"Viv, il cioccolato è buono, sexy, attraente ma fa male al tuo fisico. Bisogna assumerne in piccole dosi per non fare indigestione; l'arancia invece è un frutto, è succoso, pieno di vitamina C, un elisir di lunga vita per il tuo corpo.
Tu in questo...
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Un capriccio. Dante aveva voluto assecondare un mio capriccio di punto in bianco.
Mi addormentai con quel pensiero e mi ritrovai sulla scala argentata del Kodak Theatre, in una moderna versione di Marilyn Monroe nella canzone "Diamonds are girls best friends", circondata da ballerini, mentre scendevo un piede davanti all'altro nel mio magnifico vestito rosso brillantato.
E cantavo con un accento americano perfetto, mentre in platea stava Lavinia che mimava i miei gesti con le braccia.
Un tripudio di applausi, di fischi di apprezzamento e di urla mi travolse durante la mia performance e quando arrivai in fondo alle scale, c'era Dante in uno smoking nero. Mi prese per mano e cominciammo a ballare il tip tap, come nel più classico dei musical americani. Il clap clap delle nostre scarpe accompagnava la coreografia, sempre più difficile e veloce, per culminare in una posa finale a gambe larghe e braccia alzate al cielo.
Il pubblico mi amava. L'eco del mio nome risuonava in tutto il Kodak Theatre.
« Vi-vi-enne, Vi-vi-enne, Vi-vi-enne... »
Dante si girò verso di me sorridendo, mi prese per le spalle e cominciò a scuotermi, chiamandomi anche lui per nome. E il suo viso si sovrappose a quello di Lavinia, che era sopra di me, intenta a scuotermi.
« Finalmente ti sei svegliata! »
La guardai spaventata, il cuore a mille, incapace di rendermi conto dove mi trovassi. Mi stropicciai gli occhi e guardandomi attorno, vidi che eravamo nella nostra camera d'albergo di L.A. .
« Ma che... » mugugnai.
« é tardissimo! I ragazzi sono già giù! » esclamò scendendo di colpo dal mio letto, cominciando a spogliarsi e gettando il pigiama in giro per la camera.
Continuavo a non capire.
« Lavi che succede? » domandai con la voce impastata, cercando di mettermi a sedere.
« Ti avevo detto di non bere troppo, ieri sera. Ci siamo addormentate, i ragazzi sono passati a prenderci e noi non siamo ancora pronte. »
« E che c'entra il fatto che io ho bevuto con il fatto che siamo entrambe in ritardo? »
« Semplice, » disse indossando una canottiera rosa salmone « che non abbiamo puntato la sveglia. E ora dobbiamo correre. Dovevamo essere alla Hertz per il noleggio almeno mezz'ora fa. »
"Io mezz'ora fa stavo ballando dentro il Kodak Theatre" avrei voluto dirle ma mi trattenni. Meglio fingersi morte che farla incazzare ancora di più.
Non fummo pronte prima di un'altra mezz'ora ed eravamo pure a digiuno, motivo di forte nervosismo, almeno per me. Raggiungemmo il pick up Ford noleggiato dai ragazzi, che ci aspettavano sotto l'albergo a braccia conserte. Il loro aspetto rilassato mi fece pensare che avevano avuto un risveglio migliore del nostro.