"Questo è quello che mi sento quando mi carezzi. Come milioni di piccoli universi che nascono e muoiono nello spazio tra il dito e la mia pelle" –
Iain Thomas
Entriamo e saliamo le scale. Abita al piano superiore. È un grande open space, un unico spazio aperto, dove ci sono cucina, e sala. La camera, credo sia sul piccolo soppalco lì sopra. È tutto molto grande, la cucina è a vista e c'è un isola al centro, mi ricorda un po' lo stile delle cucine americane. Non ci sono tanti mobili, ma si vede subito che è una casa arredata con cura, e rispecchia chi la abita. Nella sala c'è un divano, orientato verso la televisione, qualche colonna per i cd e i dvd. Su una parete ci sono grandi vetrate che partono da terra fino al soffitto, di giorno deve essere molto luminoso. È bella, mi piace, parla di lui.
-Allora cosa ne pensi?-
-Mi piace, ti ci vedo bene...si vede che l'hai arredata tu-
-Perché è orribile ?- gli do una leggera spinta colpendolo sulla spalla
-No, perché vedo piccoli particolari di te in questi mobili-
-Bene, sono felice che ti piaccia. Vuoi bere qualcosa...vino, birra, caffè? -
-Un caffè, grazie-
- Bene vado a prepararlo allora- Lascio la borsetta, e la giacca sul divano, poi raggiungo, continuando a guardarmi intorno. Mi siedo sullo sgabello dell'isola, e lo osservo muoversi. È di spalle, e vedo i suoi muscoli tendersi, ogni volta che si allunga o che si piega per prendere qualcosa, è un vero spettacolo. -Smettila di fissarmi- Ops. Ma come ha fatto?
-Non ti stavo fissando, stavo esaminando i tuoi movimenti, solo per controllare l'esatta esecuzione del caffè-
-Ma sentila "l'esatta esecuzione del caffè" -
-Che fai mi prendi in giro-
-Certo, hai iniziato te-
-Io ?-
-Già, puoi ammetterlo, che mi stavi squadrando-
-Ma sentilo...quanto sono bello...quanto sono figo- dico prendendolo in giro. Si avvicina, e si mette di fronte a me
-Se hai veramente le palle, adesso mi dici la verità ...confessa...mi stavi o no, guardando il sedere- Lo fisso dritto negli occhi -No-
-Bugiarda-
-Come fai a dirlo?-
-Perché, ho fatto la stessa cosa con te quando eravamo nella tua cucina-
-Brutto porco- dico ridendo -Adesso non posso più guardare e apprezzare la mia ragazza.-
-No, maiale- dico ridendo. Il borbottio della moka, annuncia che il caffè è pronto, e interrompe il nostro battibecco. Alex versa il caffè
-Quanto zucchero?-
-Uno, grazie- Mette entrambe le tazzine su un vassoio e si dirige verso la sala. Poggia il vassoio sul tavolino di fronte al divano. -Addirittura! Che servizio ragazzi-
-Sono perfetto lo so-
-Ancora, senti che presuntuoso-. Ci sediamo sul divano e beviamo il caffè
-Com'è?- -Fa schifo- dico ridendo, devo smorzare un po' di questo enorme ego.
Posiamo le tazzine sul vassoio. E nasce un silenzio un po' imbarazzante.
-Bene, allora io andrei- dico alzandomi. Alex mi afferra per il polso e mi porta giù. Cado sulle sue gambe e dopo avermi sistemata meglio, mi fa sedere su di lui -Dove vorresti andare?-
-A casa?- scuote la testa -A no?- -No- -E cosa dovremmo fare qui, io e te- Non dice niente sorride e basta. Io scuoto la testa sorridendo, mentre lui annuisce -Sai, mi sono sempre chiesta una cosa?-
-Cosa?-
-Sono sempre stata curiosa di sapere fin dove arrivavano i tatuaggi- Mi fa un sorriso malizioso
-C'è solo un modo per scoprirlo- -Davvero?-
-Già- -Beh avanti parla- -Potresti scoprilo da sola-
-Veramente? E come?- dico facendo finta di non capire. -Prova a slacciare il primo bottone della camicia- -Come? Cosi?- chiedo, mentre entrambi sorridiamo come due scemi. -No, non riesco a vedere- -Prova a slacciarne un altro- Questa operazione mette in mostra sempre più il petto di Alex. Passo al terzo bottone senza che lui mi dica nulla, e cosi faccio con gli altri. -Allora...che ne pensi?- Penso che non ci sono parole è bellissimo. Ha un fisico definito, ma non eccessivamente, e che non riesco a descriverlo per quanto sono emozionata ....ah si ...stavo esaminando i tatuaggi...in realtà ne ha uno che parte dal braccio destro e termina sul pettorale destro, ma non ne ha altri sull'addome, e così mi piace di più. Non ho nulla contro i tatuaggi, anzi li trovo sexy, ma troppi non mi sono mai piaciuti, e così, è veramente perfetto.
-Non male- dico provando a fingere indifferenza. Mi stringe le braccia intorno la vita e mi tira a se, alzo lo sguardo e lo osservo attentamente. Ha il respiro leggermente accelerato come il mio, e mi guarda con un intensità che non saprei come descrivere, come se avesse fame di me. -Adesso tocca a me giocare- dice accarezzandomi la schiena con languide carezze.
-Ma io non ho tatuaggi da scoprire-
-Non mi fido di te, devo controllare personalmente- Infilando la meni sotto la gonna mi fa scivolare il vestito da sotto al sedere, fino alla testa e me lo sfila con un unico gesto. -Visto non ci sono- dico sorridendo.
Scuote la testa, si alza in piedi e mi solleva tenendomi stretta, e per un attimo ricordo le parole della signora Maria, quando affermava che Alex mi guardava con "quello sguardo", per un attimo penso di averlo visto anche io.
-Andiamo in camera devo essere veramente sicuro- Sorrido mentre sale le scale del soppalco, e mi porta in camera. Durante il tragitto ho tenuto gli occhi chiusi, non è la stanza adatta per chi soffre di vertigini. Appoggio la testa sulla sua spalla, per non guardare di sotto, ascoltando il battito del suo cuore leggermente accelerato mi rilasso. Sono pronta, e innamorata, mi fido completamente di lui. Mi dà un bacio sulla fronte, e mi stringe ancora una volta. Mi lascia al centro della stanza, adesso mi sento molto in imbarazzo, sono in biancheria intima, praticamente nuda, e lui mi fissa. Alex è ancora vestito, ha solo la camicia slacciata, che rivela il suo addome. Mi avvicino a lui per interrompere il contatto visivo,mi sento esaminata come un topo di laboratorio, ma lui si allontana e mi fissa ancora -Sei bellissima-
Sono diventata viola. Si avvicina,mi prende per i fianchi, siamo a pochi centimetri uno dall'altro, i nostri respiri si confondono, fino a quando non resistiamo più, ci baciamo, all'inizio solo baci teneri delicati come se entrambi avessimo paura di rovinare questa serata perfetta, poi non riusciamo più ad essere teneri, entrambi abbiamo bisogno di più. Mi fa indietreggiare, fino a quando le mie gambe incontrano il bordo del letto, mi dà una leggera spinta e mi ritrovo seduta sul letto. Camminando all'indietro, arrivo fino alla spalliera, lui mi segue e ricominciamo esattamente da dove ci eravamo interrotti qualche secondo fa.Mi guarda ancora una volta negli occhi
- Lo sai che ti amo vero ?- Annuisco troppo emozionata per parlare.
-Ti amo tanto anche io -riesco a dire alla fine, mi sorride e riprendiamo a baciarci appassionatamente. Il giusto epilogo per questa serata perfetta.
Spazio autrice***
Finalmente ce l'hanno fatta....
Aspetto come sempre di conoscere i vostri commenti e opinioni sul capitolo. Ciaooooo :*
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Stammi lontana....ma non troppo (1)
ChickLitBattibecchi e scaramucce non mancano tra Vanessa e Alex. Non riescono proprio ad andare d'accordo quei due. Lei una ragazza solare, responsabile, con la battuta sempre pronta, che non si da mai per vinta. Affronta la vita di petto, seguendo il propr...