Why The Pass Can Not Only Be The Pass

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Riunì tutta la famiglia in salotto, dovevo dirgli la verità. Costi quel che costi «allora tesoro, perché ci hai riuniti qui» mi chiese mia madre dolcemente «già, sbrigati a raccontare che sono quasi le 10 di sera e devo andare a riposare visto che domani mi devo svegliare presto per andare a lavorare» disse il mio patrigno. Lui era sempre stato molto severo e distaccato da me e sapevo che per lui ero solo un'errore che mia madre aveva commesso. «ehm... mi dispiace, ma è veramente importante... io ecco vedi.. io.. » «hey, tutto bene tesoro? L'ultima volta che ho visto quell'espressione preoccupata sul tou volto, avevi preso un brutto voto» magari fosse solo per colpa di in brutto volto«no, non ho preso nessun brutto voto a scuola e sto bene » almeno credo «allora spiegaci cosa succede e spicciati, non ho tutto il tempo del mondo» brontolò il mio patrigno«ehm... va bene, cercherò di è diretta.... mamma, papà io... io.. » «tu cosa ? » mi incitò mi madre «mi dispiace» dissi mentre delle lacrime iniziarono a solcarmi il viso «per cosa? » sospirai rumorosamente, tirando fuori dalla mano i 2 test di gravidanza e ne misi uno in mano a mia madre e all'altro in mano al mio patrigno. Mia madre sembrò capire subito, ma il mio patrigno no«che cos'è» mi domandò lui«no, non può essere dimmi che è uno scherzo» mi implorò mia madre mentre una lacrima le scivolò sul volto. Scossi la testa, purtroppo non era uno scherzo«allora mia spiegate cos'è? » «è.... è un test di gravidanza è positivo » rispose mia madre al mio posto e la ringraziai mentalmente, visto che io non riuscivo a trovare le parole adatte. Il mio patrigno aprì la bocca e formò una O perfetta, segno che era sorpreso«sei incinta? » mi domandò mia madre. Annuì leggermente, guardando il pavimento , non avendo la forza di guardarli in faccia«ma com'è possibile? » mi domandò sempre lei. Tirai in sospiro «la scorsa settimana.... quando sono tornata a casa tardi... ecco videte... un uomo mi rapì... per poi vio-len-tar-mi» dissi balbettando, mentre il ricordo si rievocava dentro la mia mente«oh, cavolo, non può essere. Chi era l'uomo? » «non lo so, prima di all'ora non l'ho mai visto » confessai mentre lacrime calde mi delineavano il viso. Mia madre si mise le mani nei capelli ed iniziò a tirarli leggermente per colpa dello stress «ok, va bene. Dai andiamo dalla polizia, così lo denuncieremo e... » «denunciare chi? Scommetto che questa poco di buono, sta troia sia andata a letto con un ragazzo di sua spontanea volontà » urlò all'improvviso il mio patrigno«no, io giuro che non è andata cos... » «stà zitta puttana»mi insultò, alzandosi dal divano per poi venire verso di me e tirarmi uno schiaffo in piano volto. L'impatto fu così violento che persi l'equilibrio e cadi per terra «ma io... » «tu niente,sei un disonore per la famiglia. Non ti voglio mai più vedere. Sparisci di qui»come? Mi stava cacciando di casa?! Guardai mia madre, per chiederle aiuto mentalmente, ma lei distolse lo sguardo. Neanche lei mi credeva più, ormai «non hai sentito quello che ho detto? Sparisci da casa mia» in quel momento ero come paralizzata, non riuscivo più a muovermi«ok, se non te ne vai con le buone, te ne andrai con le cattive» disse stringendomi violentemente un braccio e trascinandomi verso la porta d'ingresso, aprì la porta e mi buttò sul marciapiede, come se fossi spazzatura «aspetta lì che ti porto la tua roba»disse chiudendo la porta alle sue spalle, ma allora faceva sul serio. Aspettai fuori al freddo come mi aveva detto sperando che un po' del suo buon senso il tornasse a galla e comprendesse che non poteva farmi questo, ma non così «tieni la tua roba» disse una voce dall'alto. Guardai in alto e notai la faccia dei mio patrigno sbucare dalla finestra di camera mia. Mi lasciò tutti i miei vestiti, compresi l'asciugamano, le scarpe e una valigia nel quale mettere tutto«vai via e non farti più rivedere. Né io né tua madre vogliamo più saperne di te» quelle parole mi arrivarono dritte al cuore e lo ruppero in mille pezzi. Lo vidi richiudere la finestra, sorridendo. Aveva sempre voluto sbarazzarsi di me e ora ci era riuscito. Restai rintanata in angolo a piagere, per quasi un'ora a morire di freddo, ma poi decisi di reagire. Presi il telefono dalla tasca dei miei jeans, cercai nella rubrica il numero di mia zia e la chiamai«pronto? » «sono io Ambra» dissi con voce spezzata dal pianto «hey, come stai nipotina? »mi chiese lei«uno schifo» «perché? » «ecco... sono incinta e i miei mi hanno cacciato di casa. Puoi ospitarmi tu? » «sì, vengo a prenderti e poi mi racconti tutta la storia» «ok»

«quindi i toui ti hanno cacciato di casa? » annuì leggermente «quindi quella bambina è.... no, non può essere » «sì, è proprio così. È mia figlia» lei sgranò gli occhi, alla mia rivelazione«ok, ti credo anche se tu questo è completamente folle, ti credo. Ma io non capisco una cosa perché ti chiama sorella se è tua figlia? » sospirai rendendomi conto che la sua sete di sapere non era ancora terminata «lei lo sa che e mia figlia, glielo chiesto io di dire ad Harry e gli altri che fossimo sorelle» «perché? » chiese lei perplessa «perché non capirebbero. Per anni mi sono sentita dare della troia solo perché ero rimasta incinta a 12 anni ed io sono stancca di essere definita una poco di buono per qualcosa che io non volevo» «ah, però secondo me dovresti dirlo anche a loro, io lì conosco da un po' e sono delle brave persone, capiranno» Harry, una brava persona? Come no ed io sono la principessa di Inghilterra«lo so che non posso mentire per sempre, ma io ho bisogno solo di un po' di tempo» «ok» «la cosa peggiore è che sto chiedendo a Jo di mentire per me» «si chiama Jo?» scossi la testa«si chiama Jordan. Jo è l'abbreviazione » «oh» disse semplicemente

Ho avuto un problema e per sbaglio ho pubblicato questa parte prima dell'altra, quindi ho dovuto annullare la pubblicazione di questa.
Non lo trovate un tipo adorabile il patrigno di Ambra? Fa quasi venire le carie, non trovate? (scherzo è un mostro)

Il Ragazzo Che Riuscì A PenetrarmiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora