CAPITOLO 22 - So che me ne pentirò

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~EDWIN~

<<Sai, quella sera non ti ho spiegato tutto. Lascia che te lo mostri, poi sarai tu a decidere se vorrai ancora vedermi. Va bene?>>
Mi propose e, sebbene avessi dovuto rifiutare, mi ritrovai invece ad annuire.

<<Bravo fantasmino>>
Ghignò togliendosi parte dei suoi vestiti e aprendomi di più la mia camicia.

<<So che me ne pentirò>>
Dissi mordendomi il labbro.

<<Credimi, non lo farai>>
Disse facendomi piegare violentemente sulla scrivania facendo cadere a terra dei fogli riguardanti dei casi.

<<Sei fottutamente sexy e il fatto che non te ne renda conto è assurdo>>
Rise leggermente accarezzandomi la schiena.

<<G-grazie...?>>
Lo ringraziai arrossendo.

<<Sei così adorabile... tutto solo nel tuo piccolo ufficio londinese. Un adorabile nerd>>
Mi ritrovai a ridere a mia volta, ma le risate durarono ben poco in quanto lo specchio dell'ufficio si illuminò improvvisamente.

<<Senti Edwin, non ce la faccio a lasciarti da sol- MA CHE CAZZO?!>>
Sbottò Charles vedendo me e Thomas mezzi svestiti e in una posizione fraintendibile. Immediatamente mi misi dritto in piedi allontanando Thomas.

<<CHARLES IO->>

<<Quindi era per questo che volevi stare "da solo"? Ed io idiota che ero preoccupato per te!>>
Disse furioso.

<<Charles non è come pensi! Si è presentato qui a mia insaputa!>>
Dissi la verità pregando che mi credesse.

<<Certo, e tu lo hai accolto alla grande a quanto vedo>>
Indicò la mia camicia quasi del tutto aperta e, istintivamente, tirai i lembi cercando di coprirmi.

<<Senti coso, non osare aggredire Edwin dopo che per colpa tua gli si è spezzato il cuore. Sono venuto qui per rimediare al mio torto quindi, se vuoi scusarci, VATTENE A FANCULO!>>
Intervenne Thomas col suo solito tono altezzoso.

<<Colpa mia?! Sei stato tu ad ingannarlo ed ora pretendi di venire in casa nostra a scopartelo? Te lo scordi stupido gattaccio!>>
Disse tirando fuori la sua mazza da cricket puntandola contro Thomas.

<<CHARLES FERMO!>>
Intervenni mettendomi tra la mazza e Thomas.

<<Spostati Edwin, è una faccenda tra me e questo saccoo di pulci>>
Tentò di spingermi via, ma non mi mossi di un millimetro.

<<Come osi chiamarmi in questo modo?!>>
Grugnì Thomas che fece per avvicinarsi in modo minaccioso.

<<STATE TUTTI ZITTI!>>
Gridai più forte che potei facendoli zittire entrambi.

<<Volete sapere di chi è la colpa? Beh, è mia. È tutta, soltanto, colpa mia. Sono un pessimo migliore amico, un pessimo fantasma ed un pessimo ragazzo. Non so come gestire tutte queste emozioni e questi sentimenti contrastanti. Io... io non merito nessuno dei due>>
Dissi tutto d'un fiato dando voce ai miei pensieri.

<<Ma che cosa stai dicendo? Tu meriti tutto il bene del mondo Edwin!>>
Ribattè Charles.

<<E invece no. Forse i miei compagni di classe hanno fatto bene a sacrificarmi a quel demone. Forse non avrei mai dovuto lasciare l'inferno, anzi, forse non l'ho mai lasciato>>
Dissi uscendo dall'ufficio passando attraverso la porta. Non mi curai nemmeno di asciugare le lacrime che mi stavano offuscando la vista.

DEAD BOY DETECTIVES + Cat KingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora