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NOAH



Non ho mai pensato di essere bisessuale.

Ho avuto poche relazioni nella mia vita, tutte ragazze. Solo una era stata veramente importante, si chiamava Lisa, una biondina dagli occhi azzurri. Siamo stati insieme per due anni, una ragazza solare e socievole. Mi ha conquistato fin da subito con le sue adorabili fossette, il suo approccio timido e gentile, la sua voce cristallina. Amavo ogni aspetto di lei, peccato che si era dovuta trasferire in Canada.

I ragazzi non mi hanno mai attratto, né fisicamente né mentalmente. Dalla rottura con Lisa non ero più riuscito ad approcciare con nessuna ragazza, non mi eccitavano nemmeno. Poi, per scherzo, Ethan mi aveva proposto di guardare un porno gay, ricordavo ancora le sue parole. "Se non ami più la patata magari ti piace il cazzo come me! Chissà Noah potresti cambiare sponda, non si può mai sapere."

Stava scherzando ovviamente, eppure un pensierino lo avevo fatto.

Inutile dirlo, la sera stessa me ne guardai uno. Eppure non mi aveva fatto nessun effetto.

Ora invece, pensavo costantemente a Gabriel.

Mi piaceva fisicamente? Sì, lo trovavo un bel ragazzo ma non ho mai pensato al suo corpo nudo, alle mie mani che navigavano sulla sua pelle abbronzata. No, quel pensiero non mi piaceva affatto.

Allora perché ci pensavo così tanto? Forse la mia mente lo vedeva come un possibile amico, o forse come un fratello. Sì, poteva essere così. Infondo in questi pochi giorni era riuscito a starmi accanto più di chiunque altro.

Ieri prima di andarsene mi ha chiesto se potevamo scambiarci i numeri di telefono, mi aveva proposto di scrivergli in caso di bisogno. Ovviamente acconsentii a quello scambio. Il perché non lo sapevo nemmeno io.

Una piccola manina mi afferrò la manica della felpa, stava lì a fissarmi con i suoi occhioni grandi, chiamandomi insistentemente.

Gabriel mi aveva di nuovo invaso i pensieri, mi ero dimenticato persino dell'uscita con Wendy.

"Uffa mi stai ascoltando?" Urlò sbattendo il piede sul cemento. "Possiamo chiamare Gabri? Magari vuole uscire con noi, dai ti pregooo."

A quanto pare era una cosa di famiglia pensare al biondino.

Sbuffai. "Non possiamo disturbarlo, cosa c'è non ti diverti con me?"

Un adorabile broncio si insinuò sul suo angelico volto. "Certo che mi diverto, ma forse con lui ci possiamo divertire ancora di più!"

Scossi la testa. "Lo chiamiamo la prossima volta."

"Va bene, almeno posso chiamare zia Andy? Ieri le ho detto che l'avrei chiamata per raccontargli una cosa."

Sospirai prendendo il telefono dalla tasca. "Tieni" dissi dandogli il telefono in mano. "Posso sapere cosa devi dirle di tanto importante?"

Wendy alzò le spalle. "È un segreto." Corse via, abbastanza vicino per tenerla d'occhio ma abbastanza lontana da non sentire la telefonata.

La vidi parlare a raffica mentre saltellava da una parte all'altra. Quando chiuse la chiamata corse come una furia dalla mia parte.

"Dobbiamo andare vicino alla casa stregata, zia Andy ha detto che viene con noi!" Esclamò sorridendo. "Dai Noah dobbiamo fare in fretta!"

Indugiai un attimo, zia Andy oggi non era impegnata in un caso?

Seguii Wendy fino alla casa stregata, sembrava così contenta d'incontrarla. Fino a cinque secondi fa mi aveva pregata di chiamare Gabriel, ora invece aspettava impaziente Andy. La mia presenza non le bastava?

Nothing is as it seemsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora