2. Zucchero Vanigliato e Menta 🧁

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La 500 bianco perlato si arrestò davanti ai miei piedi, con uno stridio di freni degno di chi aveva visto un fantasma

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La 500 bianco perlato si arrestò davanti ai miei piedi, con uno stridio di freni degno di chi aveva visto un fantasma. Gli occhi ben truccati di Lavinia sembravano ancora più grandi, due grossi smeraldi del color dell'erba, che spuntavano dagli occhiali da sole abbassati sul naso.

Mi alzai in piedi e appena aprii la portiera, il suo cinismo mi accolse.

« Non sei andata in giro conciata così questa mattina, vero? Dimmi che è uno scherzo. »

« No. » risposi sconsolata.

« Viv, ho una 500, non un cazzo di pick up. O il vestito o noi, in questo abitacolo grande come un Polly Pocket.»

« Mi metto dietro. E comunque stamattina in autobus non hanno fatto tutte queste storie. »

Lavinia fece gesto di zittirmi. «Non voglio sapere altro. Sali davanti, tira indietro il sedile e ti porto immediatamente a casa. »

Sorrisi. Il carattere forte di Lavinia era ciò di cui avevo bisogno in quel momento.

« Ora, baby, mentre andiamo a casa tua, mi racconti tutto ciò che è successo. Ho detto alle ragazze del centro estetico che sarei rientrata dopo pranzo, quindi abbiamo quasi due orette tutte per noi.»

Le lacrime mi salirono agli occhi, per la felicità di avere la mia anima gemella accanto: sapevo che avrei potuto contare sempre su di lei, sin dalla prima volta che la vidi al parchetto, all'età di cinque anni. E da quel giorno, non ci siamo mollate un attimo.

Raccontai a Lavi la mia mattinata: avevo fallito con la Wedding Planner e avrei dovuto ugualmente pagare la mia parte. Non sarebbe mai andata a bussare alla porta di Alessandro perché lui aveva già saldato il suo conto. Senza contare che quella porta, era in realtà ancora il vecchio appartamento in cui eravamo andati a vivere, in pieno centro. Già, perchè lui se ne era andato di casa, lasciandomi ancora tra quelle mura come un'anima in pena, senza sapere quanto tempo mi restava, prima che l'esorcismo venisse fatto e, oltre ai debiti da pagare, avevo anche l'onere di trovare un nuovo tetto sotto cui dormire.

«Ricapitolando: quella simpaticona della Wedding ti ha già disdetto tutto e vuole ugualmente il pagamento della sua parcella perchè oltre al servizio, deve pagare anche tutti gli altri.»

«Si.»

«E tu ti sei conciata in quel modo per convincerla a non pagare?»

«Si.»

«Ma che razza di idee ti saltano in testa?» Lavi sbraitò prendendo a schiaffi il volante. «Io ti offro un servizio, tu paghi.»

«Questo non lo metto in dubbio» mi misi sulla difensiva «Le ho chiesto di addebitare tutto ad Alessandro perché non ho soldi per pagarla. E soprattutto, il problema l'ha creato lui.»

«Viv, a lei non interessa il motivo per cui è saltato il matrimonio. Tuttavia, sarebbe stato forse più efficace se ti fossi presentata vestita in abiti comuni anzichè conciata come una meringa: sembri una sposa serial killer.»

Non è CioccolatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora