Capitolo 34 - Mezze Verità

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Se tu fossi stato con me t'avrei chiesto scusa. Oppure aiuto. Invece non c'eri; incredibile come gli altri manchino sempre nei momenti in cui se ne ha bisogno; passi giorni, mesi, anni interi con qualcuno a cui non hai da dir nulla e nel momento in cui hai da dirgli qualcosa, magari scusami, aiuto, lui non c'è e tu sei solo.

(Oriana Fallaci)

Lui mi guarda, ma non dice nulla. Io lo fisso per un attimo. Non capisco cosa succede. 

-Prego Vanessa accomodati- mi suggerisce l'avvocato in tono amichevole. Torno a guardare l'avvocato, faccio tre passi e mi accomodo. Sono nervosa, tesa. Non ci sto capendo nulla. Adesso l'avvocato,sembra più amichevole, rispetto a quando sono entrata.Mi rivolge un sorriso rassicurante.

-Allora, non si preoccupi, lei non è nei guai. Siamo qui perché il mio cliente, si è messo nei pasticci, e lei potrebbe aiutarlo.- Mi volto verso di lui, ma ora non mi guarda, ha lo sguardo fisso, perso in un punto lontano, fuori dalla finestra.

 -Come posso aiutarlo?- domando all'avvocato. Dal momento che mi sta ignorando

 -Allora, sono stato informato che lei è a conoscenza della precedente denuncia di aggressione nei confronti del signor Alessandro Proietti, ora...le cose si sono complicate. Il signor Proietti, era stato "graziato" in precedenza perché a suo carico non vi erano altre denunce, e aveva una fedina penale pulita, ma ora non è più così, e la cosa potrebbe diventare seria, fino ad arrivare ad una possibile detenzione- Alla parola detenzione mi volto verso Alex, questa volta mi sta guardando.

 -Che significa?-Scrolla le spalle -Non è nulla, è lui che si e si preoccupa troppo- dice mostrando tranquillità 

-Che diavolo dici? Sta parlando di detenzione, e perché io sono stata chiamata? Come poso aiutarti ?che cosa? Oh non dirmi che... -chiudo gli occhi e mi sento colpevole. È colpa mia. L'avvocato, notando la mia difficoltà, prova a spiegarmi la situazione nel modo più semplice possibile.

 -Cerco di metterla al corrente signorina...il Signor Rossi ha denunciato il mio cliente, Alessandro Proietti, per aggressione, e dati i suoi precedenti questa volta potrebbe essere difficile evitare il carcere.-

 E colpa mia. Accidenti a me. Se non mi avesse incontrato ora non sarebbe nei guai. Se non mi fossi ostinata con lui, e l'avessi lasciato in pace...

 -Farò tutto il possibile- dico solerte all'avvocato

 -Bene, ecco dovrebbe andare alla polizia denunciare le molestie subite, e raccontare ciò che è accaduto- Chiudo gli occhi e cerco di respirare lentamente, non voglio farmi assalire dal panico. L'ultima cosa che volevo e rendere noto a tutti quello che mi è successo. Ora lo verrà a sapere anche mia madre, e se quel bastardo ha denunciato Alex, non sarà facile farlo stare zitto. Proverà in tutti i modi a dire che non c'è stata alcuna molestia, che mi sono inventata tutto. Non sarà facile, ma devo farlo per Alex, è colpa mia se è finito nei guai, e devo aiutarlo.

 -Non so se mi crederanno i lividi non si vedono quasi più- dico sovrappensiero all'avvocato

 -Quali lividi? - chiede Alex in tono rabbioso, voltando la testa verso me . Non rispondo, se fosse rimasto vicino a me, anche nei giorni seguenti all'aggressione, gli avrei detto che si erano formati dei lividi sui fianchi, dove aveva provato ad afferrarmi. Ma lui non c'era

 -Non sono necessari lividi signorina, basta la denuncia, anche se ammetto che una prova sarebbe stata meglio.- 

-Mi dispiace, non sono neanche andata al pronto soccorso per la mano-

Stammi lontana....ma non troppo (1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora