Capitolo 30-Vecchiette Malefiche

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-Signora Maria che ci fa qui ?- Ho sbagliato giorno ? Oggi è martedì, dalla vicina di solito vado il mercoledì e il venerdì. 

-Oh cara, volevo sapere se oggi sei libera- chiede con aria innocente -Sarei venuta domani mattina come d'accordo- le confermo 

-Si vedi però questa sera ho un appuntamento galante, e volevo dare una pulitina all'ambiente, sai ceniamo a casa mia›> Ecco perfetto anche una vecchietta di settantacinque anni ha una vita amorosa più movimentata della mia. 

-Si certo signora, tanto non ho impegni oggi pomeriggio- 

-Ah ecco... e a proposito di domani mattina... forse è meglio che tu non venga....- Strabuzzo gli occhi, quindi la dolce vecchietta prevede anche il dopocena perfetto. Sono sempre più avvilita. -...rimandiamo le grandi pulizie alla prossima settimana- Sono diventata rossa, non pensavo che la signora alla sua età.... e adesso che me l'ha detto mi si proiettano immagini, che non avrei mai voluto vedere....bleah.

-Ehm si... d'accordo signora tra mezz'ora va bene per lei... ? finisco di mangiare mi preparo, e arrivo da lei- dico imbarazzata

 -Perfetto cara-. Chiudo la porta e mi ci appoggio. Almeno la fatica fisica, non mi farà pensare a lui. 

-Mi raccomando tra mezz'ora- mi urla da dietro la porta

 -Certo, arrivo- rispondo urlando a mia volta.

Appena varco il cancello, la porta della casa si apre, mi sta aspettando sull'uscio. Cos'è tutta questa impazienza per le pulizie? Sarà agitata per via dell'appuntamento?

Arrivata all'ultimo gradino, mi afferra per il braccio e mi tira dentro, chiudendo subito la porta alle mie spalle. Batte le mani compiaciuta. Si, ora è certo, mi sono persa qualcosa, questo atteggiamento è strambo anche per lei.

-Allora cara, che ne dici di un bel caffè- Lo sapevo io, la signora vuole indagare, altro che pulizie. -No guardi, l'ho appena preso a casa -

 -Uno di zucchero vero ? -

 -No signora non insita, come se l'avessi accettato. Da dove comincio per le pulizie?- chiedo cercando di sviare il discorso.

 -Dalla sala da pranzo- dice abbattuta. 

-Bene- mi dirigo nel ripostiglio dove tiene tutto il necessario per le pulizie. Faccio un respiro profondo e apro la porta.Questo sgabuzzino sarà un metro per un metro, e ogni volta che entro ho il terrore di rimanerci chiusa dentro, per questo motivo cerco sempre di fare il più in fratta possibile, e lascio sempre la porta spalancata alle mie spalle. Non vorrei rimanerci chiusa dentro. Prendo ciò che mi occorre, e mi volto armata di ogni possibile spray antipolvere. Quando mi volto trovo la signora Maria sulla porta a sbarrarmi la strada. Le sorrido, e accenno un passo per farle capire che voglio uscire, ma non si sposta. La guardo, forse non ha capito -Mi scusi, mi lascia passare-

 -Non uscirai di qui fino a quando non mi avrai raccontato tutto- mi dice guardandomi torva.Forse avrei fatto meglio ad accettare il caffè, ma ormai è tardi. Non ci posso credere, tenuta in ostaggio in uno sgabuzzino da una nonnina di settantacinque anni, non c'è limite al peggio. Scuoto la testa rassegnata.

-Cosa vuole sapere?-

 -non fare la finta tonta con me ragazzina, lo sai che ti spio- Lo ammette candidamente, senza alcuna remora, perfetto

 -E allora?- 

-Allora voglio sapere perché non ho più visto quel fusto con la moto, questa settimana-

 -Non sono proprio affari suoi-

 -Si che lo sono- dice indignata

 -no- dico agguerrita, non ho proprio voglia di parlare di Alex.

-Scommettiamo ?!? - mi minaccia, facendo un passo avanti, costringendomi ad arretrare.

 -Ma che sta facendo? -

 -Ti costringo a parlare, non si gioca con le signore come me ....avanti parla- Sospiro rassegnata. Tutta la rabbia che ho cercato di incamerare esplode.

 -Mi ha scaricato, va bene ? contenta ora... - urlo frustrata

 -Com'è possibile, non sei brutta-

 -Ah grazie- dico sarcasticamente, devo prenderlo come un complimento? 

-Senta mi lasci libera, mi lasci fare le pulizie in pace, non riesco a parlarne- Torna al suo sguardo da dolce nonnina e si fa da parte

 - Certo certo cara ...vai- Mi affretto ad uscire terrorizzata, non vorrei che cambiasse idea.

Sto spolverando il mobilio da un po' , ma ho la testa fra le nuvole, la domanda della signora mi ha riportato alla triste realtà, sono stata scaricata dopo un solo pomeriggio, com'è deprimente. Quello che mi avvilisce di più è di non conoscerne neanche il motivo. Sa almeno avessi qualche informazione, se mi dicesse perché mi scarica di continuo...

-Devi raccontarmi ogni cosa, cosi l'analizzeremo insieme- Sobbalzo sentendola parlare alle mie spalle, non l'ho sentita arrivare, come fa ? 

-non c'è nulla di cui parlare- 

-Dai avanti... non fare la ritrosa ti voglio aiutare. - dice poggiando le mani sui fianchi 

-Allora dopo che è venuto da te dopo il lavoro, cosa avete fatto?-

 -io sono stupita, come fa ad avere tutte queste informazioni su di me, e su di lui...non ci ha neanche parlato-

 -Ho i miei mezzi cara›> mi sorride complice. Bah. 

-Allora?- mi sprona -Niente abbiamo parlato-

 -Di cosa?-

 -Non sono affari suoi, non le racconterò le confidenze di Alex-

 -Ragazza testarda- dice dandomi uno schiaffetto dietro la nuca. Ahia. La guardo confusa

 -Ti voglio solo aiutare ....parla una buona volta- Si accomoda sul divano alle sue spalle e mi fa cenno di seguirla. La raggiungo e mi lascio cadere pesantemente sul divano. -Mi ha raccontato che tempo fa è stato scaricato dalla ragazza.- 

-Il nome?-

 -Giulia-

 -Giulia, Giulia...no non mi viene in mente nulla mi serve qualche altro dettaglio- la guardo dubbiosa -Avanti- mi dice, facendo gesto di proseguire.

 -L'ha lasciato dopo che lui aveva picchiato un ragazzo in un pub - Incrocio le braccia al petto, e mi appoggio con la schiena al divano. Basta non le dirò altro, ho già parlato troppo.

 -Certo, che così non mi aiuti...allora Giulia Alex, rissa, Alex Rissa ...quanto tempo fa è successo-

 -Non lo so di preciso, credo quattro anni fa- 

-quattro anni dici.... eh? - Rimane in silenzio per un attimo, sta elaborando le informazioni. -ho capito...- 

-Cosa? Conosce la storia?-

 -Certo, che la conosco ne dubitavi?-

 -allora?- chiedo con bramosia. Scrolla le spalle, si alza e lascia la stanza. La rincorro, e riesco ad affiancarla

 -Non può lasciarmi cosi ...parli-

 -Dopo che avrai finito con le pulizie cara- dice con un sorriso compiaciuto. Sa di avermi in pugno. Vecchietta malefica, manipolatrice, ostinata....

Torno in sala e riprendo a pulire, non può lasciarmi cosi. Voglio quelle informazioni, voglio capirci qualcosa anche io.

Spazio autrice

Capitolo di passaggio !!!! Il personaggio della signora Maria si sta rivelando fondamentale, per scoprire la verità...

Il prossimo capitolo sarà molto importante .... :)

Come sempre aspetto di conoscere le vostre opinioni :* :)


Stammi lontana....ma non troppo (1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora