Capitolo 20- Momenti imbarazzanti

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Ho aspettato pazientemente che finisse di lavorare. Dopo un'ora è uscito con le chiavi della moto in mano, pronto per accompagnarmi. Fortuna che oggi non ho messo la gonna stretta sarebbe stato un problema salire sulla moto con quella.

Salgo e Alex, mi porge un casco, noto che questa volta ne ha due, e non uno solo, come le volte precedenti. Come mai va in giro con un casco in più? Osservandolo meglio mi accorgo che è da donna. E'  troppo colorato per essere da uomo, poi su un lato ha un fiore, non ce lo vedo Alex con questo casco, anche se l'immagine di Alex con indosso questo mi fa ridere. Di chi sarà?Chi è la ragazza che sale cosi spesso sulla sua moto da aver diritto ad un casco ... Basta non sono affari miei.

Anche se ...

Il tragitto come al solito, è silenzioso, anche perché la comunicazione in moto è difficile. Ad un certo punto mi stavo sbilanciando e per non cadere ho afferrato la sua maglia, questo gesto l'ha fatto sorridere, l'ho notato dallo specchietto. Dovevo pur aggrapparmi a qualcosa, non potevo mica cadere!!!

Arrivati alla sede della società, scendo dalla moto restituendogli il casco. Lo prende e lo allaccia allo specchietto. -Grazie del passaggio, sei stato gentile....ci vediamo giovedì- Mi volto e inizio a salire la scalinata che porta all'ingresso

 -Nessie?- mi volto

 -Si?-

-Buona fortuna- Maledetto, perché sei gentile e premuroso, non potresti essere uno stronzo completo.

 -Grazie- rispondo sorridendogli. Vanessa sei proprio una cretina.

Entro, mi presento alla segretaria e attendo che il signor Rossi delle risorse umane mi riceva. Vengo fatta accomodare nella sala d'aspetto. Sembra proprio una bella azienda, i mobili e i quadri appesi danno l'impressione di un azienda moderna. Tutto sembra così pulito professionale ed efficiente. Non mi dispiacerebbe lavorare qui. Dopo la delusione dell'ultima volta spero proprio che questo colloquio vada bene, ho bisogno di lavorare, sia per il denaro, sia per me stessa. Sono una persona attiva e starmene a casa senza fare nulla mi sta deprimendo. Mi serve per uscire di casa e distrarmi, per iniziare la mia carriera, mettere in pratica tutto quello per cui ho studiato.Per rendermi indipendente da mia madre, inizio a sentire il bisogno di avere i miei spazi, anche se non ho alcun tipo di problema ad abitare insieme a lei, è solo il bisogno di un posto tutto mio.

Dopo una decina di minuti mi fanno passare.

L'ufficio del signor Rossi, rispecchia lo stile moderno che c'è fuori. Vi è un'ampia scrivania e su di essa un computer, mostrando uno stile molto minimalista, tutto sembra perfettamente in ordine e pulito. L'uomo che mi trovo di fronte avrà non più di quarant'anni, porta la fede, è sposato. È alto moro, sembra tenere alla forma fisica, il suo fisico sembra curato, come minimo andrà in palestra tre volte a settimana. Sembra una persona solare e alla mano. Vengo fatta accomodare, sulla sedia di fronte alla scrivania. Ha il mio curriculum tra le mani lo legge, e lo studia per un attimo, mi osserva, con una strana luce negli occhi, poi inizia a farmi le domande di rito.

-Allora lei è la signorina Vanessa Andreini, ha 25 anni ed è laureata in Economia- dice, leggendo il mio curriculum. 

-Si esatto- 

-Bene mi parli un po' di lei- Si comincia, devo essere convincente e dimostrare le mie capacità 

-Allora, mi sono appena laureata...-

Esco dall'ufficio. Chiudo delicatamente la porta, saluto cortesemente la segretaria ed esco dall'edificio con schiena dritta, e testa alta, da vera professionista,sembro una vera donna in carriera. Pensare che solo due sere fa ero completamente ciucca e non riuscivo a reggermi in piedi.

Scendo la scalinata, da persona matura e responsabile. Mi volto per accertarmi che da dentro l'edificio non possano vedermi. Appena arrivo all'ultimo scalino, mi lascio andare, in una liberatoria danza della felicità. Agito le braccia e improvviso qualche passo, canticchiando una canzoncina inventata al momento. Non mi hanno ancora preso, ma ci sono ottime possibilità, devo superare un altro colloquio poi sono dentro. Sono felice.

Alle mie spalle scoppia una fragorosa risata. Mi volto è c'è Alex che si sta sbellicando dalle risate, tenendosi la pancia. Va bene non sono una ballerina, ma non pensavo di avere un pubblico.



Stammi lontana....ma non troppo (1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora