CAPITOLO 28 - Etichetta e pudicitá

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~CHARLES~

<<No! C-ceh si... ma come te lo spiego? Dannazzione... e poi si può sapere dove hai sentito queste cose? Di certo non da me o da Crystal>>
Mi agitai non appena compresi l'argomento dei suoi dubbi.

<<Da diverse fonti... non ha importanza>>
Mi liquidò subito con un cenno della amno avvolta da un guanto marrone scuro.

<<E una di queste fonti è un Re con i baffi da gatto?>>
Lo incalzai.

<<Possibile. Terzo quesito: come si pratica il sesso?>>
Domandò e per poco non sputai ectoplasma.

<<Tutto bene Charles? Qualcosa non va?>>
Domandò con innocenza.

<<Mi stai davvero chiedendo di insegnarti a->>

<<Teoricamente, si. Ho bisogno di sapere tutto prima di domani per favore>>
Disse con un pó troppa precisione nei tempi per i miei gusti.

<<Perchè prima di domani?>>
Chiesi seppur sapessi di non voler sapere.

<<Allora? Me lo spieghi o no?>>
Ignorò completamente la mia domanda.

<<Okay... ma prima dimmi, quanto sai?>>
Chiesi andando a sedermi sul divano.

<<Non molto direi. Ai miei tempi era un taboo enorme e non se ne parlava mai, tantomeno nel college per giovani perbene in cui stavo. Lì l'etichetta e la pudicitá dettavano legge. So solo che è diverso tra ragazzi e ragazze>>
Spiegò, ed effettivamente aveva senso. Edwin è sempre stato eccessivamente rigido e amante della disciplina e raffinatezza sotto ogni aspetto. Anche quando di arrabbiava lo faceva sempre con assoluta eleganza e raffinatezza, con tanto di gergo appropriato. In oltre trent'anni non sono mai riuscito a fargli dimenticare sedici anni di quella vita. Mi arresi al fatto che quello era lui, ed è proprio di lui che ho finito per innamorarmi perdutamente.

<<È giá qualcosa... credo. D'accordo amico, tenterò di spiegartelo a parole mie per quanto si difficile per me e credimi, è molto difficile per me>>
Mi strofinai le tempie e feci cenno ad Edwin di mettersi seduto con me sul divano. Si sedette affianco a me in modo perfettamente composto per poi fissarmi in attesa di delucidazioni.

<<Così mi metti in soggezione però>>
Sbuffai.

<<Ma non sto facendo niente Charles>>
Alzò le spalle.

<<Senti... perchè non ti rilassi un pó? Infondo è una chiacchierata informale la nostra>>
Gliela buttai lì.

<<Okay, si, va bene>>
Rispose togliendosi la giacca riponendola con cura al lato del divano. Si sfilò anche i guanti e li poggiò sopra alla giacca.

<<Va meglio ora?>>
Sorrise come un bambino.

<<Anche il papillon. Ti da un'aria troppo seria>>
Risi indicandoglielo.

<<Non pensavo mi stesse male...>>
Sussurrò come offeso per poi togliere anche quest'ultimo e riporlo da parte.

<<Non ho mai detto che ti stia male, solo che è difficile per me parlarti di... sesso>>

<<E per me è stato difficile chiedertelo, quindi siamo pari. Avanti Charles, parla e basta. Cosa vuoi che sia?>>
Insistette.

<<E va bene, hai vinto>>
Sbuffai imbarazzato e desisi di spiegargli ogni cosa.

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