Si è veramente liberi solo quando si ha il coraggio di dire le cose di cui ci si vergogna.
(Roberto Gervaso)
Non gli avevo detto che non doveva aspettarmi, era una delle mie condizioni, o sbaglio? Mi avvicino, lui sta ancora ridendo ovviamente. È dall'altro lato della strada appoggiato alla moto, con le mani si tiene lo stomaco e ha le gambe leggermente aperte. Aspetto che finisca. Arrivo a pochi centimetri da lui, senza dir niente. È palese che mi ha visto fare quella specie di balletto. Lui ci prova a tornare serio, mi guarda per un secondo poi le sue labbra si piegano all'insù, e proprio non riesce a trattenersi, scoppia di nuovo a ridere. Va bene un po' di contegno dai!!!!
Già mi vergogno da morire che mi abbia visto fare una cosa del genere, non c'è bisogno di infierire in questo modo. Faccio per voltarmi, me ne voglio andare, mi sta praticamene ridendo in faccia. Alex non me lo permette, mi afferra per un braccio e mi tira a se. Mi abbraccia poggiandomi le mani in basso sulla schiena e appoggia la testa sulla mia spalla. Mi sta abbracciando, rimango per un attimo rigida tra le sue braccia non me lo aspettavo proprio, è sempre stato un po' restio a toccarmi. Non lo sento più ridere ma vedo i sussulti del suo corpo. Sta ancora ridendo non ci posso credere. Provo a scogliere l'abbraccio ma non me lo permette. Rafforza la presa intorno a me, mi guarda il volto e mi dice serio. -Se ti do 20 euro mi rifai il balletto-. Poi scoppia di nuovo a ridere come un pazzo. -Il numero è irripetibile, ma se vuoi qualcosa di simile non ti costerà solo 20 euro- decido di stare al gioco, tanto la faccia ormai l'ho persa da un pezzo. -Sei incredibile- Dice tra una risata e l'altra. Si asciuga gli occhi, e prova a ristabilire il controllo di se stesso. -Immagino che il colloquio sia andato bene- dice trattenendo una risata -Spiritoso!!! Devo fare un secondo colloquio dopo domani se passo quello, mi assumono- -Bene, sono felice per te- Dice tornando serio, con gli occhi ancora lucidi dalle grasse risate che si è appena fatto.
Incrocio le braccia la petto e metto il broncio, non mi va che rida ancora di me. Sono un po' permalosa, se non l'aveste ancora capito.
-Forse è ora di rientrare, prima che Alan distrugga l'officina-- Chi è Alan?-domanda confuso -Il tuo capo- Solo ora ricordo che è il soprannome che gli ho assegnato io, in realtà non conosco il suo nome -ma non si chiama Alan il suo nome è Fabrizio. Perché lo chiami Alan?- -Perché mi ricorda il tizio del film " Una notte da leoni"--Ahh certo logico- -Dai un po' gli somiglia. Se non altro per la pancia- Sorride. Risaliamo in moto, mi riaccompagna a casa. Scendo dalla moto, con qualche difficoltà mi slaccio il casco, lui si offre di aiutarmi, ma non glielo permetto. -Grazie- -Ci vediamo dopodomani a che ora devo passare a prenderti?- -Per andare dove? - chiedo confusa -Al colloquio- afferma, come se fosse ovvio -Non occorre che mi accompagni- chiarisco. Sbuffa -Non hai la macchina. Ci vediamo, passo a prenderti alle nove- dice con un sorriso strafottente. Abbassa la visiera da gas, e sparisce. Un giorno o l'altro cospargo il viale di casa di chiodi, almeno non potrà ripartire. Dove si comprano i chiodi, in ferramenta giusto? Devo iniziare ad informarmi, devo comprarne un tipo che sia in grado di forare le ruote delle moto. Mi lascia sempre cosi. Lo guardo allontanarsi e farsi sempre più piccolo. -No figurati, è sempre un piacere parlare con te, Questi lunghe conversazioni....credo proprio che entrerò in casa a bere un bicchiere d'acqua, ho la bocca secca a forza di parlare, parlare, come dici ? Cosa ? ..Non ti sento?...-dico ironicamente alle sua spalle, gesticolando. Sto parlando da sola alle spalle di Alex che certamente non può sentirmi, vedo un movimento nella casa accanto. C'è la signora Maria che scuote la testa rassegnata. -Non se la prenda con me, stavolta io non c'entro nulla- dico. Entro in casa, chiudendo il mondo alle mie spalle, solo ora mi accorgo che ho ancora il casco da donna tra le mani. Non glielo restituito e lui non me la chiesto indietro. Che significa ? Se n'è solo dimenticato o questo casco è destinato a me ?
STAI LEGGENDO
Stammi lontana....ma non troppo (1)
ChickLitBattibecchi e scaramucce non mancano tra Vanessa e Alex. Non riescono proprio ad andare d'accordo quei due. Lei una ragazza solare, responsabile, con la battuta sempre pronta, che non si da mai per vinta. Affronta la vita di petto, seguendo il propr...