Capitolo 25 -Il mio eroe

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Dopo qualche minuto Alex si agita sul letto, mette una mano sotto la schiena e tira fuori qualcosa, e se lo rigira tra le mani. Inizialmente non riesco a capire cos'ha, sta analizzando attentamente un sacchetto. Poi mi ricordo, è la busta di piselli che avevo messo sulla mano, imbarazzata cerco di toglierla e di appoggiarla sul comodino. Lui prova ad impedirmelo, allontanando il braccio dalla mia portata, portando la busta verso l'esterno del letto, cosi sono costretta a sollevarmi un po' e a sporgermi. Sfruttando questa nuova posizione ne approfitta per darmi un rapido bacio sulla bocca. Intenerita da questo gesto mi dimentico della busta dei surgelati e mi concentro su di lui. -Cos'era quello?- gli chiedo dolcemente, felice che agisca spontaneamente con me -niente, ho colto l'occasione- -Ah è cosi che stanno le cose. Quindi posso fare lo stesso anche io - gli dico -Non vedo quale sia il prob....-Non gli lascio finire la frase, ho già poggiato le labbra sulle sue per avere un dolce bacio. Sento il sorriso sulle sue labbra, mentre ricambia il mio bacio. -Ho dovuto farlo- gli dico -Hai dovuto?- -Già stavi dicendo una cretinata, ed era l'unico modo per farti stare zitto- -Mi piacciono i tuoi metodi- -C'avrei scommesso-

Mi riaccoccolo tra le sue braccia. -Che sognavi, quando sono arrivato- mi chiede.- a proposito come sei entrato in casa?- chiedo curiosa -Avevi lasciato la porta aperta- -Veramente?- -Già. Comunque non cambiare discorso...che sognavi?- Mi chiede di nuovo. Prendo coraggio per rivivere ancora quei momenti, e gli racconto del sogno. -Era un incubo, ho sognato che c'era lui qui in camera mia, che mi aveva legato e che....che- la sensazione di panico torna, e non riesco più a parlare-Shh basta- dice dandomi un bacio sulla fronte -Tranquilla per un po' non potrà fare male a nessuna ragazza- Mi volto verso di lui, -non hai esagerato vero?-Ho paura che possa finire in guai grossi, a causa mia. Si rabbuia, e distoglie lo sguardo dal mio -Ehi che c'è ?--Niente-. Ho detto qualcosa che gli ha fatto cambiare umore, ma non me ne vuole ancora parlare. Rimaniamo un po' in silenzio, approfitto di questo momento per osservare i suoi tatuaggi, inizio a tracciarne i contorni, vorrei tanto scoprire cosa nascondono, quel è il loro significato. So che celano una parte di lui. -Mi racconti di questi- dico continuando a passare la mano su e giù, sulle sue braccia. Ad un tratto mi blocca la mano, non vuole che lo tocchi. Non vuole parlarmi.

Non ci sto. No, se vuole che ci sia qualcosa deve parlarmi me l'ha promesso. Non voglio scoprire tutti i suoi segreti oggi, ma voglio sapere qualcosa di lui -Non di nuovo ... devi parlarmi, spiegami perché hai cambiato faccia prima- Non risponde -Alex- -Ok va bene- sbotta alterato, togliendo la mano dal mio fianco e allontanandomi un po'.Rimane un po' in silenzio poi inizia a parlare, come se parlasse con se stesso. Parla con un tono basso e pacato, nonostante fino a due secondi fa sembrasse arrabbiato.

- il motivo per cui non volevo avere niente a che fare con te è che ... sono pericoloso- cosa intende per pericoloso, è un criminale ? Non è possibile, non ce lo vedo proprio. -Che significa- chiedo con cautela, sorridendo lui non è pericoloso, che sciocchezza è questa -Tempo fa sono stato denunciato per aggressione- ok, calma, voglio sentire tutta la storia prima -Che era successo ?- domando. Si scioglie definitivamente dal mio abbraccio e si siede sul letto, con le mani tra i capelli. Mi metto sul letto, in ginocchio dietro di lui -Stavo con una Ragazza, Giulia, stavamo insieme da quando avevamo sedici anni, avrei fatto tutto per lei. Pensavo di amarla, era tutto il mio mondo. -fa una pausa. Ora capisco la G sul braccio, Giulia, ok un tassello che va al suo posto. Riprende a raccontare-....una sera...eravamo in un pub, avevamo bevuto tutti un po' troppo...ad un certo punto mi accorgo che Giulia non era più accanto a me era andata in bagno da qualche minuto ormai, e iniziavo a preoccuparmi non vedendola tornare... inizio a guardarmi intorno, ma non la trovo da nessuna parte....allora decido di cercarla...facendomi strada tra le gente riesco ad arrivare al bancone del bar...chiedo al barista, che era un mio amico, se l'aveva vista, e mi dice di non averci fatto caso...quella sera c'era un sacco di gente...decido di andare verso i bagni, la chiamo, e lei non mi risponde, apro la porta delle donne senza entrare, ma non c'è nessuno, provo di nuovo a chiamarla, ma di nuovo non risponde...sto per chiudere quando sento un mugolio da dietro una porta. Insospettito decido di entrare, mi metto ad ascoltare con attenzione, lo sento di nuovo, è un suono soffocato, come se qualcuno provasse a parlare, ma qualcuno glielo impedisse, inizio a bussare violentemente sulla porta e provo ad aprire. Ci riesco. La scena che mi si presenta davanti mi stravolge. C'è un uomo che tiene una mano a coprire la bocca della mia Giulia, ha i pantaloni slacciati e con una mano sta provando ad abbassare la zip ai suoi jeans, lei mi guarda chiedendomi aiuto, è terrorizzata, sta cercando di violentarla lì nel bagno delle donne.- Fa una pausa, riprende fiato. Ha raccontato tutta la scena come se la stesse rivivendo in questo momento. Avverto tutta l'angoscia nella sua voce. Adesso capisco perché ha reagito cosi oggi, praticamente si è ripetuta la stessa storia, adesso sono un po' preoccupata per lui, - Non ricordo più nulla, ricordo solo di averlo afferrato per la camicia e di averlo tirato via da lei ...dicono che sembravo un'animale, non riuscivano a fermarmi, sono intervenuti tre dei miei amici per tirarmi su da lui ...lo stavo ammazzando. Quando sono riusciti a tirarmi su, la faccia del ragazzo, era irriconoscibile, si lamentava e si contorceva, in quel momento ho alzato lo sguardo sulla mia fidanzata ed ho visto che qualcosa era cambiato nei suoi occhi. Aveva paura di me lo vedevo. L'avevo traumatizzata più io, di quel verme. Quel ragazzo era ubriaco e non si era neanche reso conto di quello che stava facendo, io sono stato denunciato, e costretto a frequentare un corso per il controllo della rabbia. Da quel giorno non ne ha voluto più sapere nulla di me, ha detto che aveva paura di me, aveva paura che perdessi di nuovo il controllo, magari sfogandomi su di lei... stavamo insieme da dieci anni e lei non si è più fidata di me.--Era questo che avevi paura di dirmi, era per questo che non volevi stare con me?--Si... se non si è fidata lei che è cresciuta con me che mi conosceva bene, come potrà fidarsi mai , un'altra ragazza ...chi mi dice che realmente non esageri verso chi mi sta intorno, quella sera ero veramente fuori controllo.-Sospira, sfinito dal racconto che mi ha appena fatto.- Da allora ho evitato qualsiasi tipo di storia seria...non volevo più vedere quello sguardo terrorizzato sugli occhi della mia ragazza...- fa di nuovo una pausa. Permettendomi di assorbire in parte le sue parole. Adesso capisco ha paura di essere respinto da me -...oggi quando sei uscita, per un attimo l'ho rivisto in te quello sguardo- Si volta leggermente verso di me. - Ti ho lasciato senza parole è? - quando vede che non rispondo, sospira rassegnato e aggiunge, -Forse è meglio se me ne vado, non vorrai più avere a che fare con uno come me-.Non ho risposto perché cercavo di capire come comportarmi con lui. Volevo fargli capire che non lo ritengo violento. Mi butto letteralmente su di lui e lo abbraccio da dietro avvolgendolo come una coperta. Si accascia sul letto e poggia una mano sulle mie. Lo stringo forte, voglio fargli capire che io non ho paura di lui.

Da quando l'ho incontrato non ho pensato neanche per un momento, che potesse essere pericoloso. Con tutti i disastri che gli ho combinato, non ha mai perso la pazienza con me, si è comportato benissimo con Sara, nonostante io stessa qualche volta sono stata tentata di strangolarla (metaforicamente parlando ovviamente), non penso affatto che sia una persona violenta.

Mi arrampico su di lui, passandogli davanti. Mi ritrovo sulle sue gambe a cavalcioni. Gli passo le braccia intorno al collo e lo stringo senza dirgli nulla, voglio che mi senta vicino, che lo percepisca. Non so perché Giulia non sia stata in grado di perdonarlo. Non voglio assolutamente giudicarla, non c'ero non la conosco non posso sapere cosa ha provato. La cosa che so per certo però è che Alex, il mio Alex, non è un tipo violento.

Spazio autrice

Allora che ne pensate? Alla fine abbiamo capito perché Alex non voleva una storia con Vanessa...

Un Grazie a tutti i miei lettori siete davvero in tanti !!!!!

Spero di non avervi deluso, con questo capitolo, commentate se volete ;)  


Stammi lontana....ma non troppo (1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora