24. Paprika Affumicata 🫚🌶️

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L'alba di quel giorno fu differente dalle altre

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L'alba di quel giorno fu differente dalle altre. Era un nuovo inizio, una scintilla appena nata che aveva acceso un piccolo incendio nelle nostre vite.

«  è ora, dormigliona. »

Le sue parole mi destarono dal sonno, i suoi occhi come oro liquido illuminarono il mio risveglio.

I nostri occhi comunicavano in una lingua tutta loro, la stessa del nostro corpo, che attraverso il linguaggio non verbale lanciava messaggi subliminali che solo le nostre anime erano in grado di comprendere.

Il nostro cervello non poteva capire il linguaggio  del cuore. Poteva solo piegarsi ad esso e sottostare alle leggi fisiche di sguardi che ci accarezzavano come mani, corpi sfiorati che facevano l'amore in maniera pudica ed epidermica, sotto le lenzuola.

Seppur vestiti, ci eravamo spogliati di un peso importante la sera precedente, una zavorra che ci aveva fatto affogare nella paura, irretito in un fondo oscuro che condizionava le nostre scelte di vita.

Ora che quei timori erano stati lavati via dai nostri ricordi, metabolizzato che potevamo essere l'uno la salvezza dell'altra poichè eravamo due anime ferite dallo stesso pugnale, la necessità di stare vicini, suscitato dai profumi, dalla voce o dal semplice scambio di calore umano, era diventato una ragione di vita sacrosanta.

Non volevo più prendere a noleggio l'auto, volevo passare il resto dei giorni di quella vacanza con Dean, amareggiata per l'assottigliarsi del filo di sabbia nella clessidra e consapevole che, quando sarei decollata da San Francisco, non sapevo cosa avrei portato con me  in Italia.

E così, d'accordo con Lavinia che continuava a tenere per mano Luis, come l'orsacchiotto di peluche appena catturato con l'artiglio in sala giochi, uscii dal Rent a Car, dopo aver rinunciato a una Mustang rossa fiammante per il più confortevole backseat della Ford pick up. Confortevole almeno per il mio cuore.

Las Vegas si fece piccola dietro le nostre spalle, un diamante in mezzo al nulla. Ci immergemmo nel più sperduto deserto, dove lande desolate circondate da montagne grigie all'orizzonte, erano interrotte da strisce d'asfalto nero.

Non c'era anima viva in quei luoghi e il senso di libertà penetrava nelle ossa, si respirava a pieni polmoni. Abbassai il finestrino del pick up, dietro lo sguardo sorpreso di Lavinia e mi sporsi fuori fino a metà busto, urlando la mia voglia di vita, il mio riscatto, la mia gioia.

Sentii Lavinia prendermi per le gambe, temendo che volassi fuori, mentre i ragazzi scoppiarono in una risata fragorosa. Dean accelerò facendo scorrere l'auto sulla strada dritta, permettendo al vento di attraversarmi i capelli, sbattere sul viso costringendomi a chiudere gli occhi e bearmi di quella sensazione.

«  Dai, rientra, può essere pericoloso. »

Pericoloso era stato farmi condizionare la vita fino a quel momento da uno stronzo, avrei voluto dirle. Le scoccai un'occhiata sorridendo, portandomi i capelli via dal viso, accartocciando le volute che il vento faceva giocando con le mie ciocche ribelli.

Non è CioccolatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora