12. Martini 🍸

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Lavinia era brava a cacciarsi nei guai.  Era il suo sport preferito: l'innocenza del suo aspetto nascondeva in realtà un'intelligenza sopraffina ma a volte, in determinate circostanze, staccava la spina del cervello per comportarsi come una bambina.

Quella sera aveva bevuto parecchio e la spina l'aveva staccata ormai da un bel po': averla lasciata sola per il tempo di quella chiacchierata sotto il portico con Dante, era in realtà stato sufficiente ad accendere una miccia molto pericolosa.

Me ne resi conto appena rientrai nel locale e la vidi intenta a parlare con un ragazzo che palesemente ci stava provando con lei: completamente sbronza, Lavinia non faceva che ridere e toccarsi i capelli in maniera quasi compulsiva.

Mi avvicinai per controllare cosa stesse succedendo e vedendomi arrivare, mi lanciò un urlo di felicità, portandomi le mani al collo.

« Viv! Dove eri finita? »

« Sono uscita solo un attimo. » dissi squadrando poi il ragazzo biondo davanti a lei. « Lui? »

« L'ho appena conosciuto, si chiama Ryan. Sai, è rimasto entusiasta dalla mia performance di poco fa con te. »

Il ragazzo si fece più avanti. « State insieme? » domandò con un sorriso sbieco, alzando il bicchiere di alcolico che aveva in mano, in segno di saluto.

Non mi piaceva: lo sguardo lascivo che appoggiava sulle nostre forme, il sorriso luciferino in cui incurvava le labbra.

« Vorresti scoparci? » fui molto diretta e colsi un lampo freddo illuminare i suoi occhi.

« In realtà, l'ho appena chiesto alla tua amica. »

Storsi il naso e mi girai verso Lavinia, parlandole in italiano per non essere capita.

« Non andrai mica a letto con quest'idiota? » chiesi seria.

« é carino... non trovi? »

« Per me è un cretino. Lascia stare, torniamo in albergo. »

« Oh insomma! » rispose stizzita, prendendo una sorsata dal suo Martini « tu puoi scoparti chi vuoi e io no! »

« Non ho detto affatto questo! » Le tolsi di mano il cocktail e la fissai severa negli occhi. « Sei più unta di una spugna e non ti lascio andare a letto con il primo sconosciuto che incontri. Soprattutto se lui è ubriaco: guardalo, non sta in piedi! »

Lavinia fece per riprendere il suo Martini ma lo allontanai ancora di più. Fu una colluttazione tra me e lei piuttosto breve, che terminò con il calice rovesciato addosso a Ryan.

Rimanemmo completamente immobili con gli occhi sgranati, guardando il ragazzo che stava sbraitando in americano stretto, cercando di darsi giù con le mani la macchia ormai assorbita addosso a maglia e jeans.

« Shit... » lo sentii mormorare sottovoce.

Mi scappò un sorrisino isterico mentre Lavinia scoppiò in una risata liberatoria.

« Sorry. » mormorai tra i denti, imbarazzata. « Posso ripagartela. »

Ryan non era dell'umore per continuare a scherzare e nella sua mente ero sicura che la resa dei conti sarebbe stata la mia rovina.

« Dai, è solo una maglia da 20 dollari, si vede anche da qui. Viv, prendili fuori dal portafoglio e facciamola finita. »

« Per vostra informazione, è una limited edition di Gucci. Mi dovete tremilacinquecento dollari. »

Cosa?!? Nemmeno li avevo sul conto, tutti quei soldi. E se li avessi avuti, non li avrei certo dati a lui. Questo era un puro ricatto.

Scoppiai a ridere. « Sei fuori come un balcone. » risposi « Andiamo, Lavi. » Presi sottogomito la mia amica per allontanarmi ma un amico di Ryan ci raggiunse piazzandosi davanti.

Non è CioccolatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora