16. Ghiaccio 🧊🌶️

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Il viaggio verso Antelope Canyon fu il tragitto peggiore che avessi mai fatto

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Il viaggio verso Antelope Canyon fu il tragitto peggiore che avessi mai fatto.

Maxime era seduta vicino a Lavinia, l'odore del suo profumo al patchouli e ambra aveva reso l'aria dell'abitacolo irrespirabile, asfissiandomi come la strana sensazione che mi prese la bocca dello stomaco, impedendomi di respirare e ragionare lucidamente.

Maxime indossava un semplice chemisier bianco, stretto in vita da una cintura di pelle nera. Ero convinta che fosse nuda sotto, tanto era l'assenza di indizi che facevano pensare all'utilizzo di biancheria intima. Sperai di sbagliarmi e di aver intravisto di sfuggita un perizoma nero.

Che mi stava succedendo? Cosa poteva mai importarmi di cosa lei indossasse o facesse con Dante in quelle grotte? E poi c'era anche Luis...

Una volta arrivati, i fotografi scaricarono il materiale e la modella li seguì lungo un sentiero appartato, non segnalato dalle guide convenzionali.

Io e Lavinia li salutammo e ci mettemmo in coda insieme a un gruppo di turisti americani, per accedere alle grotte, insieme alla guida.

Non si poteva girare in autonomia perchè c'era la possibilità di perdersi e la necessità di tutelare la cava da eventuali danni provocati dai turisti.

« Stai tranquilla, non faranno un Threesome, se è questo che pensi. Sono dei professionisti. » Mi girai verso Lavinia, squadrandola imbarazzata.

« Perché me lo dici? »

« Perché sei verde broccolo, talmente è tanta la gelosia e il disgusto che stai provando in questo momento. »

Deglutii la bile che mi era risalita lungo l'esofago, nel momento in cui li vidi allontanarsi insieme alla modella nel loro luogo "appartato".

« Gelosa? E di cosa? »

« Di Dante. E non fare la cretina con me. Posso leggerti nel pensiero, lo sai. »

« Non troveresti nulla. » corressi il tiro.

Lavinia tornò seria improvvisamente.

« Cambiando discorso, » disse guardando un punto alla sua destra senza alzare troppo lo sguardo. « Non hai la sensazione di aver già visto quell'uomo con la maglia nera? »

Mi girai piano, cercando di non dare nell'occhio. Un signore di mezza età, piuttosto anonimo, con un paio di occhiali da sole, stava consultando il cellulare. Era in mezzo al gruppo di turisti con cui ci saremmo avventurate anche noi ma il suo silenzio presupponeva che in realtà era solo.

Lì per lì non mi disse niente e scossi la testa.

« Non voglio allarmarti, ma io l'ho già visto. Nelle nostre ultime tre tappe, ne sono sicura. E spero di sbagliarmi, ma credo fosse pure in aeroporto a Bologna. »

Avvertii un sudore freddo scendere lungo la schiena.

« Pensi possa essere qualcuno mandato da Alessandro? »

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