CAPITOLO 5 - Il vero Edwin

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~EDWIN~

<<Il vero Edwin è stanco di sentirsi rifiutato da tutti! Per una volta in cui scelgo di ascoltare il cuore e non la testa mi tratti così? Non farlo, non tu Charles>>
Dissi sentendomi giudicato.

<<Pochissimo tempo fa hai confessato di amarmi e adesso te ne stai qui nella tana del gatto a farti coccolare dopo che ti ha manipolato facendoti indossare un bracciale stregato?! Cazzo amico, andiamo a casa; hai bisogno di riposo per schiarirti le idee>>
Disse afferrandomi per un braccio e Thomas emise un miagolio stridulo in segno di rabbia.
Fece per dire qualcosa ma lo precedetti.

<<Sono abbastanza grande da poter prendere le mie decisioni da solo Charles. Ho confessato di amarti pur sapendo che non avresti potuto ricambiare i miei sentimenti e sai perché l'ho fatto?  L'ho fatto perché so che sei mio amico, il mio migliore amico, e sapevo che nonostante tutto non mi avresti mai giudicato. Beh, a quanto pare mi sbagliavo>>
Terminai il discorso con le lacrime agli occhi per poi andarmene a passo spedito senza voltarmi. Non ebbi il coraggio di vedere lo sguardo di Thomas nè tantomeno quello di Charles. Mi vergognavo di quello che ero, ecco la veritá.

~CHARLES~

<<EDWIN ASPETTA!>>
Feci per corrergli dietro, ma lo stregatto mi bloccò per una spalla.

<<Lascialo andare, ha bisogno di stare un pó da solo>>
Disse il gattaccio.

<<Parli come se sapessi cosa sia meglio per Edwin>>
Risposi stizzito.

<<Senti coso, non ti do in pasto ai miei gatti soltanto perché ho promesso ad Edwin che non ti avrei toccato. Ti conviene andartene ora>>
Mi indicò l'uscita.

<<Ah certo, ma ad Edwin lo tocchi eccome, non è così? Da quanto va avanti la cosa? Dimmelo!>>
Ero furioso per come quel gatto si fosse approfittato del mio amico.

<<Non ho toccato Edwin. Non come intendi tu almeno. Purtroppo. Non ancora. Insomma, il problema è che non sa niente di niente del sesso e non so da dove cominciare a spiegargli>>
Rispose con tono stranamente serio viso il soggetto.

<<S-sesso? Non permetterti di allungare le tue zampacce sporche sul mio amico. Lui è troppo sensibile per venir ferito in questo modo>>
Lo avvertì.

<<Punto primo: le mie zampette morbidose sono pulitissime, punto secondo, so che Edwin è un'anima sensibile e pertanto ci andrò leggero con lui quindi non preoccuparti>>
Terminò facendo un cenno con la mano.

<<Non ci siamo capiti, tu non devi andarci proprio con Edwin!>>
Precisai.

<<Che c'è? Vorresti fartelo tu? Ma non hai già sprecato la tua occasione? Oh, povero e confuso Charles. Sai, credevo che fosse Edwin a dover accettare sè stesso ma a quanto pare sei tu. Ora, vattene da casa mia>>
Terminò il discorso cacciandomi.

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