🌙ESCI DAI MIEI PENSIERI!

3 1 0
                                    

Avanzo a passo di marcia calpestando la neve caduta qualche giorno fa. In alcuni punti si è trasformata in ghiaccio ed è molto scivolosa. Il trucco è piazzare ogni pedata con forza in modo tale che i ramponi degli stivali si aggrappino a sufficienza.

Osserviamo il nostro soggetto a qualche metro di distanza, cerca di vendere delle pellicce al piccolo mercato cittadino.

I ricavi a quanto pare sono molto miseri, la bancarella concorrente riesce a catturare ogni possibile cliente lasciandolo a bocca asciutta. Il rapporto tra i due mercanti è aspro, non perdono occasione per insultarsi e deridersi a vicenda. L'uomo dalla piccola bancarella espone della merce di contrabbando e gli insulti continuano. Ci avviciniamo a passo spedito.

-Rientriamo! – Gli ordina Franz.

Il mercante si limita ad annuire mentre il collega lo deride beffardo. Il vento è in aumento e ci avvolge con il suo ululato.

Mi stringo il cappuccio sulla testa mentre li seguo verso la catapecchia nella quale ci ospita. Nonostante le parole offensive rivolte al collega del mercato, con noi sfoggia una calda accoglienza. Ci chiudiamo la porta alle spalle e mi inebrio nell'assoluto silenzio della casetta. Quel vento mi ha stancato, questo freddo secco e il nulla mi stanno consumando i pensieri.

Appoggio la sacca su una sedia di legno consunta. L'abitazione è molto grande ed accoglie tutta la famiglia dell'uomo più alcuni parenti. E' divisa in stanze piccole ed essenziali, è molto buia, l'unica fonte di luce proviene dai mozzi di candele sparpagliate per la casa. Siamo qui da ben tre giorni e non abbiamo rilevato alcuna presenza di bestie fuori dal comune, anche se molte volte mi sento osservata.

-Domani ripartiamo! – Dico a Franz mentre mi appoggio sul bordo del caminetto accesso. Mi sfilo i guanti e muovo le dita ghiacciate verso il fuoco. La mia non è una richiesta, è un ordine. Franz annuisce mentre si spoglia. E' stanco di respirare la muffa di questo posto e rispondere cortesemente al nostro padrone di casa. Mi sdraio sul letto dalle coperte usurate. Abbiamo solo sprecato tempo penso tra me e me. Chiudo gli occhi mentre il mio corpo riprende calore. Il mio respiro si fa lento e regolare.

E' strano, sono ancora le tre del mattino e mi sento invasa dalla stanchezza. Non riesco a riaprire gli occhi, li sento pesanti. Sembrano quasi incollati, eppure secondo il fuso orario che mi divide da Rechel, dovrei avere ancora qualche ora disponibile prima che si risvegli. Provo a contrastare il sonno, tento di muovere un braccio ma sembra incollato al letto. La mia mente è debole ma sono ancora attaccata al mio corpo. Non mi sono addormentata. C'è qualcosa che non va. Provo ad alzarmi con tutta la forza che ho, digrigno i denti nel tentativo di muovere anche solo un dito ma il mio corpo è ancora lì fermo immobile.

Urlo, provo ad urlare con tutta l'energia che possiedo mentre il panico mi attanaglia la gola. Non ci posso cedere, so benissimo quale creatura cerca di attrarmi a se. Mi sta sfiorando una mano delicatamente per avvicinarmi a lui ma io resisto. Combatto con tutta me stessa e grido, grido a squarciagola per attirare l'attenzione di Franz. Nella mia mente le mie grida sono acute e tormentate ma nella realtà non si muovono affatto. Riprendo fiato e urlo per l'ultima volta con ogni fibra del mio corpo. Sento le mie labbra finalmente! Le labbra del mio corpo emettono un mugolio soffocato. Franz finalmente si avvicina allarmato al letto per smuovermi con forza.

-Tarha? Tarha? – Lo sento chiamare da lontano.

Mi sveglio di soprassalto. Sento il panico scivolarmi via mentre la mia fronte è imperlata di sudore freddo. Stringo la mano che la creatura mi ha sfiorato con la lingua e la porto al petto. E' gelida.

Socchiudo gli occhi e sorrido stanca.

-Lo abbiamo trovato! – Mormoro, la gola mi duole come se le mie grida fossero state reali.

THE RISING MOONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora