EVE
Qualsiasi ragazza amava prepararsi e farsi bella al suo primo appuntamento. Vestirsi eleganti, apparire perfette per impressionare il ragazzo di cui ci si innamora follemente.
Questo non era il mio piano. Non mi ero truccata, avevo i capelli legati in due trecce e un'orribile tuta rosa tenda, che usavo per lo più a casa o durante le corse mattutine. Non era il mio stile, amavo vestirmi con capi che valorizzassero le mie forme, ma non per impressionare qualcuno, per me stessa.
Non mettevo abiti troppo succinti o maglie troppo scollate, ma nemmeno indumenti oversize. Ma anche se fosse, nessuno si doveva permettere di giudicare una persona in base al suo vestiario. Bisognava andare oltre, ma spesso la gente si fermava solo a vedere l'apparenza.
Tuttavia per questo "appuntamento" avevo deciso di mettere le prime cose che mi erano capitate a tiro. Volevo a ogni costo allontanare Rossi dalla mia vita. E ci sarei riuscita.
Eravamo in macchina ormai da mezz'ora. Non avevo fiatato neanche una volta, a lui non sembrava dar fastidio. Continuava a guidare e canticchiare qualche strana canzone che passava alla radio.
Non aveva commentato i miei venti minuti di ritardo, anzi mi aveva rivolto un bellissimo sorriso.
Non aveva nemmeno giudicato il fatto che avessi sbattuto la portiera, cosa che dava fastidio a circa il novanta per cento dei maschi.
Masticavo il cicles ad alto volume, ma nemmeno questo sembrava irritarlo.
"Siamo arrivati!" Esclamò parcheggiando vicino a un piccolo ristorante in mezzo al nulla.
Il locale era accogliente, le pareti erano grigie piene di bellissimi dipinti. I tavoli color carbone erano decorate da tovaglie rosse, in mezzo a ognuna, un cestino nero per il pane e una luce soffusa per creare quell'atmosfera tranquilla e intima.
Ci sedemmo al tavolo, trovando già il menu ai nostri posti. I prezzi del cibo erano esorbitanti, non potevo permettermi nemmeno un pasto decente.
Di solito, mi sembrava giusto che ognuno pagasse il proprio cibo. Ma stavolta avrei preso i piatti più costosi, per poi far pagare tutto a lui.
"Sapete già cosa ordinare?" Il cameriere aveva un sorriso smagliante. Era vestito tutto in tiro, non c'era nulla fuori posto.
"Io vorrei una bistecca alla fiorentina e una bottiglia di vino rosso."
Dovevo ammetterlo, Luca era veramente bello. Indossava una camicia blu scuro che fasciava perfettamente il suo addome e le sue spalle larghe e muscolose. Ovviamente, i primi due bottoni erano slacciati per far mettere in mostra quella collana che aveva sempre appresso. Aveva dei pantaloni casual bianchi, che mettevano perfettamente in risalto le sue gambe e al polso indossava un bracciale fine in argento.
"Lei invece?"
Sobbalzai sulla sedia, mi ero completamente dimenticata del cameriere. "Vorrei una carbonara, come secondo l'hamburger con le patate al forno e le scaloppine al limone con l'insalata. Ah, porti un'altra bottiglia di vino rosso, grazie."
Il cameriere mi fissava con stupore, ma l'unica cosa che mi importava in quel momento era l'opinione di Rossi.
"Vedo che hai un bel po' di fame." Constatò.
Lo fissai con un ghigno. "È un problema per te? Di solito mangio il doppio." Non era vero. Amavo mangiare, ma obiettivamente avevo ordinato fin troppo.
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Nothing is as it seems
RomanceMolto spesso l'apparenza inganna, nascondiamo talmente bene i nostri scheletri, che scegliamo di vivere la nostra vita con una doppia faccia, fingendo che vada tutto bene. Noah dopo la morte della madre non riesce più a ritrovare la spensieratezza...