Capitolo 23- Non si torna indietro

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Mi sono seduta sulle scale, con le braccia incrociate sulle ginocchia, e la testa nascosta tra di esse. Se solo chiudo gli occhi rivedo tutta la scena a rallentatore, e mi do della stupida per non aver colto nessun segnale prima. Se fossi stata più attenta...forse avrei potuto prevedere qualcosa.

Qualcuno si siede accanto a me, ormai riconosco il suo profumo, mi massaggia un po' la schiena. Alzo la testa e lo osservo -Non era necessario.- dico alzandomi, lasciandolo seduto lì. Inizio a scendere le scale dirigendomi verso la moto parcheggiata dall'altro lato della strada. -Si lo era- dice raggiungendomi-Che è successo?- domando dandogli le spalle.

Questa volta, è lui a non rispondere a distogliere lo sguardo, gli afferro la mano e prima che lui possa tirarla via, noto le nocche rosse.

-Perché l'hai fatto? Ora finirai nei guai...se ti denuncia?- -Ti ha fatto del male- dice arrabbiato indicando la porta da dove è appena uscito -Ci avevo già pensato io- -Almeno cosi non ci riprova per un po' - -Cosa ...cosa è successo?-ho paura della risposta che mi darà. -Più o meno quello che gli hai fatto tu-. Sospiro un pò rassegnata, ormai non posso fare più niente. Non volevo che finisse nei guai a causa mia. Gli sono grata di avermi difeso, ed essere stato dalla mia parte. Sono felice, che mi abbia aspettato, non so cosa avrei fatto se non ci fosse stato lui. Ero in uno stato talmente confusionale.E' ancora teso,vedo la rabbia nei suoi occhi, mi avvicino e lo abbraccio, in qualche modo voglio calmarlo, come lui ha fatto prima con me.

L'espressione del suo volto cambia, si fa serio mi fissa.

Siamo ancora abbracciati, io non so dove mettere le braccia, appoggio i palmi contro il suo petto. Continua a guardarmi negli occhi, si concentra sulle mie labbra le osserva attentamente, io faccio lo stesso con le sue. Per un attimo rimango inchiodata al suolo. -Se solo ci ripenso...non dovevo permetterlo- osserva guardandomi, non riesce a darsi pace. -Nessuno poteva prevederlo- dico cercando di rassicurarlo e di calmarlo.

E ad un tratto sento un brivido mai provato, correre lungo la schiena. È un momento carico di elettricità, di tensione, di aspettative. Mi guarda il viso, poi torna di nuovo sulle mie labbra, si sporge in avanti. Mi avvicino anche io. Sento il suo respiro sulla mia bocca, avverto la sua vicinanza, le sue labbra mi sfiorano delicatamente. Mi bacia l'angolo della bocca, poi esitando, passa all'altro. Sento che sospira rassegnato, poi si avventa definitivamente sulla mia bocca. Mi stuzzica, gioca con il mio labbro inferiore, me lo mordicchia. Le mie labbra tremarono sotto quelle di lui mentre mi avvolge un senso di pace, una dolce sensazione di paradiso. Per una volta che è lui a prendere l'iniziativa, non mi tiro di certo indietro. I baci si fanno sempre più ardenti e passionali, non riusciamo più a fermarci, ha un sapore così buono, cosi suo, non vorrei mai smettere di baciarlo. Allaccio le mie braccia intorno al suo collo e lo stringo a me. Mi solleva dal suolo, aggancio le gambe intorno ai suoi fianchi, lui indietreggia e mi fa sedere sulla moto. Sento che questo è il mio posto, qui tra le braccia di questo bellissimo e complicato ragazzo tatuato. È vero, non lo conosco bene, non so quasi nulla, non so cosa lo ha portato ha rifiutarmi cosi tante volte, a non voler parlare con me ma fin dal primo momento che l'ho visto non ho fatto che pensare a lui.

Smettiamo di baciarci, rimaniamo immobili, non ho il coraggio di incrociare il suo sguardo. Non vorrei interrompere questo momento e scoprire che si è trattato solo di un attimo di debolezza. Lui appoggia la fronte sulla mia. -Hai cambiato idea?- gli domando. Sperando in una risposta affermativa -Sono stato costretto. Tu non dovresti voler stare con me, se solo conoscessi la verità...mi lasceresti in pace- dice. Decido di ignorare quest'ultimo commento per il momento, devo rifletterci, cosa lo spinge ad allontanarmi da se? Perché non ci vuole neanche provare? -Costretto?-domando con il sorriso sulle labbra, per il momento ignoro tutti i pensieri negativi e lo spingo ad ammettere che in fondo un po' ci tiene a me. Di questo ne sono certa.

Mi dimentico completamente di quello che è successo pochi minuti fa, ora sono concentrata solo su di lui, voglio capire se è un bacio dettato dal momento o se intende continuare.-Quindi basta scappare e tirarsi indietro?- -Si. Non riesco a non pensare a te, l'altro giorno ho dovuto chiamare tua madre e dirgli che la macchina era pronta, volevo rivederti- ammette un po' in imbarazzo -Ma ci eravamo visti solo il giorno prima- -Troppo tempo- mi dice. E chi pensava che dietro questo bad boys ci fosse un cuore romantico. -Veramente?- -Già- -E ora che si fa?- domando, sondando il terreno -Io un idea ce l'avrei?-dice allusivo -Scemo- Ride, che bel sorriso, è la prima volta che lo vedo cosi rilassato, fino a qualche minuto fa non l'avrei ritenuto possibile. -Un giorno mi spiegherai però- affermo -Si te l'ho promesso ti spiegherò tutto- -Cosi sono riuscita a farti cambiare idea- dico gongolando -Fai perdere la pazienza anche ad un santo- -E io che pensavo fosse tutto merito del mio balletto- Scoppia di nuovo a ridere. Almeno riesco a strappargli un sorriso. -Devi tornare al lavoro?--Si- -Non, voglio- dico piagnucolando un pò , stringendomi a lui. Mi abbraccia a sua volta, e sento che annusa i miei capelli, assorbendone ogni particolare. -Se poi cambi idea di nuovo- domando timorosa -No, non cambio più idea- dice dandomi un bacio a stampo. Sorride, mi guarda -Cosa devo fare con te?- mi chiede -Baciarmi?- -No- ma i suoi occhi sorridono -No?-domando, stuzzicandolo. Scuote la testa.-Ok, allora se le cose stanno cosi...-cerco di svincolarmi dalle sua braccia. Mi piace questo Alex giocoso, e allegro. -Dove vai- mi tira di nuovo a se, tirandomi delicatamente, per la giacca. Sono di nuovo nel mio posto preferito. In paradiso, mentre il mio meccanico mi bacia di nuovo.

Saliamo in moto e questa volta non rimango rigida dietro di lui, cercando di tenermi in equilibrio. Lo abbraccio, stretto, lui sorride e poggia una mano sulle mie.

Mi riaccompagna a casa, spegne la moto e ci togliamo i caschi. Ci scambiamo un ultimo bacio. Poi ripenso alla signora Maria dall'altra parte della strada che si starà godendo lo spettacolo, allora lo afferro per la maglia e lo tiro a me per un ultimo bacio. Giro la testa nella direzione della casa della vicina e vedo una tenda che ritorna al suo posto, come se qualche secondo prima fosse stata sollevata. E no la signora Maria non si perde una puntata.

-Quando ci vediamo- -Posso passare stasera?- -Ok, sei sicuro di non poter rimanere?- Dico con un sorriso enorme sul volto. -No, mi spiace non posso- -Ok. Mi dai il tuo numero di cellulare- -No- -Ah- dico un po' delusa -Ce l'hai già in rubrica, l'ho registrato la notte che ti ho riaccompagnato a casa, quando farneticavi su di un numero che non avevi- torno a sorridere. Che scema avevo il suo numero registrato e neanche lo sapevo -Brutto imbroglione, perché non me lo hai detto prima- Sorride in segno di scuse. -Metti il ghiaccio sulla mano- -Ok, anche tu- -Si ok- Non resisto, mi sporgo di nuovo e lo bacio, non posso credere che sia vero. Ci separiamo, rimette il casco e parte. Questa volta non desidero avere dei chiodi, per farlo rimanere con me, so che tornerà.

Spazio autrice

Allora cosa ne pensate di questo capitolo? Alla fine Alex ha ceduto... ;)


Stammi lontana....ma non troppo (1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora