai ancora dietro a quella creatura. – Sbuffa Franz appoggiandosi allo stipite della porta.
-Quella creatura ha un nome! – Ribatto infastidita.
-Un nome ridicolo, non lo sentirai pronunciare sulle mie labbra! –
-Ho visto fare molte cose alle tue labbra, cose che non avresti immaginato di fare... - Lo guardo alzando un sopracciglio e ammiccando un sorriso malizioso. Ecco fatto, Mordicchio ora è bello pulito e asciugato.
-Le rifarei se tu mi dessi retta sai? Ma ormai per te esiste solo quel coso! - Appoggia una gamba all'indietro sul muro. Io e Mordicchio usciamo dal bagno, lui salta sul mio letto e si accoccola sulla mia coperta.
-Ecco appunto. Lo fai dormire pure sul tuo letto?! - Osserva Franz contrariato. Mi avvicino pulendomi le mani sulla maglietta.
-Se non ti conoscessi bene direi che sei geloso! - Lo derido.
Sbatte le palpebre accigliato mentre si tocca il petto con una mano.
-Io? Io geloso di quella cosa spelacchiata? Ma figurati! Tu dai di matto! – Scuote la testa.
-Sai qual è il bello di Mordicchio? Lui la notte dorme, mentre io come vedi sono qui sveglia e pimpante. – Mi slego i capelli sfilando l'elastico.
-E sai, di cosa avrei bisogno ora? - Mi sfilo la maglietta bagnata mentre indietreggio verso il bagno. Sul viso di Franz si alza il suo solito mezzo sorrisetto.
-Credo di poterlo immaginare... -
-Ah, sì? E perché stai ancora lì impalato? – Chiedo con il viso furbo. Apro l'acqua della doccia mentre slaccio lentamente la cintura del pantalone e lo lascio cadere a terra. Ora sono completamente nuda in piedi vicino alla doccia, Franz mi segue chiudendosi la porta alle spalle velocemente.
Facciamo una lunga, lunga doccia bollente, dopodiché visto che il mio letto è occupato Franz propone di andare in camera sua.
Indosso un pantaloncino con una maglietta al volo ed usciamo in corridoio. A quest'ora di notte c'è sempre gente che va e viene da qualche missione, passiamo davanti alla sala mensa che è sempre stracolma di gente.
-Vuoi qualcosa da mangiare? – Domanda Franz. Scuoto la testa.
-No, mi faccio portare qualcosa sempre in camera così al mio risveglio ho già da mangiare ma inizio a pensare che sto prolungando troppo il mio soggiorno qui sinceramente. La gente inizia a mormorare della mia assenza giornaliera. Non mi piace. -
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THE RISING MOON
FantasíaRechel Vintarre è una giovane donna che si imbatterà nella se stessa del suo passato. Tarha Gassikow la proteggerà da innumerevoli minacce fino a che risulterà essere lei stessa il pericolo più grande. Rechel e Tarha riusciranno a trovare un delicat...