Capitolo 33- Idee

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I Curriculum che ho mandato l'altro giorno cominciano a dare i loro frutti. In settimana ho degli appuntamenti per possibili colloqui. Mi devo rimettere in carreggiata, e per ora ho deciso di ripartire dal lavoro. Una cosa alla volta, un problema alla volta, un passo alla volta.

Ovviamente Alex non mi ha richiamato in questi giorni. Figurarsi, quel testone quando si mette in testa una cosa, non lo smuove nessuno. Dal momento che sono venuta a conoscenza di questi nuovi fatti però, sto pensando di intervenire io in qualche modo. Anche se ancora devo elaborare un piano per farlo venire alla scoperta.

Se la montagna non va a Maometto...

Devo chiamare Chris, e concordare una  strategia con lei. Sperando che, io, non agisca d'impulso e non vada tutto a monte come l'ultima volta. Questa volta Chris mi ucciderebbe.

Pensavo di chiederle di invitare suo cugino ad uscire con noi una sera, e andare casualmente nello stesso pub che frequenta Alex, sono curiosa di vedere la sua reazione. Non voglio fare nulla di male, con Andrea il cugino di Chris, siamo usciti tante volte insieme, siamo amici. Non c'è nessun secondo fine. Voglio prendere una birra con loro e andarmene. Se mi accorgo che ad Alex da fastidio vedermi con un altro ragazzo, ci riproverò con lui, ma giuro che è l'ultima possibilità che avrà.

Tra le altre cose, domani devo anche andare all'appuntamento con l'avvocato. Sono un po' nervosa per quest'incontro non so esattamente cosa aspettarmi, spero veramente che sia una buona notizia, ma di solito gli avvocati sono famosi per il contrario...

Non so che possa volere da me, che io sappia, non ho problemi con la legge, forse una possibile eredita da qualche parente lontano? Bah lo scoprirò domani.

****

Oggi devo andare dall'avvocato, ma prima ho un colloquio di lavoro alle dieci. Mi vesto di tutto punto come sempre, e sono pronta. Arrivata lì, scopro che in realtà è una bufala, il lavoro da segretaria/ contabile non era che in realtà un lavoro per il call center sottopagato. Lasciamo perdere.

Come ci si veste per andare da un avvocato, quando non si sa il motivo della convocazione? Ho avuto delle difficoltà a scegliere un abbigliamento adatto, alla fine ho optato per un paio di jeans eleganti, un paio di stivali senza tacco, e una camicetta bianca.

Ho preso l'indirizzo dello studio dal retro della busta, e sto cercando il civico. Dal momento che nel centro storico è vietata la circolazione ho lasciato la macchina, e sto girando a piedi. Forse ci sono. Si l'edificio dovrebbe essere questo. Controllo il citofono, ci saranno trenta nomi, sono costretta a controllarli uno per uno. Quando sono quasi giunta al termine lo trovo "Studio legale Nasini" suono. -Siiii??? -

-Buonasera sono Vanessa Andreini ho un appuntamento presso il vostro studio per oggi alle 17-

-Prego salga, quinto piano- dice aprendomi il portone. Ok entro. Fortunatamente c'è l'ascensore, schiaccio il cinque e attendo che mi porti su. Suono alla porta dello studio, e mi apre subito. Entro e mi trovo davanti la segretaria.

 - Signorina Andreini, prego si accomodi l'avvocato la riceverà tra un minuto.- Dice indicandomi le sedia e della sala d'aspetto.

 -Va bene Grazie- Mi accomodo sulla sedia, mi guardo un po' intorno non mi sembra uno di quegli studi pomposi degli avvocati sembra un normale studio, elegante, curato, ma nulla di pretenzioso. Ci sono alcune riviste giuridiche che riportano sentenze della cassazione sul tavolino ma sono molto agitata, al momento non mi va di leggere nulla.

Aspetto, un altro po'. La segretaria riceve una chiamata interna e dopo aver riattaccato mi fa accomodare.

 -Prego si accomodi l'avvocato la sta aspettando-

 -Grazie- dico alzandomi. Mi avvicino alla porta e apro un pò alla volta, ho una strana sensazione. Temo che non mi piacerà quello che scoprirò all'interno.

Ho aperto tutta la porta, e di fronte mi trovo l'avvocato Nasini, con le mani chiuse a pugno sulla scrivania, non ha uno sguardo tanto amichevole. Solo ora ruotando leggermente la testa mi accorgo di non essere sola. Nell'ombra seduto su una sedia, c'è già qualcuno dentro.




Stammi lontana....ma non troppo (1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora