🌞DOVE SEI?

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-Ho detto che brucia! – Grido contro la mamma mentre mi arrotola la benda intorno al braccio.

-Ho capito Rechel, calmati. Hai sentito quello che ci ha detto il dottore, hai riportato un ustione di terzo grado sulla schiena e sugl'arti, questo braccio è da disinfettare almeno una volta al giorno se no questo taglio farà fatica a rimarginarsi. Stai tranquilla, ho quasi finito! –

-Lo so. – Borbotto in risposta. –Però cerca di essere più delicata! -

-Se vuoi posso provare a farti un unguento casalingo, la mia mamma lo usava contro le ustioni che prendevo al mare. – Riflette un secondo.

-Mamma non voglio essere cosparsa di sostanze strane, mi basta la crema che mi ha prescritto il dottore. –

-Si, queste creme sono buone, però i vecchi rimedi sono i migliori. Fammi controllare un secondo, dovrei aver scritto la ricetta da qualche parte! – Esclama dirigendosi in cucina.

-Ho portato il mio ricettario, speriamo che la ricetta sia qui e non alla vecchia casa! – Dice dalla cucina.

-Si, brava, vai a cercare! – Alzo il braccio destro e lo riabbasso lentamente, un ramo di un albero mi è caduto addosso prendendomi di striscio. Non so come cavolo faceva a camminare Tarha in mezzo alle fiamme sentendo tutto questo dolore.

Per non parlare del fumo che ho inalato quel giorno, hanno dovuto tenermi la mascherina dell'ossigeno per un giorno intero. Il fuoco è davvero un elemento terribile ed ho appena scoperto che ho davvero il terrore di morire bruciata nelle fiamme ardenti.

Ricordo ancora come ardeva l'aria intorno a me quel giorno, il caldo tossico che circondava il mio corpo e il fumo che mi annebbiava la mente. Ora ho la terribile sensazione di sentire freddo proprio dove sono stata bruciata. Non è buffo? Dove il fuoco mi ha riscaldato la pelle ora sento il bisogno di tenerla al caldo. Mi allungo con la mano destra per prendere il mio telefono che squilla ripetutamente.

-No, Ryan, non devi venire. –Rispondo di getto.

-Fammi parlare almeno! – Dice lui dall'altro capo del cellulare.

-Ryan sono cento volte che mi chiami per chiedermi la stessa cosa. Non ti preoccupare, la settimana ormai è quasi finita, rispettiamo il programma! Ci vediamo Lunedì mattina, ed andiamo a visitare la casa a Boston. Quando sarai qui vedrai con i tuoi occhi che sto bene! –

-Quello che non capisco è come cavolo hai fatto a ritrovarti in mezzo alle fiamme! –

-Te l'ho già detto ero andata a fare delle foto e mi sono persa, non essere stressante! C'è già mia madre per quello. –

-Ok, non ti stresso, però non ti sembra strano che ti ritrovi sempre tu in mezzo ai casini? – Sbotta preoccupato.

Chiudo gli occhi e me li massaggio con la mano indolenzita.

-Grazie Ryan, non ci avevo fatto caso. Non lo faccio apposta sai? Vorrei tanto passare un minuto tranquillo ma mi sembra di avere un enorme calamita dietro la schiena che attira i disastri. Che ci posso fare? –

-La settimana che hai passato con me è stata tranquilla! – Esclama.

Sorrido al pensiero delle lunghe ore passate nel letto con lui.

-Si, ma per vivere bisogna uscire di casa! –

-Bè la prossima volta lascia la tua calamita a casa, mi raccomando!- Scherza eppure io vorrei seriamente lasciare tutti i guai dietro le spalle.

-Si, certo. Piacerebbe anche a me! – Borbotto esausta.

-Rechel, amore! Sono venuti i tuoi amici a trovarti! - Grida la mamma dalla cucina.

THE RISING MOONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora