ETHAN
Avevo sempre odiato pranzare con tutti i parenti. Troppo rumore, litigi inutili, discussioni malsane e senza senso. Ma ora, avevo un motivo in più per odiare questa riunione, dovevo stare con mio fratello per un periodo di tempo troppo lungo.
Era seduto davanti a me e mi fissava come se stesse aspettando il momento giusto per dire qualcosa, eppure non proferiva parola.
"Allora, i miei nipoti si sono trovati delle fidanzate o fidanzati?" Chiese mia nonna materna, l'unica oltre ai miei genitori a sostenere il mio orientamento sessuale.
"So che a Ethan interessa qualcuno, vero fratellino?" Uno strano sorriso si insidiò sul suo viso. Cosa stava pianificando quel bastardo?
Notai la smorfia di mio nonno paterno, eppure non disse nulla. Di solito a ogni pranzo cercava di sminuirmi e paragonarmi a mio fratello, quello "sano". Se solo sapesse che il suo amato nipote non ama solo il cazzo, ma è pure un pezzo di merda senza scrupoli. Chissà, magari il vecchio mi amerebbe un po' di più.
Sospirai tirando da sotto il tavolo un calcio a Charles. "Non esco con nessuno, perché non ci racconti di te invece?"
Lo sguardo di Charles divenne tagliente tuttavia il suo sorriso si trasformò in un ghigno irritante. "Nemmeno io, sapete forse ci riproverò con la mia ex." Continuava a guardarmi senza mai spostare lo sguardo su nessun altro. "La conosci bene Ethan, ultimamente con lei ci esci spesso."
Mi alzai dalla sedia, sbattendo i pugni sul tavolo. Volevo gridare e picchiare davanti a tutti quel pezzente, ma non potevo. "Scusatemi, dovrei andare in bagno."
Sapevo che mi avrebbe seguito per alimentare la mia rabbia, lo conoscevo bene e io aspettavo solo questo. Doveva per forza venire da me.
Una volta in bagno mi lavai le mani, guardando lo specchio dove notai la sua presenza, proprio come avevo previsto.
"Quindi? Zayn è ancora single oppure te lo vuoi fare tu, mio caro fratellino?" Rise chiudendo la porta della stanza per non far sentire a nessuno la nostra conversazione.
Misi le mani nelle tasche dei jeans, la schiena appoggiata al muro e lo sguardo fisso nel suo. "Stai lontano da lui, non hai paura di essere arrestato? Cazzo, hai stuprato una persona Charles, non ti senti un mostro?"
La sua risata mi stava facendo salire i nervi, come poteva ridere di un atto talmente orribile. "Zayn era mio, dovevo solo farglielo capire. Anche ora, se ritornassi da lui non riuscirebbe a fare nulla. Poverino, scommetto che se mi facessi vivo sarebbe talmente spaventato che non cercherebbe nemmeno di ribellarsi al mio volere."
Strinsi i pugni, dovevo mantenere la calma altrimenti avrei rovinato il piano. "Ti rendi conto di quello che dici? Non ti penti neanche un po' delle tue azioni?"
Negò col capo fissandomi con decisione. "Se potessi ritornare indietro lo rifarei." Fece un passo verso di me. "Non sai quanto era bella la sua faccia, così spaventata e sottomessa."
"Grazie, per una volta la tua inutile bocca ha detto quello che volevo." Presi il telefono dalla tasca, spegnendo la registrazione vocale che avevo fatto. "Stai lontano da lui, altrimenti farò sentire alla polizia quello che hai detto."
Il suo sguardo cadde sullo schermo. "Cancellalo subito!" Si avvicinò a me tirandomi un pugno sullo stomaco mentre la sua mano cercava in tutti i modi di prendermi il telefono per cancellare le prove.
"È tutto inutile." Borbottai cercando di trattenere la smorfia di dolore. "Ho mandato l'audio a qualcuno, cancellalo pure dal mio telefono. Ormai non puoi più fare nulla."
Dirignò i denti. "Maledetto! Sei mio fratello, cosa diavolo ti passa per la mente? Non puoi farmi questo!"
Lo sorpassai senza degnarlo di uno sguardo. "Non sei più mio fratello. Charles stai lontano da Zayn e ritorna nel dormitorio della tua università, altrimenti giuro che ti farò marcire in carcere per sempre."
Lo sorpassai senza guardarlo in faccia, non si meritava il mio tempo.
Ritornai in cucina, dove per sfortuna nessuno aveva sentito nulla. Presi la giacca, vestendomi il più in fretta possibile, cercai di andare via senza dire niente a nessuno, ma non avevo notato di avere già tutti gli occhi puntati addosso.
"Ethan tesoro, dove vai?" Mia madre mi guardò con confusione.
A volte mi chiedo cosa succederebbe se raccontassi ai miei quello che ha fatto Charles. Forse non mi crederebbero neanche, d'altronde nemmeno io all'inizio riuscivo a crederci.
"Devo andare da una parte, non ti preoccupare ritorno per cena." Sorrisi abbandonando quella casa che mi stava facendo soffocare.
...
Bussai alla porta innumerevoli volte, ritrovandomi davanti lo sguardo scosso e furioso di Zayn.
"Cosa diavolo significa?" Mi mostrò lo schermo del telefono, nello specifico la nostra chat di whatsapp. "Vuoi dirmi perché hai registrato questa merda? Cosa dovrei farmene, eh?"
Sospirai, perché doveva sempre prendersela con me? "Prima di tutto calmati e fammi passare."
Mi fulminò con i suoi bellissimi occhi blu, lasciandomi entrare in casa.
Zayn restava dietro di me senza proferire parola. Solo quando mi accomodai sul suo divano si parò di fronte a me con le braccia conserte. "Mi vuoi dire perché l'hai fatto? Sei stupido?"
"Non sono stupido, quel coglione ha detto che voleva riprovarci con te. Grazie a questo avremo la certezza che non si avvicinerà mai più." Dissi senza nessun rimpianto. "Non ti rendi conto di quello che hai in mano? Con quel vocale puoi denunciarlo!"
"Non serve a nulla farlo. È passato più di un anno, non posso più denunciare nulla." Bisbigliò guardando il vuoto.
"Ma è una stronzata!" Alzai la voce pentendomene subito dopo.
Zayn aveva gli occhi lucidi, eppure un debole sorriso gli contornava il viso. "È la legge, coglione. In più, anche se potessi farlo, non è detto che Charles andrebbe in carcere. Per non parlare del processo in tribunale, trovare un avvocato e cercare altri indizi...non basta quel vocale."
Mi alzai in piedi fissandolo con disapprovazione. "Quindi mi stai dicendo che se avessi ancora la possibilità di denunciarlo, non lo faresti?"
"Certo che lo farei!" Gridò con rabbia, solo una solitaria lacrima bagnava la sua guancia. "Nonostante la legge faccia schifo e le probabilità di vincere siano il cinquanta per cento lo farei lo stesso. Lotterei per fargliela pagare, ma capisci, non posso più farlo."
Afferrai le sue spalle, spingendolo tra le mie braccia. "Il mondo fa schifo e so che non è la stessa cosa, ma ti prometto che quel coglione non si farà più vivo. Ti proteggerò io da lui, Zayn."
Un debole sorriso si propagò sul suo viso. "Chi saresti? Il mio principe azzurro?"
Ghignai "Se vuoi posso esserlo."
Mi spinse via lanciandomi un cuscino in faccia. "Passo, non sei il mio tipo. Insomma non hai un cavallo bianco, cosa ci faccio con un principe privo di cavallo?"
"Se te ne serve uno lo comprerò." Scherzai buttandolo sul divano, sedendomi subito dopo vicino a lui. "Ti darò tutto quello che vuoi."
Non disse nulla, si limitò a sorridermi e io rimasi imbambolato come un coglione ad ammirarlo.
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Nothing is as it seems
Storie d'amoreMolto spesso l'apparenza inganna, nascondiamo talmente bene i nostri scheletri, che scegliamo di vivere la nostra vita con una doppia faccia, fingendo che vada tutto bene. Noah dopo la morte della madre non riesce più a ritrovare la spensieratezza...