🌞IL BALLO DELLA SCUOLA

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-Rechel? Rechel cara svegliati! –

Apro gli occhi. Sento il rumore del mio ventilatore farsi strada nelle orecchie mentre dei pensieri caldi svaniscono nell'aria.

-Rechel amore, tutto bene? – Apro gli occhi.

-Mamma? Tutto bene. - Biascico confusa alzando la testa dalla scrivania. Ho sbavato sul mio braccio e sgualcito un po' il vestito.

-Porca miseria! – Guardo l'orologio saltando in piedi.

-Mi sono addormentata come una stupida! –

La mamma sorride.

-Calmati dai, sono appena arrivati a prenderti Thomas e Gynnes. Ti aspettano di sotto. Ma sei sicura di voler andare? Ti senti bene? Non riuscivo a svegliarti cara. Forse sei troppo stanca. Ti ho detto che studi troppo! La sera devi riposare. E poi sto coso! - Preme il pulsante del ventilatore, i miei nastrini si afflosciano immediatamente.

-Lo dovevi lasciare dove lo hai preso! Ha tipo mille anni, farà incendiare la casa uno di questi giorni! Devo fare una bella strigliata a tuo padre che trattiene tutta quella robaccia in soffitta! Cosa gli dice la testa? Vorrei proprio saperlo! -

Guardo in cielo e mi pulisco la bocca con un fazzoletto, il mio rossetto rosa è un po' rovinato.

-Dai mamma non mi stressare. Mi serve questa serata, lo dici anche tu che studio troppo! - Apro il cassetto cercando il rossetto, eccolo! Spero che non si vedi la sbavatura. Ah sì, un po' di correttore leggero e non si vedrà nulla. Lo sapevo io! Era troppo bello per essere vero uscire perfetta.

Non sono ancora uscita e ho già il trucco rovinato! Un'occhiata allo specchio. Ok, dai posso andare. La borsa, le scarpe, belle ma scomode. Eccole! Sono pronta.

Ma la mamma sta ancora parlando? Sbuffo mentre la guardo di sfuggita.

-Mamma tutto ok, sono in ritardo. Diglielo a papà! Che c'entro io?! Dai, sei troppo stressante! -

Lei mi guarda con quegli occhioni marroni grandi e caldi. Sembra un po' triste. Scuote la testa e si avvicina aggiustandomi un ricciolo che mi ricadeva sul viso. Ho deciso di arricciare i miei capelli con la piastra per donarmi un'aria diversa.

-Fai la brava, divertiti. –

-Ma non troppo, sì lo so. – Concludo. Sorrido, le do un bacio sulla guancia lasciandole il segno del rossetto rosa e corro giù dalle scale.

-Papà io esco ciao! – Grido verso la grande poltrona posizionata davanti al televisore accesso sul telegiornale.

-Mi saluti così? – Grida papà di rimando.

Sbuffo e torno indietro, gli do un bacio veloce sulla guancia che mi pizzica le labbra con la barba e scappo via.

-Non fare tardi! Non prendere da bere ne nient'altro da chi non conosci! Non combinare casini! Mi raccomando! Hey, mi hai sentito? - Grida sporgendosi dalla poltrona.

-Si, papà ho già ricevuto il discorso! Ciaoooo! – Chiudo la porta in un tonfo e sospiro di sollievo appoggiando la schiena all'ingresso.

Thomas e Gynnes sono seduti sul dondolo nel patio e stanno chiacchierando.

Sono bellissimi, Gynnes indossa un abito lilla chiaro con dei fiori delicati sul bordo della gonna, una v risalta il suo seno prosperoso e i capelli d'orati le ricadono in dolci boccoli acconciati lungo il viso delicato.

Thomas anni fa era un ragazzo magro e dinoccolato ma lo sviluppo e l'entrata nella squadra di football hanno dato i loro risultati.

I muscoli risaltano anche sotto la camicia bianca e la giacca nera gli cade a pennello lungo i fianchi e le braccia scolpite. Ora porta i capelli lunghi che gli ricadono lungo il viso abbronzato. Non era difficile immaginare che lui e Gynnes si sarebbero innamorati nel giro di poco tempo.

THE RISING MOONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora