Capitolo 7- Reclutamento

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Durante il tragitto io e mia madre abbiamo parlato di come poter risolvere il problema della macchina, e di come poter pagare le riparazioni. Alla fine ha convenuto con me, che l'unica soluzione è quella che proponevo io: le pulizie dalla vicina. 

Non c'è  alcun problema per me, la vecchietta che abita vicino a noi mi sta simpatica e mi fa piacere scambiarci due pettegolezzi intanto che lavoro. I figli sono lontani, per lavoro e ho l'impressione che ogni tanto chiami qualcuno per le pulizie solo perché si sente sola e voglia fare due chiacchiere.

Sono andata a bussare alla sua porta e mi ha detto che gli farebbe comodo una mano per un paio di mattine a settimana, "per le pulizie grandi" è così che le chiama lei. Certo non è molto, ma per il momento va bene. Forse riesco a trovare anche altro.

Dopo cena la prima cosa che ho fatto, è stata salire in camera, accendere il computer, e cercare Alessandro Proietti su facebook. Fortunatamente era registrato. Il profilo è parzialmente pubblico. Ci sono delle foto ma non moltissime. Sono quasi sempre foto che altri fanno a lui. Non sono mai selfie, o quelle foto che i ragazzi si fanno in bagno per mettere in mostra i muscoli. Spulciando il profilo mi sembra di aver capito che non è fidanzato, ogni tanto è con qualche ragazza ma non sembrano essere in rapporti intimi. 

Posso attuare il mio piano. 

Ammetto che ho provato ad aprire un paio di foto per poter osservare i tatuaggi che ha sulle braccia, e capire cosa rappresentassero ma non ci sono riuscita.

Guardando attentamente ho visto che ha messo parteciperò ad un evento. Venerdì sarà in un pub del centro. Andrò lì, e cercherò in tutti i modi di rovinargli la serata. Certo facendo così rischio di avvalorare la sua teoria e dimostrargli che effettivamente mi sto comportando da bambina, ma almeno cosi ne ricaverò qualche vantaggio.

Decido di chiamare la mia migliore amica. Mi serve una spalla per attuare il mio piano. E poi mi serve anche un passaggio, dal momento che non ho la macchina.

-Chris, mi serve una mano- -Oh la mia amica fortunella- dice ridendo -Come sei simpatica, non è colpa mia se oggi la sfiga si è concentrata su di me.- ci siamo mandate un paio di messaggi su whats app questa sera , e gli ho raccontato le mie disavventure. -Che ti serve? Dimmi sono tutta orecchie- -Devo dare una lezione a quel tizio, voglio fargli passare una brutta serata, sei libera Venerdì?- -E io a cosa ti servo?- -M servi, perché ti devo scroccare un passaggio, e perché mi serve qualcuno che mi aiuti nel caso le cose si mettessero male...--Perché le cose potrebbero mettersi male? Che intenzioni hai Vany- Mi chiede allarmata -Niente di pericoloso tranquilla, giusto qualcosa per movimentare un po' la serata- - Sicura? Non è che finiremo arrestate per rissa, per aggressione, o disturbo della quiete pubblica- -Esagerata, Rissa lo escluderei- affermo -Interessante, le altre due non le hai escluse però --Ehm - Sospira dall'altra parte del telefono-Vany ti voglio bene, a volte mi sembri un po' pazza , ci vediamo Venerdì, e che Dio ce la mandi buona- detto questo riattacca. Metto giù il telefono sulla scrivania. E osservo per l'ultima volta prima di andare a dormire, la foto profilo di Alex. -Se solo non fossi cosi-.


Stammi lontana....ma non troppo (1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora