THE RISING MOON

🌞L'ATTICO DA SOGNO

-E qui ti fa male? -

-No, Ryan! Ti dico che mi fa male solo il braccio, sto bene! -

-Sei tutta rossa Rechel. –

-Sono solo un po' bruciacchiata ma sta già passando. Ora possiamo andare? – Borbotto cercando di afferrare la mia borsa dalle sue mani.

-Ok, come vuoi. Giudy, noi ci avviamo! – Annuncia salutando mia madre alzando una mano.

-Mi raccomando Ryan, è nelle tue mani! – Ribatte lei mandandoci un bacio volante. Ryan sorride in risposta e ci avviamo alla macchina con le portiere ancora aperte.

-Sei sicuro di non essere stanco? – Domando guardandogli il viso.

-Ma scherzi? Guidare per me è una vacanza! Molto meglio stare qui con te piuttosto che dover controllare tutti quei registi al lavoro. - Sbuffa.

-Capisco. – Mi accomodo in macchina trattenendo una smorfia di dolore. La schiena mi brucia ancora molto ma non posso ammetterlo con Ryan perché sono già dieci volte che mi chiede di rinviare la nostra vacanza perdendo così i soldi della caparra.

Non voglio rovinare le vacanze a tutti solo perché mi sono ritrovata tra le fiamme di un incendio. Non è semplice la mia situazione. Non mi sento un'eroina, non mi sento un'amica sincera, non mi sento più molto a mio agio ultimamente. Non è da me dover raccontare bugie o tenere segreti quindi sento formarsi un insolito nodo allo stomaco.

-E comunque. – Inizia lui cambiando la marcia.

-Tu con me non hai mai passato nessun pericolo, non capisco la richiesta di tua madre di tenerti al sicuro. I tuoi problemi iniziano quando ti allontani da me! Fossi in te ci farei un bel pensierino! -

Gli do una pacca scherzosa sul braccio.

-E' un periodo anomalo per quanto mi riguarda. Sembra che capitano tutte a me! - Sbotto guardando fuori dal finestrino il panorama in parte bruciato. Quella bellissima foresta. Non mi sono più avventurata nel parco da quando sono incappata nell'incendio. Non credo che ci tornerò molto presto sinceramente. Per quanto io ami la natura trovo che in essa ci sia una forza devastante e incontrollata da ammirare ma anche da temere allo stesso tempo. Qualcosa di buono comunque c'è uscito da questa storia. Ho venduto le foto di quel giorno ad un giornale locale che ne è rimasto davvero soddisfatto. Mi sento ancora emozionata solo al pensiero. Delle mie foto acquistate da un giornale vero! Ero molto più soddisfatta io di loro. Stringo la mano di Ryan e accendo la radio cercando una stazione piacevole.

Il viaggio sembra più breve del previsto, forse perché abbiamo passato il tempo a cantare e scherzare. Fatto sta che arriviamo a Boston con mezz'ora d'anticipo. Parcheggiamo la macchina esattamente sotto l'attico che ci interessa. C'è un piccolo parcheggio riservato ai residenti e ci scambiamo subito un'occhiata d'intesa. Questo posto ci piace anche dall'esterno. Dall'altro lato della strada c'è una piccola caffetteria, ci avventuriamo a prendere qualcosa da bere mentre aspettiamo l'arrivo della nostra agente immobiliare.

Ho appena finito di bere il mio caffè doppio macchiato al latte, quando una signora bionda sulla quarantina si presenta al nostro tavolo.

-Piacere ragazzi sono la signora Risella! Se avete finito vi posso mostrare subito l'attico che avete scelto! –

-Certo! – Salto sulla sedia entusiasta mentre seguo quella signora vestita con un tailleur rosa chiaro.

Nel palazzo c'è l'ascensore, mando un'altra occhiata d'intesa a Ryan che risponde ridendo. Arriviamo all'ultimo piano e la signora estrae le chiavi dalla borsa per aprire la porta blindata. Porta blindata, parte la terza occhiata. La porta si apre su un piccolo corridoio con disimpegno verso le camere. L'appartamento non è molto ampio, sarà grande sessanta metri quadri. Però mi piace, è carina ed ha tutto al posto giusto! Noto con piacere che è stata divisa con attenzione e accuratezza e poi la camera da letto è un sogno. Il letto è appoggiato su una parete di mattoni e alla sua destra si apre una vetrata enorme con una vista spettacolare. Non faccio tempo a voltarmi verso Ryan che lo trovo ad ammiccarmi spudoratamente la stanza. Sorrido divertita.