CAPITOLO 31 - Strane spiegazioni

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-CHARLES-

<<Ho giá detto che lo voglio Charles. Coraggio, metti in pratica le tue strane spiegazioni>>
Mi provocò.

<<Ti prometto che ti piacerà da morire>>
Gli promisi.

<<Charles, sono giá morto. Non posso morire due volt->>
Lo zittii ancora con un altro bacio. Lo spinsi sul divano e salii a cavalcioni sopra di lui per poi togliergli il gilet e la camicia. Lo sentii irrigidirsi, così gli accarezzai i capelli. Mi alzai sulle ginocchia e mi tolsi la giacca e la polo che indossavo gettandole a terra.

<<Ti senti più a tuo agio ora?>>
Gli chiesi con tono dolce e lui annuì.

<<Posso toglierti i pantaloni?>>
Domandai e annuì di nuovo.

Fu complicato sfilargli quei pantaloni di inizio secolo e sospirai di sollievo quanto lo vidi ridere di me.

<<Hey! Se pensi che sia tanto facile allora toglimi i miei>>
Lo provocai volutamente.

<<Va bene>>
Disse con sicurezza, ma lo sentii deglutire rumorosamente. In modo molto impacciato mi abbassò la zio ed i pantaloni. Arrossì nel constatare la mia eccitazione.

<<È normale, è impossibile che non ti sia mai capitato>>
Lo rassicurai.

<<S-si... e ora?>>
Chiese come spaesato.

<<E ora lasci fare a me>>
Dissi togliendogli improvvisamente l'intimo. Il suo viso divenne rosso cremisi.

<<È tutto okay Edwin, sono io>>
Lo tranquillizzai per poi togliere anche i miei boxer. Ebbe timore di abbassare lo sguardo, ma lo fece.

<<Quindi dovrebbe->>

<<Ci penso io, tu rilassati e, sebbene so quanto sia difficile per te, non pensare a niente. Sei bellissimo Edwin, non sentirti in imbarazzo>>

<<T-tu sei bellissimo Charles... sei perfetto>>
Disse guardandomi negli occhi, e questa volta fui io ad arrossire.

<<Chiudi gli occhi e lasciati andare>>
Dissi iniziando a massaggiare la sua intimità.

<<D-diamine Charles!>>
Gemette iniziando a fare la stessa cosa dando attenzioni alla mia enorme erezione che da troppo tempo desiderava il suo tocco. Ci stuzzicammo a vicenda per un pó, poi presi la sua mano e lo invitai a darsi piacere da solo per distrarlo da ciò che stavo per fare, ma sembrava restio a farlo.

<<È tutto okay, puoi farlo anche da solo, sai? Non lo hai mai fatto prima?>>
Parlai con voce calda per non agitarlo ulteriormente.

<<No, mi hanno sempre insegnato che è sbagliato>>
Rispose con una strana incrinazione nella voce.

<<Beh, avevano tutti torto. Sei vissuto nell'epoca dei radical chic bigotti. Non c'è assolutamente nulla di male. Avanti, non sentirti in imbarazzo, io lo faccio spesso>>
Cercai di sminuire la cosa.

<<Davvero?>>
Chiese stupito e mi trattenni dal sorridere.

<<Si, e mentre lo faccio penso soprattutto a te>>
Ammisi per la prima volta guardandolo negli occhi.

<<Charles...>>
Mormorò sorpreso.

<<Ora però non pensare a niente, okay? Ci penso io a te piccolo>>
Lo baciai dolcemente per poi allargargli di poco le gambe.

<<Charles>>
Mi chiamò.

<<Dimmi>>

<<Ho... paura>>
Disse a voce appena udibile.

<<Edwin, sei morto in un modo orribile e hai letteralmente sofferto le pene dell'inferno, tutto il resto dovrebbe essere una bazzecola per te>>
Risi.

<<Hai ragione. Non posso essere un codardo, non dopo tutto quello che ho passato. Mi fido di te Charles>>
Disse dandomi il via libera. Mi posizionai meglio tra le sue gambe.

<<Ora respira>>
Gli intimai.

<<Charles i morti non respirano>>
Mi riprese come suo solito e sorrisi; amavo quel suo modo di fare da saputello.

<<Tecnicamente si, anche se non ci serve farlo. Comunque dammi retta e chiudi gli occhi>>
Gli intimai e lentamente entrai in lui facendogli emettere un urlo strozzato di dolore.

DEAD BOY DETECTIVES + Cat KingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora