Capitolo 46- Amici inaspettati

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L'amicizia non è una grande cosa - è un milione di piccole cose.

(Anonimo)

La mattina dopo, mi sveglio. La camera è inondata di luce. Alex non c'è forse è andato al lavoro, per poi tornare nel pomeriggio. Vorrei uscire dall'ospedale non ho nulla di rotto, la commozione celebrale non c'è, non capisco perché sono ancora qui.

Pochi minuti dopo arriva mia madre deve aver appena staccato dal turno, ha l'aria stanca. -Ciao Mamma- -Ciao tesoro...come stai?- -Bene, qualche doloretto qua e la quando faccio certi movimenti- -Vuoi un antidolorifico- -Si magari- -Senti ti volevo chiedere tra quanto posso uscire - -Non lo so lo stabilisce il dottore dopo le visite- -Ma più o meno oggi domani ?- -Oggi non penso altrimenti ti avrebbero già rilasciato il foglio forse domani- -Perché effettivamente non ho nulla, per stare a letto tutto il giorno posso anche stare a casa, almeno tu ed Alex non siete costretti a venire qui- -Tu non ti preoccupare per noi, solo i dottori possono dire quando puoi uscire, e non pensare neanche di fati dimettere prima con il tuo consenso. - -Ma se...- -No- -Mamma!!!- -Non fare la bambina- -E tu non fare la chioccia-

-Scusate, posso?- Ci voltiamo entrambe in direzione della voce. È il maresciallo dei carabinieri, lo stesso con il quale avevo sporto denuncia, verso il bastardo. -Si prego, venga pure- Entra nella stanza e rimane ai piedi del letto -Mi dispiace molto per quello che le è successo signorina. Il soggetto è stato fermato e questa volta non se la passerà liscia. Avevamo già delle denunce nei suoi confronti, da altre ragazze, ma non avevamo mai abbastanza prove per incriminarlo per molestie, con la sua aggressione potrà partire un indagine più approfondita, e potremmo fare giustizia›> -Bene è giusto che paghi per quello che ha fatto a mia figlia, e a tutte le altre ragazze.- Ribatte subito mia madre, poi afferra la sua borsa -Scusate, ma io dovrei andare, va bene se ti lascio sola Vanessa?- -Si mamma non ti preoccupare- Approfitto di questo momento per chiedere alcune cose al maresciallo. Aspetto che mia madre lasci la stanza e torno a rivolgermi al maresciallo -Senta scusi posso chiederle una cosa?- -Certo signorina, dica pure- -Per quanto riguarda il mio ragazzo cosa succederà ...visto che aveva già delle denunce per aggressione- - Diciamo che la precedente denuncia, visto che è collegata al suo caso, il legale del signor Proietti saprà come cavarsela...- -E per essere intervenuto l'altra notte?-chiedo cercando di non mostrarmi troppo in ansia -Signorina io non ho visto nessuno picchiare il signor Rossi, a mio avviso lei è riuscita a far perdere l'equilibrio al suo aggressore, e lui è caduto dalle scale- -Si confermo l'ho visto anche io cadere dalle scale- Esclama una voce dalla porta. Ci voltiamo entrambi e la Signora Maria in tutto il suo sgargiante splendore è lì che ci osserva. Sorrido, felice di aver trovato qualcuno dalla mia parte. Il carabiniere sorride alla vista della stravagante vecchietta e torna a rivolgersi a me -Diciamo, che ho una figlia della sua età, e che comprendo cosa può aver provato il suo fidanzato... detto questo le auguro una buona giornata, e una pronta guarigione...ci rivedremo nei prossimi giorni per i dettagli- -Grazie ancora- -Dovere signorina- dice facendomi l'occhiolino. Almeno questo. Sono così felice che non ci saranno delle ripercussioni su Alex.

-Signora Maria, qual buon vento la porta qui- -Se la mia donna delle pulizie si fa male, devo pur verificare le sue condizioni. Allora cara come stai?- Chiede sorridendomi. Sorrido a mia volta, è strano essere definita donna delle pulizie, lo faccio per racimolare qualche soldo, mi suona strano essere classificata in questo modo -Bene, non si deve preoccupare per me, sono in ottime mani, cullata e coccolata- -Mi auguro che a coccolarti sia quel ber ragazzone, con i tatuaggi- -Signora!!!!-Dico sgranando gli occhi -Oh su non fare finta di essere scandalizzata, se avessi avuto quarant'anni di meno...- -Ma se neanche lo conosce...- -Oh non ti preoccupare avrei trovato il modo di conoscerlo- -E' senza vergogna signora, non dovrebbe dire certe cose alla sua età ..- -Non sono ancora morta cara....- Rido, non ho resistito, ho provato a mantenere una parvenza di serietà, ma è troppo simpatica. Con la coda dell'occhio vedo Alex, alla porta. Ha un sacchetto in mano, forse era andato a comprare la colazione. Sta sorridendo anche lui, ha quello sguardo strano, se lo conosco un pochino, era dietro la porta ed ha ascoltato tutto il discorso, e ovviamente è divertito dalla situazione.

-Buongiorno ragazze- Ruffiano. Si avvicina e mi dà un leggero bacio. Sbirciando dietro le spalle di Alex, noto che la Signora Maria fa una faccia disgustata. Alla Signora non è piaciuta molto questa cosa. -Suvvia cos'era quello? Bacia questa povera ragazza malata come si deve- Ok, non sono proprio moribonda -Te la sei cercata, la prossima volta impari a fare lo sbruffone- -Ah ma è una penitenza che pago molto volentieri- detto questo mi dà un baco più profondo, più intimo iniziando un lenta esplorazione della mia bocca e continua mordendomi il labbro inferiore. -Ohhh lo sapevo che ne eri capace- Scoppiamo a ridere entrambi. Si tira su e porge la mano alla Signora -Piacere sono Alex - -Non fare il moderno con me signorino...Ti chiami Alessandro Proietti, non Alex- Lui rimane un attimo a bocca aperta , forse non si aspettava che conoscesse anche il suo cognome -Chiudi quella bocca che entrano le mosche- Lo fa immediatamente, come se non si fosse reso conto della situazione. - Bene, ho visto che sei in ottime mani- dice facendo l'occhiolino ad Alex- Allora io vado...ci rivediamo quando torni a casa- <‹Va bene signora, mi ha fatto molto piacere la sua visita- -Prego cara, mi raccomando rimettiti presto-

-Gli ha detto proprio tutto- -No, io non le ho raccontato proprio nulla - -Allora come faceva a conoscere il mio cognome›> Alzo le spalle -Non lo so -

-Che cosa c'è dentro quel sacchetto?- -Niente- dice con indifferenza, scrollando le spalle. Sento odore di brioche dolce da qui. Quel dolce sarà mio. -Dove sei stato?- riprovo -in giro dovevo sgranchirmi le gambe-. Non molla. -Siediti un po' qui accanto a me- Non mi lascio scoraggiare, ho bisogno di zuccheri. Lascia il sacchetto sulla sedia e si siede sul letto. Uffa. Voglio la brioche. -Dimmi?- -Niente ti volevo vicino- -Mmh- -Perché non posso- -Certo- dice con un ghigno divertito. Incrocio le braccia sul petto. Questa è una sfida. -Ora che sono vicino, che facciamo?- -Niente ti guardo- E con la forza del pensiero provo a ordinarti di darmi quella brioche, lo so che è per me perché farla così complicata. -Ok. Mi piace questo gioco, ti guardo anche io allora- Un minuto, due minuti. Tre minuti di silenzio...non resisto più -Ok, hai vinto ...cosa vuoi per quella brioche- Scoppia a ridere, mi fa piacere sapere che gli servo da antidepressivo naturale. Non devo sorridere, devo sembrare offesa, non ridere Vanessa. Controllati. Smette di ridere e torna a guardarmi. -Ti sei arrabbiata, sul serio- Non rispondo, rimango impassibile. -Sei brutta cosi, ti viene un ruga proprio qui- dice toccandomi un punto in mezzo la fronte, spingendomi indietro. Mentre mi spinge indietro sia alza con il resto del corpo e per non ritrovarmelo addosso, arretro con la schiena inclinandomi fino a quando è umanamente possibile. Ad un certo punto i miei addominali, inesistenti, mi abbandonano e crollo sul materasso, ritrovandomi Alex sopra con il volto ad un soffio da me... -Volevo un semplice bacio- -Bastava dirlo- dico dandogli un bacio sulla guancia. -Ok questo vale per un granello di zucchero. Io ti ho preso un cornetto alla nutella- Per un cornetto alla nutella potrei quasi uccidere, quindi un bel bacio non è affatto un sacrificio. Gli do un bacio a stampo, molto veloce per stare al gioco - E' un buon inizio continua - Poggio le labbra sulle sue, rimango ferma, sorrido sulle sue labbra. Resiste non si muove. Ho capito ho perso su tutti i fronti, speravo di vincere almeno una battaglia, ma non c'è nulla da fare. Comincio a baciarlo come si deve, lenti baci languidi che iniziano ad essere sempre più appassionati e iniziano a farci ansimare leggermente. Per qualche minuto mi dimentico completamente dove siamo, sono completamente presa da lui, poi mi ricordo che siamo in un ospedale e provo a tirarmi indietro. Mi afferra per la nuca e mi tiene incollata a lui -Sei arrivata a metà cornetto...continua- Sorrido e riprendo da dove mi ero interrotta. Dopo un po', un bel po' di tempo a dire il vero. Ci stacchiamo, sento le labbra tutte gonfie, questo ragazzo mi sta consumando,ma la mia non è certo una lamentela.

Ora voglio il mio cornetto.


Buonasera Ragazze/i

Non so se ho scritto un mucchio di cavolate, per quanto riguarda l'aspetto legale delle denunce. Spero di no.

Se c'è qualche lettrice che studia giurisprudenza o che fa l'avvocato, non esiti a bacchettarmi...chiedo umilmente scusa ....

Scherzi a parte, spero vi piaccia

Baci


Stammi lontana....ma non troppo (1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora