Capitolo 4- Di nuovo lui

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Arrivata alle sue spalle, facendo un casino terribile con questi tacchi che ticchettavano per tutta l'officina, neanche si volta. Non mi ha sentito? Possibile? Picchietto insistentemente con il dito sulla spalla. Lui gira solo il volto, e mi guarda con uno sguardo di sufficienza. Mi ero dimenticata quanto fosse bello. Non incantarti. Riprenditi. Ricordati che sei arrabbiata con lui.

 -Oh guarda chi si vede la pazza-. 

Molto arrabbiata.

Corrugo la fronte -Io non sono pazza-

 -Ti sei gettata in mezzo la strada- Mi dice annoiato, non interrompe neanche il suo lavoro per rispondermi. 

-Non esagerare- Dico allargando le braccia 

-Chiedevo aiuto, non mi sono buttata in mezzo la strada, come dici te. Comunque è una strana coincidenza il fatto che tu lavori qui. Vero ? -

-Non la chiamerei coincidenza, ti ho dato io il biglietto da visita- A bene.

 -E perché diavolo non mi hai dato un passaggio allora- domando esasperata.

 -Perché non ero tenuto a farlo-

 -E tu fai solo quello che devi ?-

 -Certo, soprattutto se si tratta di sconosciuti- 

-Ma io sono una ragazza- Esclamo 

-Si questo lo vedo- dice osservandomi, senza troppo interesse

 -Se lo vedi, dovresti mostrarti gentile nei miei confronti. Ero in difficoltà, avevi il dovere di soccorrermi -

 -L'ho fatto, ti ho dato il biglietto da visita- Lo fulmino con lo sguardo. Uno di quegli sguardi che solo una donna è capace di fare. Uno di quelli che può uccidere, se fatto bene.

 -Secondo te questo basta? Non potevi dire al tuo collega di venirmi a prendere il prima possibile, e non dopo due ore-

 -Non è il mio collega, è il mio capo- 

-Beh, quello che è, non fa differenza potevi sollecitarlo.- 

-Chi lui?- Mi chiede scettico, spostando lo sguardo alle mie spalle. Mi volto e "Alan" e seduto comodamente dietro il banco da lavoro e legge il giornale. Niente di impegnativo tranquilli. È solo la gazzetta dello sport, non il sole 24 ore.

-Potevi almeno provarci. O meglio ancora, potevi darmi un passaggio direttamente te, questa mattina, e portarmi fino qui.- 

-Si potevo-

 -Si potevo- lo scimmiotto. Non la prende troppo bene

 -Per quando ti serve la macchina?- Deglutisco rumorosamente. Forse ho esagerato, dal momento che è lui che deve ripararmi la macchina, devo tenermelo buono. "Alan" non mi sembra in grado di riparare nulla.

-Ok calmiamoci tutti e due. -

 -Io sono calmo-

 -Va bene, mi calmo solo io allora- dico sospirando. 

-Senti per colpa tua, stamattina, ho perso un importante colloquio di lavoro.-

 -Perché sarebbe colpa mia?- - Perché non mi ha dato un passaggio- E' ovvio.

-Quindi non è colpa tua che non hai fatto la manutenzione alla macchina, o della macchina che si è rotta. Ma la colpa è del povero disgraziato che hai quasi ucciso.-

 -Esatto. - Logico. 

-Non sono dalla tua stessa opinione-

 -Quindi per sdebitarti mi potresti riparare la macchina oggi stesso-. Si gira, guarda me, guarda il maggiolino, guarda Alan e di nuovo me.

 -Ok senti, mettiamo bene in chiaro una cosa. Io, se non l'hai capito, lavoro qui praticamente da solo, ho altre due macchine da fare, e anche se così non fosse, non lascerei mai tutto, per assecondare i capricci di una ragazzina viziata che pretende tutto e subito. Capito!!!- Riprende a lavorare con gesti stizzosi. Fortuna che era calmo. Io non sono una ragazzina viziata. La macchina mi serve. Abito i periferia e senza la macchina non posso fare nulla. Inoltre se mi chiamano per dei colloqui come faccio senza un mezzo, non abito in città non posso usare i mezzi pubblici. Osservare quelle braccia che lavorano è un vero spettacolo. Vedere quei muscoli tendersi, guizzare da una parte all'altra, immagino come sarebbe averle intorno a me, ad essere stretta dal suo abbraccio. Riprende a parlare e interrompe il mio sogno ad occhi aperti.

 -La tua macchina sarà pronta fra tre o quattro settimane. Non prima.-

 <Mah... -

 -Ti consiglio di non dire altro le settimane potrebbero diventare cinque- 

-Almeno potresti darmi una macchina in sostituzione?- chiedo alla fine rassegnata

 -Si certo. Ti sembriamo quel tipo di officina?- Giro i tacchi e me ne vado. Forse l'altro meccanico, dal momento che è il titolare, sarà più disposto ad aiutarmi. 



Stammi lontana....ma non troppo (1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora