DEAD BOY DETECTIVES + Cat King

CAPITOLO 43 - Il mio assassino. La mia condanna

~THOMAS~

<<Simon è stato il mio assassino. La mia condanna>>
Rispose secco facendomi rabbrividire.

<<Edwin->>

<<Come ti dicevo, sembrava essere l'unica persona dalla mia parte; un amico, quasi. Ogni tanto, dopo la fine delle lezioni, quando tutti gli altri erano usciti dalla classe, mi rivolgeva la parola. Mi salutava con quel suo sorriso dolce e dispiaciuto per me. Mi chiedeva sempre che cosa leggessi, in quanto portavo sempre con me un fumetto di "Carrados il Detective Cieco">>
Aggiunse riprendendo a parlare.

<<Sei passato dall'essere fan di un detective ad un detective. Hai fatto carriera ragazzino>>
Risi per smorzare la tensione.

<<Beh, diciamo che il mio lato nerd mi ha aiutato. Dite nerd in questo secolo, giusto?>>
Chiese incerto, e risi.

<<Esatto>>
Annuii.

<<Bene, dunque era interessato alle mie letture nonostante leggessi sempre quel fumetto, e lui lo sapeva. Un giorno però mi si avvicinò e mi disse una frase: "sei bellissimo con quel berretto blu". Io non seppi che cosa rispondere, ero si lusingato, ma anche confuso. Era forse il primo complimento che avevo ricevuto in tutta la mia vita ed era per me, non per i miei voti eccellenti o per la mia innata capacità di essere uno sfigato odiato da tutti. Penso sia stato quello il momento in cui sorrisi per la prima volta, ma poi qualcosa in me cambiò. Ero convinto che si stesse prendendo gioco di me, così smisi di sorridere e mi alzai di scatto. Presi tutte le mie cose e corsi fuori dalla classe. Non indossai mai più quel berretto blu. Da quel giorno, ogni volta che Simon si avvicinava a me alla fine delle lezioni, scappavo via prima che potesse chiedermi che cosa stessi leggendo. Le cose andarono avanti così per mesi, dopodiché un giorno, per i corridoi, qualcuno mi fece lo sgambetto e caddi a terra facendo cadere anche i libri che portavano con me. Mi voltai per vedere chi dei miei bulli fosse stato quella volta, ed era Simon. Mi guardava con uno sguardo ferito e pieno di odio e non capivo il perché; ma poi realizzai che ero io il perchè, ero un debole proprio come diceva mio padre e anche Simon lo aveva capito. Aveva come cambiato fazione, da mio quasi amico a mio carnefice principale. Si accaniva su di me più degli altri e non riuscivo a capire cosa fosse cambiato>>

<<Lo hai rifiutato>>
Dissi interrpendolo.

<<Cosa?>>
Chiese confuso.

<<Lo hai rifiutato, ecco cos'è cambiato in lui>>
Gli spiegai.

<<R-rifiutato? Non mi ha mai detto di provare qualcosa per me!>>
Sgranò gli occhi incredulo.

<<Edwin, le persone si confessano in tanti modi diversi. Ti aveva detto che eri bellissimo, e tu sei scappato. Ovviamente non lo giustifica per ciò che ti ha fatto, ma->>

<<No ascolta, lui mi ha detto quelle parole perché mi stava chiaramente prendendo in giro. Aveva quel sorriso stupendo mentre le diceva che... che non poteva essere vero. Non ho mai creduto, nemmeno per un secondo, che fosse sincero. Ceh, per un attimo si perché nessuno mi aveva mai fatto un complimento prima d'ora, ma poi sono ritornato alla realtà. E infatti mi ha ammazzato. Non ammazzi qualcuno se ti piace>>
Disse non capendo. Era evidentemente accecato dal dolore per capirlo all'epoca e adesso stentava a crederci.

<<La tua innocenza mi sorprende e commuove allo stesso tempo>>
Sorrisi addolcito dal suo modo di essere.

<<Mi stai dando dello stupido?>>
Se ne uscì improvvisamente.