29. Pizza 🍕

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San Francisco

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San Francisco. La città che per decenni è stata considerata dagli americani stessi "la città più bella d'America".

Cosa aveva di diverso dalle altre? La bellezza era ovunque: nei volti delle persone, nel cielo così azzurro da sembrare dipinto, dalla luce chiara irradiata dai palazzi, dalle strade. La bellezza era anche in quel senso di casa che si respirava ovunque. Ogni volta che mettevo piede in una nuova città, mi ero sempre sentita turista; qui, invece, era come se vi avessi già vissuto, camminavo tranquilla lungo le strade in continua salita e discesa, attraversate dai cable car. E l'oceano: era uno zaffiro incastonato sulla cima di un gioiello di città, insieme al Golden Gate, un rubino imponente  di ferro e cavi che univa le due estremità della baia di Frisco.

Mi commossi davanti a tanta bellezza e familiarità e il mio cuore accarezzò il pensiero di trasferirsi, un giorno, se ne avessi avuto le possibilità. C'erano ancora troppe incognite e poche certezze: una volta tornata in Italia, avrei sistemato tutti i miei debiti e, se mi fosse avanzato qualcosa, avrei pensato di cominciare una nuova vita qui. E poi, c'era Dean: mi avrebbe permesso di vivere con lui?

Questi quattro giorni sarebbero stati un banco di prova: Luis avrebbe preso il mio posto nella camera d'albergo prenotata e io, mi sarei trasferita da Dean.

Come promesso quella sera ci sarebbe stata la pizza. E così, mentre il mio italoamericano andò a fare la spesa e sistemò casa, io e gli altri due andammo a visitare la città.

Passammo il resto del pomeriggio al Pier 39, dove vedemmo i leoni marini - Lavinia volle a tutti i costi farsi un selfie -, l'isola di Alcatraz in lontananza e  un sacco di negozi acchiappaturisti.

Feci inoltre un'importante scoperta: San Francisco era la città del cioccolato per eccellenza. Sulla baia della città sorgeva infatti l'azienda Ghirardelli, rinomata cioccolateria che vendeva le proprie leccornie in tutti gli States.

Rientrai in appartamento euforica, per la giornata trascorsa, ancora piena di energie. Lavinia aveva cercato di non farmi stancare e l'esperienza di viaggiare sui Cable Car fu la cosa più entusiasmante che avessi mai fatto.

Dean mi abbracciò subito, prendendomi il viso tra le mani e dandomi un bacio sulla fronte.

« Come stai?» si preoccupò vedendomi così carica.

Il sorriso non voleva andarsene dal mio viso e lo travolsi con una valanga di informazioni su ciò che avevo visto, tanto da farlo sorridere a sua volta, compiaciuto del mio entusiasmo. « Deduco che tu stia bene.»

« Oh, si! Mai sentita meglio. Amo questa città!» dissi, dandogli un bacio sulle labbra. « Tu hai preparato la pizza, invece?»

« Impasto fatto. Ho aspettato te per stenderla e farcirla. »

« Vado a sistemarmi e arrivo. »

Mi presi un po' di tempo per una doccia e indossai qualcosa di fresco al termine: faceva caldo ma non era umido come a Ferrara. Indossai un semplice vestitino a spalline sottili e mi tirai su la massa di capelli ricci con un elastico morbido.

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