🌙UN VILLAGGIO INFESTATO

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Qualcuno mi muove la spalla.

-Thara, Thara tutto ok? -

Apro gli occhi e incontro il viso di Franz che mi osserva mentre mi continua a scuotere. Lo spintono sgarbata con la mano.

-Che vuoi? - Lo rimprovero mentre mi ricompongo.

Siamo arrivati al villaggio l'altra sera, è un posto strano e isolato dal resto del mondo. Sembra quasi di essere ritornati indietro nel tempo. La gente qui lavora la terra con semplicità e scambia ancora merci al mercato. Un vita semplice e onesta fino a che non sono iniziate le prime sparizioni.

Un giorno spariva una moglie, una madre, un altro un animale domestico, un altro ancora sono stati smarriti due fratellini che giocavano nel prato.

Abbiamo mandato una prima squadra per perlustrare la zona e si sono preoccupati di far evacuare il villaggio quando hanno scoperto le tracce di un branco di Essagal. Franz mi colpisce la mano con il suo stivale.

-Stavi ridendo nel sogno. - Brontola.

Mi lego i capelli in una nuova treccia. Si sono allungati fino alle spalle, li trovo molto più comodi da acconciare.

-E allora? E' vietato ridere per te? -

Alza le mani guardandosi intorno. -Non mi sembra il caso. -

Gli altri membri del team si stanno alzando, qualcuno pulisce le armi, altri guardano fuori dalle finestre attenti.

Ci siamo accampati dentro una catapecchia diroccata. Abbiamo sbarrato le poche finestre presenti con delle travi mezze marcie trovate nei dintorni e aspettiamo cautamente l'arrivo della sera poiché è di sera che queste bestie si rivelano.

L'odore di mare riempie l'aria, non siamo molto lontani dal porto.

Apro e chiudo la mano con il guanto del pugnale ritornante e mi aggiusto sulla schiena l'Extrauss, l'arma di fuoco paralizzante.

Gli Essagal non sono esseri impossibili da catturare ma non è semplice riportare un esemplare vivo a destinazione.

Sono creature che si muovono in gruppi da venti a cinquanta esemplari e quando uno di loro viene attaccato o catturato non si fermano finché non ottengono vendetta. Sono alti più o meno mezzo metro, camminano su quattro zampe magre e rossastre quasi pelle e ossa. Hanno un corpicino magro che riesce a muoversi e girarsi con facilità, questo gli dona un'innata velocità sia nell'attacco che nella fuga. I loro denti sono sottili e appuntiti come una marea di aghi. E' davvero difficile resistere al loro morso infetto senza un soccorso immediato e anche allora è facile perdere l'arto interessato.

-Non so come riesci a dormire con questa cosa. –

Franz si avvicina per aggiustarmi la tuta di fine ossidiana nera.

Lo lascio fare mentre mi allaccia i passanti sulla schiena e stringe forte la vita.

Trattengo un respiro mentre le sue labbra mi soffiano sul collo.

-Ora sei pronta. - Sussurra.

Mi volto di scatto allontanandomi dalle sue attenzioni e mi affaccio a una finestra vicino ad una vedetta. E' una ragazza di media statura con capelli neri imprigionati nella divisa simile alla mia.

-Non hai avvistato ancora nulla? – La interrogo. Scuote la testa mesta.

-Dopo l'attacco di ieri sera sono spariti, la mattinata è passata tranquilla. Sembrano odiare la luce del sole. -

-Strano, non è un comportamento normale per gli Essagal. - Osservo pensierosa.

Franz si avvicina per unirsi alla conversazione.

THE RISING MOONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora