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NOAH


Dopo due giorni di continue suppliche Eve aveva finalmente accettato di andare a vedere la gara di Luca.

Ora di fianco a me, seduta sugli spalti con uno strambo capellino marrone da baseball che gli copriva i capelli legati in una coda, gli occhiali da sole, un felpone più grande di lei di almeno due taglie e dei strambi cargo color verdognolo, cercava di fissare la situazione mentre si nascondeva tra la gente che si trovava davanti a lei.

"Sai che il tuo abbigliamento non sta facendo il suo lavoro? Non passi inosservata così." Spiegai squadrando il suo orribile outfit. "Che poi non ho capito, ricordami perché ti sei vestita in questo modo?"

Eve sbuffò fulminando i due ragazzi che la stavano osservando da ormai qualche minuto. "Se Rossi scopre che sono qui si monterà la testa pensando chissà cosa."

"Quindi hai deciso di optare per la ragazza pazza che si nasconde dietro a uno strano cappellino pur di non dargliela vinta?" Constatò Ethan osservandola. "Guarda, quell'uomo ti assomiglia! Potreste diventare amici, anche lui sembra un pazzoide che si nasconde da qualcuno."

Io e Eve ci girammo verso la stessa direzione, che aveva indicato Ethan , ritrovandoci a qualche fila più lontana, un uomo con la schiena incurvata verso il basso, i medesimi occhiali da sole che indossava la rossa e un piumone che teneva sicuramente troppo caldo per il clima che c'era fuori.

"Quell'uomo è sospetto quanto te." Dissi a bassa voce. "Potreste fare amicizia"

"Oh, lo credo anche io!" Esclamò una voce che non apparteneva a Ethan, bensì a Zayn. "Quell'uomo è il padre di Luca. A quanto vedo potresti essere un'ottima nuora, stesse stramberie."

Zayn ci fissò sorridendo, ma quando lo sguardo cadde su Ethan una strana smorfia di disgusto si propagò sul suo viso. Si sedette vicino a Eve, la quale lo stava ancora fulminando con lo sguardo.

Dietro Zayn, intravidi finalmente la persona che stavo aspettando. Gabriel indossava una polo blu, dei pantaloni neri che gli fasciavano perfettamente le curve e un costosissimo orologio. A volte dimenticavo quanto fossero ricchi i due ragazzi che si erano seduti accanto a noi. Ma a loro quella differenza sociale non sembrava dar fastidio, non erano snob come molti pensavano, anzi non avevo mai sentito Gabriel vantarsi della sua vita.

Ethan mi rivolse uno strano occhiolino. "Vieni, siediti qui!" Esclamò a Gabriel.

Il biondo ringraziò il mio amico, sedendosi così vicino a me. Mi salutò con un cenno della testa prima di puntare il suo sguardo verso Zayn. "Smettila di dire cavolate."

"Ma è vero! Entrambi si nascondono per non farsi vedere da Luca." Ridacchiò divertito. "Andiamo, pure un ritardato riuscirebbe a capire chi si cela dietro a questi stupidi occhiali."

Eve fece finta di non sentire le parole del ragazzo. "Perché il padre di Luca si sta nascondendo da lui?" Chiese a Gabriel.

"Perché suo padre vorrebbe che suo figlio giocasse a calcio. Luca invece ha scelto l'unico sport che il padre odia da morire, nuoto. All'inizio lo faceva solo per ripicca, ma poi se ne è completamente innamorato." Spiegò sotto gli occhi attenti di tutti. "Suo padre non vuole ammetterlo, ma ha accettato da un bel po' la scelta di Luca. Solo che preferisce fare finta di essere stronzo e nascondersi per non fargli capire che gli importa delle sue gare. Alla fine di ogni partita scappa via, senza salutarlo. Ci siamo accorti tutti della sua presenza sugli spalti, sin dall'inizio."

"Quell'uomo è testardo, non ammetterebbe mai la sconfitta." Affermò Zayn. "Oh, eccolo il nostro gigante!"

Dagli spogliatoi uscirono i nuotatori, accolti da fischi e urla dei tifosi, per lo più ragazze che mangiavano con gli occhi i corpi mezzi nudi dei ragazzi.

L'ultimo a uscire fu proprio Luca, il suo sguardo era serio, cercava qualcuno tra gli spalti. Ma quando posò lo sguardo verso Eve, un sorriso sincero si propagò sul suo viso.

"Sorella, mi dispiace ma sei stata scoperta fin da subito." Urlò Zayn per sovrastare le altre urla, creando solo ulteriore casino. "Ah, pulisciti che stai sbavando."

Eve lo fulminò per la millesima volta. "Ricordami una cosa, chi ti ha dato tutta questa confidenza?"

"Ma ovviamente io! Gli amori dei miei amici, sono anche i miei!" Esclamò fissando lei e poi me.

Ethan lo squadrò per qualche secondo, aprì bocca per dire qualcosa, ma quando i loro sguardi si incontrarono, Zayn in tutta risposta gli fece il medio, zittendolo. "Tu ovviamente no."

Rimasi un po' confuso, sia per lo sguardo che mi aveva dato, sia per le strane interazioni che avevano quei due. Cosa cavolo mi ero perso?

"Finiscila, sta per iniziare!" Sbottò Gabriel guardando Luca, ormai in posizione.

La gara iniziò. Luca con un'eleganza disumana si buttò in acqua, non riuscii a capire bene lo stile che stava usando. Sapevo ci fosse lo stile libero e il dorso, ma quello non mi sembrava nessuno dei due. Le sue braccia entravano ed uscivano dall'acqua simultaneamente, i palmi erano rivolti verso l'esterno come a cercare un punto di ancoraggio, il petto veniva spinto verso il basso mentre il bacino saliva verso l'alto. Non ne capivo molto, ma sembrava uno stile che richiedeva tecnica e tanto sforzo.

Luca riuscì a posizionarsi secondo, ma con grande tenacia cercò di superare il ragazzo che si trovava davanti a lui. Calò il silenzio, tutti restarono fissi a guardare la gara.

Testa a testa, nessuno dei due voleva mollare.

Gabriel sembrava teso. Decisi di appoggiare la mia mano sulla sua. Lo vidi irrigidirsi, prima di afferrare la mia mano e stringerla con forza, come se cercasse di buttare tutta la sua ansia in quel semplice contatto.

"Ha vinto!" Sussurrò guardando con orgoglio il suo amico, che era riuscito all'ultimo secondo a superare il suo avversario. "Ha vinto, Luca ha vinto!"

Si alzarono tutti in piedi, tutti stavano acclamando il vincitore.

Eve cercava di trattenere le sue emozioni, ma riuscii a notare le sue mani che tremavano ancora per l'ansia, il labbro inferiore che veniva torturato per nascondere il sorriso che stava nascendo sul suo viso.

Zayn invece, non curante di nessuno si era messo ad abbracciare chiunque gli capitasse a tiro, ma quando vide che il malcapitato che avevo tirato a sè era proprio Ethan, si allontanò con furia, buttandosi nelle braccia di Gabriel. Il nostro contatto fu spezzato, è per un momento maledii il suo amico per aver interrotto il nostro momento.

Ero così irritato che non riuscii nemmeno a notare Luca, bagnato e mezzo nudo, che si avvicinava a noi, o per meglio dire a Eve.

"Ariel, i tuoi vestiti mi ricordano qualcuno." Rise, voltandosi subito dopo verso i suoi amici. "A proposito, lui è venuto?"

Gabriel annuì, ancora spiaccicato nell'abbraccio di Zayn.

"Bene. Visto che siete tutti qua, vorrei invitarvi a festeggiare la mia vittoria al White. Ci divertiremo, non accetto un no come risposta."

Eve sbuffò togliendosi finalmente gli occhiali. "Mi dispiace illuderti ma dovrai proprio accettare un no da parte mia."

Il sorriso di Luca si trasformò in un ghigno. "Oh no Ariel, tu devi venire, altrimenti giuro su questa medaglia che diventerò il tuo peggior incubo. Ti seguirò ovunque, non ti lascerò sola neanche un secondo!"

Zayn scoppiò a ridere, lasciando finalmente la presa dal biondino. "Se fossi in te accetterei, Luca non mente mai, quando dice una cosa la porta a termine fino allo sfinimento."

Sconfitta e irritata, Eve accettò l'invito, non sapendo che quella serata l'avrebbe portata a una svolta completamente diversa da quello che si aspettava.

Nothing is as it seemsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora