Sembravamo una coppietta con la loro figlia e questo momento sarebbe stato così dannatamente dolce, se solo non fosse per il fatto che il ragazzo al nostro fianco fosse un lucido bastardo. Sfilai la mia mano da quella di Jordan. Questa situazione stava diventando a dir poco imbarazzante.
«tutto bene? »mi chiese lei notando che le avevo lasciato la mano. Comunque la risposta era che non andava bene. Niente andava bene da quando siamo andate a vivere a casa di questo tipo e ora eravamo mano nella mano e fare la famiglia perfetta davanti a lei, quando invece manco ci sopportavamo«sì, sì tutto bene»dissi mentre le riallacciavo la mia mano alla sua, stampandomi in viso un finto sorriso. Camminamo per qualche metro ancora tutti e tre mano nella mano e la cosa non riuscivo proprio a tollerarla. Abbassai lo sguardo e notai che Jordan si era incantata ad ammirare qualcosa, gurdai nella sua direzione e cercai di trattenere le lacrime.
Dall'altro la della strada c'era una bambina, seduta sulle spalle di un uomo che doveva essere suo padre e al suo fianco c'era quella che doveva essere sua madre. «Papà. Dai convinci la mamma per favore. Io domani vorrei andare a Mirabilandia» sentì prima che furono troppo distanti. Guardai mia figlia. Papà, una parola che lei non avrebbe mai potuto pronunciare. Strinse la presa sulla mia mano e notai che aveva fatto la stessa cosa con quella di Harry, sembrava quasi che non volesse lasciarci andare, anche se ormai doveva sapere che io non sarei mai riuscita a stare lontano da lei. Alzò lo sguardo per un secondo e mi guardò. Nei suoi occhi lessi il suo desiderio chiaramente, voleva una famiglia... voleva un padre. Ma come avrei fatto a dirle che non le avrebbe mai ottenute?
Sentì lo sguardo di Harry addosso e alzai lo sguardo per guardarlo, pensando che mi volesse dire qualcosa. Ma appena i nostri occhi si incrociarono, lui distolse lo sguardo. Quant'era strano quel ragazzo.
Avrei scommesso qualunque cosa che lui in questo momento avrebbe voluto sbattere la testa contro un palo, mentre io invece mi sarei direttamente buttata sotto ad una macchina.
Dopo quello che mi sembrò una vita arrivamo al parco, che era quello in cui andavamo anche prima.
Dopo qualche secondo lei si allontanò da noi per andare a giocare con dei bambini e il fatto di rimanere sola con lui, mi spaventava parecchio. Non volevo che tirasse di nuovo fuori l'argomento che secondo lui un giorno l'avrei implorato di fare sesso con me. Cosa che fra parentesi era totalmente errata, io non avrei mai potuto chiederglielo. Primo perchè non mi piaceva a fatto e secondo perché non riuscivo a farmi toccare da un ragazzo senza ricordare quel giorno di 6 anni fa.
Ci passò a fianco una ragazza bionda, dagli occhi azzurri, con un corpo mozzafiato e appena vide Harry iniziò a sculletare. O poveri noi? Lui ovviamente iniziò a guardarle il sedere mentre si allontanava e mi sopprese il fatto che non gli era saltata addosso. Si alzò e le andò incontro. Come non detto, come ho potuto anche solo pensare che non ci avrebbe provato con lei? Nel giro di un secondo le loro bocche si unirono. Il flirt più corto della storia. Era un bacio passionale e travolgente. Ecco che mi si presentava su un piatto d'argento l'occasione di vendicarmi. Li raggiunsi ma loro erano troppo presi a baciarsi per notarmi. «hey Harry. La tua ragazza di sta aspettando a casa tua. Dovresti raggiungerla. »si staccarono dal bacio «quindi hai la ragazza? Che stupida che sono stata»disse per poi tirargli uno schiaffo ed andarsene via. Muah, quanto adoro essere perfida. Lui iniziò a tenersi la parte dolorante ed io cercai di trattenere una risata, ripensando alla scena di poco prima. Che spasso! «la ragazza, eh? »lo gurdai fingendomi dispiaciuta, mentre in realtà mi stavo trattenendo dal ridergli in faccia. «la vendetta è un piatto che va servito freddo» dissi. «Vendetta, eh? Ti do 5 secondi per scappare o sarai tu a subire la mia vendetta» rimasi lì in mobile, come per sfidarlo«cinque... » «non mi fai paura» «quattro... » «oh, che bravo sai contare al contrario»dissi facendogli la linguaccia «tre... » «guarda, sto tremando dalla paura» dissi ironica«due» «mi piace il numero due, ma il mio numero preferito è l'otto»quanto amavo provvocarlo «uno» «resterei qui con te molto volentieri, ma devo andare prima che tu decida di uccidermi» dissi girandomi e iniziando a correre«zero» lo sentì pronunciare, per poi sentire dei passi dietro di me. Mi girai e mi aveva quasi raggiunta. Aumentai la velocità. Dopo quello che gli avevo fatto se mi avesse raggiunta come minimo mi avrebbe fatto fuori. Dovetti rallentare il passo non avendo più fiato in gola. Sentì qualcuno affermi il polso che mi costrinse a girarmi, non avevo ancora molta stabilità quindi cadi per terra e lui cade sopra di me. Le nostri fronti si scontravano, i nostri petti erano ormai l'uno schiacciato all'altro«ora non mi scappi»mi disse facendo stranamente accellerare i battiti del mio cuore.
«ora è il mio turno di vendicarmi» mi avrebbe fatto fuori. Lo sentivo«ah, sì e cosa intendi fare? » «mi stai provvocando» «forse sì forse no» gli dissi cercando di apparire intrigante «ah. No questo è troppo. Preparati alla mia vendetta» «sì, sì l'hai già detto e a me non è ancora successo un bel niente»mi sorrise ed io ricambiai. Questo era molto strano. Avvicinò le mie labbra alle sue e pensai volesse baciarmi ed io feci la cosa più stupida del mondo, chiusi gli occhi. Ma invece di baciarmi iniziò a farmi il solletico «no, no per favore smettila»dissi ridendo a crepapelle «chiedi scusa »meglio morire che chiedergli «no mai» «allora non la smetto» «hahah, no per favore ahahah» dissi fra una risata e l'altra«mi piace vederti ridere» arrossì di colpo. Non era più quell'idiota di prima«per favore, smettila ahah»ormai avevo le lacrime agli occhi e facevo fatica a respirare «chiedemi scusa» «ok, scusa»lui smise di farmi il solletico, si alzò e mi porse una mano per aiutarmi. No, decisamente non era più l'Harry di prima. Mi aiutò ad alzarmi e ci ritrovamo bocca contro bocca, lui guardò le mie labbra e poi i miei occhi, come per chiedermi il consenso. E se fosse tutta una strategia per far in modo che io mi innamori di lui per poi spezzarmi il cuore. Forse aveva visto che il ragazzo puttaniere su di me non aveva alcun effetto, perciò era diventato adorabile. Se era così non potevo permettergli di baciarmi.
Sentì qualcuno strattonarmi la maglietta«hey, cosa state facendo? » già bella domanda Jordan, me lo sto chiedendo anch'io «vi stanno guardando tutti» aggiunse lei in seguito. Io ed Harry ci giramo e notammo gli sguardi di tutti addosso. Che vergogna. Ma come avevo fatto a non accorgermene . Lui si staccò da me e iniziò di nuovo ad avere l'aria da spaccone e il ragazzo dolce di prima dove era finito?
«venite a giocare con me? » ci chiese Jordan «sì, va bene» disse Harry scompligliandole i capelli e lei sorrise. Mi sà che questo a una doppia personalità, prima si comporta da idiota e poi è un ragazzo dolce come il miele.
La seguimo davanti allo scivolo«facciamo il trenino. Io per prima, poi tu sorellona e dietro di te, Harry » no, di certo non era una buona idea«ok» ma perché sto qui prendeva sempre le decisioni al posto mio?! Salimo i gradini delle scale. Jordan si mise seduta per prima, poi io dietro di lei e infine Harry dietro di me e il fatto di averlo così vicino non mi piaceva affatto. Sentì la sua erezione contro la mia schiena ed iniziai a sentirmi in imbarazzo. Mise un braccio sui miei fianchi e diede una leggera spinta, facendoci scivolare tutti e tre lungo lo scivolo. Sentì una leggera brezza scivolarmi sul volto. Finimo tutti e tre per terra e scoppiamo a ridere. Questo era tutto purtroppo strano. «hai il di dietro dei pantaloni sporchi di terra se vuoi te li pulisco io» ecco il vecchio fottuto Harry «no, no me ne occupo io» dissi sfregandomi il sedere con le mani e poi feci la stessa cosa con Jordan. «andiamo nell'altalena? » «si tutto quello che vuoi tu? »ma perché era così amorevole con mia figlia e un totale idiota con me?
«mi spingete? » ci chiese una volta che si sedette sull'altaleno«va bene, piccolina» piccolina? Aveva chiamato Jordan piccolina? No, dovevo aver sentito male. La spingemo delicatamente. Vidi il bambino sull'altra altalena andarsene e mi ci sedetti sopra. Lo so ero troppo grande per giocare a un gioco così infantile, ma era sempre stato il mio gioco preferito, l'altalena. «vuoi che dondoli anche te? »sì come no per toccare parti indiscrete«no, c'è la faccio benissimo da sola»iniziai a dondolarmi e l'aria che mi scompigliava i capelli mi fece sentire viva. Aprì gli occhi e sentì quasi di poter toccare il cielo con un dito, era per questo che ho sempre adorato l'altalena, era un gioco in grado di mettere a contatto cielo e terra.
Scesi dall'altalena e Jordan fece lo stesso. «andiamo a casa? » chiesi loro. Già casa. «sì»disse Jordan.
Ritornamo a casa mano a mano, come quando eravamo diretti al parco e la cosa continuava a mettermi a disagio. Harry continuava a mettermi a disagio
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Il Ragazzo Che Riuscì A Penetrarmi
FanfictionAmbra è una ragazza 18enne come le altre che però ha dovuto crescere troppo presto. Ha una bambina di 6 anni di nome Jordan che è il suo riflesso . Ambra è rimasta incinta solo a 12anni, perché un uomo l'aveva stuprata. La cosa che non sopportava er...