Capitolo 29 - Indipendenza

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Senza dire nulla torno da Alan e pago la fattura, aggiungendo del denaro extra per il lavoro di Alex, non ho idea di quanto possa essere, decido di lasciare una somma approssimativa.

Ho pagato, e Alan mi restituisce le chiavi del mio maggiolino, mi dirigo nel piazzale antistante. Apro lo sportello, mi infilo dentro, provo a metterla in moto. La macchina si accende subito, fortunatamente. Sto cercando in tutti i modi di non piangere, ci sono rimasta male, non mi aspettavo questa freddezza da parte sua. Si ostina a parlare per monosillabi, non spiegandomi nulla.

Sto per chiudere lo sportello, per andarmene che Alex si infila in mezzo. Spengo la macchina prevedo che sarà una cosa lunga. Mi porge i soldi, che ho lasciato per lui, mi rifiuto di prenderli. Me li agita davanti al viso 

-Alex togli quei soldi- dico arrabbiata

 -Non voglio denaro da te-

 -Perché ? A quanto ho capito non sono la tua ragazza, hai di nuovo cambiato idea, quindi non vedo perché non dovrei pagarti- 

-Non essere sciocca, comunque sia sei un'amica e non prendo soldi dagli amici-

 -Amica- ripetendolo sottovoce, forse riesco ad elaborare questa parola. Non mi è sembrato che fossimo amici a casa mia, si è tirato indietro di nuovo. Questa volta però basta, non gli corro più dietro. L'avevo avvertito che non avrei retto ad un altro rifiuto. Sapere che mi considera solo un'amica mi ha distrutto, pensavo che avessimo fatto un enorme passo avanti, invece si è solo sentito travolto dalla situazione. Quando è tornato a casa e ci ha riflettuto con calma deve ever capito che in realtà non mi vuole tra i piedi.

Prendo i soldi che mi porge, e chiudo lo sportello, lui mi fissa interdetto. Apro il finestrino e lo guardo- Ci credevo veramente in noi-gli dico con gli occhi lucidi . Mi giro, accendo la macchina e parto. Faccio pochi metri e lascio cadere il denaro che avevo ancora tra le mani, stretto in un pugno, fuori dal finestrino. Gesto infantile? Forse. Ma anche liberatorio.

Oggi con la mia macchina ho riavuto la mia indipendenza, ma sento di aver perso qualcosa di molto importante.

Lascio definitivamente l'autofficina, mentre la vedo sparire dallo specchietto retrovisore, fino a quando non rimane solo un puntino nero, per poi sparire completamente.

Tornata a casa, la tentazione di mettermi al letto e crogiolarmi nella disperazione è forte, quindi per distrarmi comincio a navigare su internet alla ricerca delle offerte di lavoro. Ne trovo circa dieci e mando ad ognuno il curriculum, questo lavoro mi ha portato molto più tempo di quanto pensassi, è già ora di pranzo.

Scendo in cucina ed inizio a preparare tutto per cucinare un piatto di pasta. Quando apro il frigorifero, per un attimo ho un flash, mi torna in mente quando ho cucinato per Alex e di come ero in ansia, del bel pomeriggio che avevamo passato insieme, e pensare che stavamo quasi per... Chiudo lo sportello con rabbia, che vada al diavolo. A questo punto mi viene da pensare, che forse si è allontanato da me perché non ci sono stata, forse in realtà, anche se ha fatto finta di nulla se l'è presa e ora non vuole più saperne nulla di me. Odio il fatto che non mi parli mai. Perché non mi dice niente!!!

Sto mangiando questo maledetto piatto di pasta, in una cucina deserta, nel silenzio più assoluto. Mi sembra di mangiare segatura, non sento nessun sapore, come se stessi mangiando della plastica. Ho completamente perso l'appetito. Non ho acceso ne televisione ne radio, forse però non è stata un a buona idea, almeno sarei riuscita a distrarmi un po'. Suona il campanello, felice di interrompere questa tortura, lascio la forchetta nel piatto e mi alzo per andare ad aprire, trascinando u po' le gambe, modalità zombie.

Apro e mi trovo davanti l'ultima persona che pensavo di incontrare oggi.

**Spazio Autrice

Cosa può aver fatto cambiare idea ad Alex secondo voi?

Aspetto i vostri commenti !!!!

Grazie per ogni voto, commento e lettura, siete fantastici :D


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