🌞🌙MA TU CHI SEI?

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Mi risveglio tra il candore di una tenda bianca, ci sono lenzuola appese ovunque. Una leggera ebrezza le muove, sembra quasi d'essere circondata da fantasmi.

-Ti sei svegliata. - Sento dire da una voce profonda.

Mi sollevo sui gomiti mentre mi porto una mano al collo dolorante.

-Dove sono i miei amici? - Domando mentre cerco la provenienza di quella voce. La mia voce è rauca, mi fa male la gola.

-Ci sarà modo di incontrarli dopo. – Mi risponde la voce.

-Dopo cosa? - Domando confusa girandomi verso destra. Una tenda si muove impercettibilmente.

-Dopo aver parlato. - Ora la voce proviene da sinistra.

Mi volto ancora ma sento una fitta provenire dal collo. Mi fa un male incredibile.

-Chi sei tu? – Domanda la voce. Ora sembra provenire dalle mie spalle. Resto immobile terrorizzata. Le mie mani tremano visibilmente.

-Se è un gioco non mi diverte. - Dico a voce alta mentre mi massaggio delicatamente il collo.

Uno sbuffo proviene dalla mia sinistra. Evito di voltarmi. Il collo mi fa davvero troppo male per girarmi tutte queste volte. Che diavolo vuole da me quest'uomo?

-Dov'è finita la tua strafottenza signorina? - Ora la voce sembra provenire dalle lenzuola difronte a me, però non vedo nessuno.

-Sei noiosa! – Sentenzia irritato.

*Tarha? Tarha, Ci sei? * La chiamo disperata.

*Si. * Risponde la sua voce stanca.

*Questo tizio cerca te. * Penso con insistenza.

*Arrivo. * La sua ondata mi investe. Ora che condividiamo un unico corpo percepisco la sua intera essenza e la sua forza.

Mi alzo guardandomi intorno. Mi spolvero le vesti togliendomi di dosso qualche granello di sabbia.

-Sei ridicolo lo sai? - Lo prendo in giro.

-E tu sei una bugiarda! – Risponde lui.

Ma la mia era solo una provocazione, giusto per capire la sua esatta posizione. Mi muovo di scatto per quanto mi sia possibile nel corpo di Rechel e stacco un lenzuolo avvolgendoci dentro un uomo. Colpisco forte con il gomito sulla sua testa.

-Questo è per aver tentato d'uccidermi stupido imbecille! - Sbraito. Lui si dimena sotto il mio corpo nel tentativo di liberarsi.

Abbasso il lenzuolo dal suo volto, coperto ancora dal foulard.

I suoi occhi azzurri mi fissano allargati dall'emozione. Resta immobile mentre gli abbasso lentamente il foulard scoprendo un leggero accenno di barba e le sue labbra carnose. Lo guardo attenta, stringo le gambe sui suoi fianchi mentre mi avvicino alle sue labbra morbide lentamente per dargli il tempo di sottrarsi se vuole. Ma lui resta lì fermo a fissarmi incredulo. Allora lo bacio.

La morbidezza del suo bacio mi accende mille ricordi. Sento il mio stomaco riempirsi di farfalle e il mio cuore perdere un battito mentre Noha risponde con trasporto al mio bacio unendo la sua lingua alla mia. Con il movimento di una gamba mi ribalta buttandomi con la schiena a terra e salendo sopra di me. Si libera dal lenzuolo che lo avvolge continuando a baciarmi con trasporto.

Improvvisamente si stacca dal mio viso di qualche centimetro.

Ha gli occhi chiusi. Lo vedo sospirare.

-Sei davvero tu? – Domanda con la voce che gli trema.

-Si, più o meno. - Rispondo allungando una mano per accarezzargli il viso cresciuto. La sua bellissima pelle d'orata ora è attraversata da impercettibili segni, cicatrici e alcune rughe gli incorniciano gli occhi quando sorride. E' ancora più bello di come lo ricordavo.

THE RISING MOONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora