Capitolo 39 - Io mammeta e tu

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Nel momento in cui un bambino nasce anche una madre sta nascendo.

Lei non è mai esistita prima.La donna esisteva, ma la madre, mai.Una madre è qualcosa di assolutamente nuovo.

(Osho Rajneesh)  


-Bene. Allora dai ...rilassati un attimo qui io inizio a preparare- Meglio se rimane qui, sul divano a guardare la tv, almeno cosi non mi distrae, ed evito di uccidere qualcuno. Se c'è lui in cucina potrei tranquillamente mettere il sale nel caffè, o lo zucchero nella passata di pomodoro. -No dai voglio aiutarti, non mi va di stare qui senza fare nulla- Appunto 

-Guarda che non è un problema- provo ancora, la speranza è l'ultima a morire

 -Si ma così ti posso aiutare- inarco un sopracciglio, sono un po' scettica non credo sappia cucinare. -Dai, su -

 -Mi vorresti far creder che sai cucinare ?-

 -Assolutamente no- -appunto mi sembrava-

 -Ma posso aiutarti a prendere le cose nei ripiani alti - dice con un tono allusivo -Mmmmhh e se non avessi cose da prendere nei mobili in alto -

 -Ti servirà un uomo che ti aiuti ad aprire qualche barattolo- dice pavoneggiandosi, mettendo in mostra i muscoli delle braccia. Appunto Grrr. Queste distrazioni non mi fanno bene. Guarda lì che braccia. -Nessie- -Ehm ...sì la cucina- Riprenditi Vanessa.

Mi dirigo in cucina rossa in volto, e inizio a cucinare con gesti meccanici senza prestare troppa attenzione a quello che faccio. Ho un po' la testa tra le nuvole. Ormai ha capito che mi piace, gli ho anche confessato che mi sono innamorata di lui, ora da qui a sciogliersi come neve al sole ogni volta che lo vedo mi sembra esagerato. Il suo ego potrebbe diventare così grande da non passare attraverso la porta. Devo smetterla di sbavare. Anche perché, ora che ci penso lui non mi ha mai fatto un complimento, ha detto solo che "tiene a me", che io mi ricordi non mi ha mai detto che sono carina, o che gli piace qualcosa di me. Devo pensare a questo la prossima volta che mi imbambolo come una cretina davanti a lui...

-Cosa frulla in quella testolina? - mi chiede arrivando alle mie spalle e abbracciandomi da dietro, e appoggiando il viso sulla mia spalla. Spiacente ma questa volta non te lo dico. 

-Nulla, sono concentrata sulla ricetta- 

-Ah si ?- 

-Già -

-Ti posso aiutare a tagliare questa carota? - No vattene di qui devo riuscire a mantenere una parvenza di sanità mentale

 -No, ho quasi finito-

 -Sicura? Perché se metto una mano qui ....- dice mettendo la sua mano sopra la mia, coprendola e guidando i miei movimenti. Sono senza fiato. Dovrei respirare so che dovrei ma al momento mi rimane un po' difficile.

 -Che stai facendo?- 

-Ti aiuto a cucinare-

 -Ma hai detto che non sai cucinare- 

-Aiutami allora- Mi blocco ed inverto le mano, adesso la sua tiene il coltello, e la mia guida i suoi movimenti. Questa carota sarà la mia rovina. Lo aiuto nei movimenti e tagliamo tutta la carota a pezzetti, per poter fare il soffritto per il sugo. Durante questa operazione l'altra mano di Alex era posizionata sulla mia vita. Sono diventata rossa, fucsia, non so di che colore, sono in iperventilazione. - Che tenera sei tutta rossa- dice prendendomi in giro. Non resisto e gli assesto una gomitata tra le costole. Ops. Mi è sfuggito il braccio

Stammi lontana....ma non troppo (1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora