Capitolo 37 - Speranze

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Se io potrò impedire a un cuore di spezzarsi non avrò vissuto invano, se allevierò il dolore di una vita o guarirò una pena o aiuterò un pettirosso caduto a rientrare nel nido non avrò vissuto invano. 

(Emily Dickinson)


Rientro a testa bassa nel pub, e mi siedo al mio posto. I miei amici sentendomi arrivare interrompono la conversazione, e mi fissano. Ho appena avuto una delle conversazioni più difficili della mia vita, e non ho le forze per parlarne, ma aspettano, e continuano a guardarmi. Devo pensare bene a cosa dirgli, senza rivelare troppo.

 -Siete inquietanti tutti e due. State lì a fissarmi come foste due avvoltoi- 

-Se tu ci dicessi qualcosa, non ti fisseremo cosi- dice esasperata Chris. Chiudo gli occhi e inizio a raccontargli per sommi capi, quello che è successo al colloquio.

 -Va bene, allora l'ultimo colloquio che ho fatto quasi due settimane fa non è andato proprio benissimo- 

-Non ti hanno preso? Beh qual è il dramma ce ne saranno altri da fare- Dice Chris

 -Sì ma non è solo questo, il tizio che faceva il colloquio mi ha messo le mani addosso-

 -Che cazzo dici- esclama Andrea. Chris ancora non si è espressa, ha spalancato leggermente gli occhi e, ha abbassato la testa, ora fissa il tavolo davanti a se -Ah quanto pare, per poter avere il lavoro dovevo fare dei favori, in cambio- 

-Lo ammazzo- 

-Non ti preoccupare ci ho già pensato, gli ho dato uno schiaffo a piena mano, pensa che si vedevano tutte e cinque le dita sul suo volto ...e poi ...poi... - 

-Poi per un po' non ci riproverà- Alex termina la frase per me, deve essere rientrato, e ha sentito cosa stavo dicendo. Chris alza lo sguardo, e noto che guarda Alex che è alle mie spalle con una luce diversa negli occhi, forse è gratitudine, forse comprensione, però non sta più in guardia come prima. Mi volto verso Alex.

 -Che ci fai qui?- Si siede accanto a me come ha fatto prima. Parla in modo che possa sentirlo solo io

 -Hai detto che vuoi qualcuno che lotti per te, quindi eccomi qui, ho deciso di provarci. Lo spettacolino che hai messo su qualche minuto fa, mi ha fatto riflettere. Se non sono corso dentro a spaccargli la faccia- dice guardando verso Andrea -Quando mi hai fatto credere che stavate insieme, forse è vero che riesco a controllarmi- Sorrido, finalmente inizia a capire anche lui. Per ora mi basta, un passo alla volta. Gli prendo la mano sotto al tavolo e la stringo. Sono così felice, che inizi a rendersene conto

 - Quindi poi che è accaduto...- chiede di nuovo Andrea curioso

 -Niente, quando sono uscita ero stravolta, camminavo tra la gente senza rendermi conto di nulla...quando Alex mi ha visto ha capito che c'era qualcosa che non andava, ha capito cosa era successo, è entrato, e non so poi cosa è capitato-

 - E' successo che da ora in poi ci penserà, prima di mettere le mani addosso alle ragazze- dice Alex mettendomi un braccio intorno le spalle, mentre mi dà un bacio tra i capelli, in gesto d'affetto. C'è tutta un'altra storia dietro, molto più complicata, ma non mi va di parlarne con i miei amici, e troppo presto, un giorno forse.

Dopo un po' di tensione iniziale, l'atmosfera si è un po' sciolta, i miei amici hanno capito che Alex, nonostante tutto è un ragazzo a posto, e lui finalmente ha avuto modo di conoscere un pezzo di me. Chris è la mia migliore amica da sempre, dal primo giorno d'asilo, per me è come una sorella, sa tutto di me, e per me è importante che approvi la persona con cui esco. D'altra parte, sono felice anche che ad Alex, Chris piaccia. Si erano già visti in due occasioni, quella sera al pub quando gli sono saltata addosso, e poi quando eravamo brille, ma forse Chris non ricorda nulla di quella sera, in effetti non mi ha mai chiesto come è tornata a casa...strano.Comunque sono felice che abbiano avuto modo di conoscersi meglio.

-Torni a casa con me?- Mi chiede Alex. Non so cosa rispondere non vorrei buttarmi a capofitto di nuovo tra le sue braccia, forse dovrei tornare a casa con i miei amici, e procedere con calma. Guardo prima loro poi Alex, poi di nuovo loro. Chris mi fa un gesto con la testa suggerendomi di andare con lui, e io non me lo faccio ripetere due volte. Se me lo suggerisce la mia migliore amica ...

-Non ho il casco-

 -Veni ti presto il mio-

 -Ok, ma andiamo piano, non mi piace che tu non lo indossi- 

-Si mamma-

 -Cretino- prende il casco e me lo allaccia, per farlo ridere lo faccio oscillare sulla testa, mi sta leggermente grande, appena un po'.

 -Mi sembri una mosca, con questo casco enorme-

 -Bene, sempre carino nei miei confronti prima mi paragoni al mostro di Loch Ness, chiamandomi Nessie, adesso una mosca, quale sarà il prossimo animale- Sorride

 - Non lo so, ci devo pensare, ma sicuramente ne troverà uno adatto a te, comunque il mio preferito rimane Nessie- Gli faccio la linguaccia, da vera persona matura. Sale in moto, e aspetta che io faccia lo stesso. Una volta su, lo abbraccio stretto mi è mancato tanto stringerlo.

Ha guidato veramente piano, con tutta la tranquillità del mondo tra i vicoli deserti della città. Arrivati a casa scendo e gli porgo il casco. Lui spegne la moto e lo prende.

 -Bene, grazie del passaggio - Esita un attimo prima di parlar

e -Di niente, non abbiamo avuto modo di parlare con calma oggi, ma ti volevo dire che non sei obbligata ad andare dai carabinieri domani, se non vuoi andare non importa, non sei costretta, in qualche modo riuscirò a venirne fuori- 

-Alex, non mi fa piacere è vero, preferirei evitarlo, ma è anche colpa mia se sei nei guai, e io voglio aiutarti perché ti voglio bene, e voglio farlo, non ti preoccupare ...-Sospira

 -Ok grazie, ti dà fastidio se ti accompagno? -chiede un po' titubante

 -Scherzi, certo che no...ma solo se non ti crea problemi con il lavoro-

 -Nessun problema, ci penso io- -Ok, allora grazie ...e...ci vediamo domani mattina- Mi volto, e mi avvio verso casa

 -Nessie?-

 -Sii- dico sorridendo, senza voltarmi -Non ti sei dimenticata qualcosa?- Mi volto con aria innocente ma con un sorriso enorme sul volto

 -No, cosa?- Fingo di non aver capito

 -Vieni un po' qua-

 -Dove, lì?- dico indicandogli un punto davanti a lui. Annuisce, e mi avvicino

 -Cosa ho dimenticato? il casco te l'ho restituito- Mi tira per la giacca, e mi abbraccia.

 -Voglio il bacio della buonanotte- 

-Voglio. I baci non si pretendono si chied...- Non riesco a finire di parlare, che mi ritrovo le sue labbra sulle mie, e dimentico completamente il discorso che stavo facendo. Ordinami di baciarti quando vuoi. 



Stammi lontana....ma non troppo (1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora