Mi svegliai alle 10 del mattino, con un gran mal di testa. Gli episodi della notte precedente mi offuscarono la mente. Calde lacrime iniziarono ad innebbiarmi la vista. Come avevo potuto baciarlo? Gli avevo dato la prova che gli mancava per dimostrare che lui a me piace ed ora me lo avrebbe rifacciato per sempre. La cosa che mi dà più fastidio è che il bacio mi sia piaciuto, ma a lui io non piacevo eppure ha ricambiato il bacio ed io non capisco il perché, avrebbe dovuto respingermi, non usarmi. La cosa peggiore è che quando gli ho chiesto cosa abbia provato durante il bacio, lui abbia abbassato la testa,dimostrandomi per l'ennesima volta quanto sia codardo, avrei preferito mille volte che mi dicesse in faccia che non gli piacevo. Lo so, molto probabilmente mi avrebbe ferita, ma ormai io sono un cumulo di ferite cicatrizzate, che sopravvive sperando di non cadere a pezzi. Era strano, ma mi sentivo quasi come un puzzle, che pian piano stava perdendo i suoi pezzi e che non poteva più essere ricomposto perché i sioi pezzi sono unici. Mi sentivo incompleta, come se man mano stassi perdendo che poche cose che avevo, la dignità e l'orgoglio e sapevi bene che era Harry me le stava prendendo.
Mi guardai allo specchio... oh no, quel coglione mi aveva fatto un succhiotto. Portai le dita sul livido violaceo e sentì un lieve dolore estendersi per tutto il collo. Io non mi truccavo mai e perciò non avevo dri trucchi, se no avrei potuto coprire il segno con del fondotinta. Mi feci una doccia e mi misi un jeans e una felpa grigia.
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Erano le 13 e ormai l'ora di pranzo era già passata, ma io non ero scesa nè a fare colazione nè a pranzare e stavo letteralmente morendo di fame e tutto solo perché non volevo incontrare Harry. Jo era appena uscita per andare a guardare la TV in camera sua.
Sentì il campanello e dei passi diretti di sotto, molto probabilmente era Harry che voleva aprire la porta d'ingresso. Sentì una voce femminile passare davanti a camera mia e poi mi ricordai che Emily aveva promesso che oggi sarebbe venuto a casa nostra. Aprì la porta e notai una ragazza bionda, mezza svestita entrare nella camera di Harry, seguita da lui.Qualcosa dentro di me andò letteralmente a pezzi. Ora sapeva cosa provavo per lui eppure non aveva nemmeno il buon gusto di andarsi a scoppare le sue troiette da qualche altra parte. Lo detesto e detesto anche me stessa per essermi presa un cotta per lui, io non avrei mai voluto, ma lui ha insistito così tanto che alla fine mi ha fatto innamorare di lui, per poi potermi spezzare il cuore con maggior facilità. Ora capivo quale era il suo obiettivo, voleva vendicarsi per le volte in cui lo avevo trattato male, perciò aveva escogitato di farmi innamorare di lui, per poi spezzarmi il cuore. Beh, se era questo il suo intento, c'era riuscito, mi aveva distrutta e nessuno sarebbe più riuscito a ricompormi.
Il mio stomaco iniziò a brontolare. Quale soluzione migliore di alleviare il dolore se no il gelato? Ora che era chiuso in camera con quell'occhetta da quattro soldi, non sarebbe uscito per un bel pezzo, questa era la mia occasione. Uscì dalla stanza, scesi le scale ed andai in cucina, presi il gelato dal frigo e un piatto in cui mettere il gelato, presi un cucchiaio ma poi.....
Harry pov's
Ambra non aveva fatto colazione e non aveva nemmeno pranzato e avevo il forte sospetto che non uscisse da camera sua solo per non incontrarmi a causa di quello che era successo ieri. Mi avevo baciato e adesso voglio vedere per quanto altro tempo negherà che prova qualcosa per me. La cosa più stana di tutte e che in quel bacio avevo sentito qualcosa di strano, qualcosa che non avevo mai sentito con nesssun'altra, ma comunque io non ero innamorato di lei e di questo ne ero convinto, io non volevo e non potevo permettermi di innamorarmi. Amare era solo per i deboli ed io non ero debole.
Harry:12 anni
«dopo che hai finito qui, raggiungimi in camera mia» mi ordinò la mamma di Gemma, per poi andarsene. Quel giorno dovetti pulire tutta la casa da solo, visto che Gemma era appena uscito con il padre e non poteva darmi una mano. Odiavo la mia vita, dovevo sempre pulire io alla casa, mentre la domestica guardava la TV. Quanto avrei voluto una vita normale, felice insieme ai miei genitori naturali, ma ormai per me questo non era più possibile. Sapevo che continuando a stare in questa casa le cose sarebbero sempre andate peggio ed io non ne potevo penso. Finì di pulire il salone, che era stanza l'unica stanza che mi mancava e salì in camera dei genitori di Gemma . Bussai alla porta «chi è? » chiese una voce femminile all'interno «ehm... sono io Harry » «entrà mi urlò lei freddamente» aprì la porta ed entrai«perché mi hai chiesto di venire qua, mamma? La vostra camera l'ho già pulita oggi» lei venne verso di me «primo non mi chiamare mamma» disse tirandomi uno schiaffo in pieno volto «secondo, tu puoi chiamarmi solo signora» disse tirandomi uno schiaffo sull'altra guancia«terzo non mi dare del tu» disse colpendomi di nuovo la faccia«quarto io posso chiamarti ogni volta che voglio perché tu sei un mio dipendente. Ti è chiaro? » disse colpendo la mia faccia più violentemente delle altre«sì signora. Mi è chiaro»dissi cercando di trattenere le lacrime «ok, ma non dimenticarlo mai» disse tirandomi l'ennesimo schiaffo. Scommetto che ormai le mie guancie avevano assunto un colorito rossastro a causa del dolore«non lo farò » le dissi «perfetto. Ora spogliati» «come? » lee chiesi perplessa«sei diventato sordo o cosa? Ti ho detto spogliati » «ma signora.... » non finì la frase che lei mi tiro un altro schiaffo e fui costretto a tebermi alla maniglia per non perdere l'equilibrio «niente ma. Qui comando io e se ti dico spogliati. Indovina cosa fai. Tu ti spogli. A meno che tu non ti voglia ritrovare in una strada» «ok» dissi iniziando a spogliarmi, rimanendo solo con i boxer«togliti anche le mutande» sgranai gli occhi, ma feci ciò come mi aveva detto, fino a rimanere completamente nudo davanti a lei«stendeti sul letto» mi ordinò. Ma che intenzioni aveva? Andai a stendermi sul letto con il suo sguardo ancora puntato sul mio corpo. Lei chiuse a chiave la porta e..
Harry:18 anni
Quel giorno mi costrinse a fare sesso con lei. La mia prima volta mi fu rubata dalla mia matrigna, ma purtroppo non fu l'unica volta che mi chiese di fare sesso con lei. La odiavo con tutto me se stesso, ma non dissi a nessuno cosa accadeva fra noi due quando eravamo da soli.
Cazzo, mi ero ripromesso di non pensarci mai più ed ora non riuscivo più a smettere di pensarci. Cazzo, dovevo sfogarmi. Presi il cellulare e chiamai il primo numero di una ragazza, che trovai.
«ciao Harry. Ti mancavo? » mi domandò la ragazza dall'altro capo del telefono «sì, puoi ti va puoi venire da me così ci divertiamo un po' insieme? » le proposi «ok, farò lì da te fra 10 minuti » disse lei con la sua vicetta stridula «ok, ciao» dissi attaccandole in faccia prima di darle il tempo di rispondermi.
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Era passata quasi un'ora eppure la ragazza non era ancora arrivata, ma che cavolo stava combinando?
Dopo qualche minuto sentì il campanello suonare ed andai ad aprire la porta, ritrovandomi davanti una ragazza mezza svestita. Che troia. La portai in camera mia, ma prima di richiuderla alle mie spalle sentì la porta della camera di Ambra, aprirsi.
Mi distesi sul letto con la ragazza e la spogliai. Ma ora c'era come qualcosa di diverso, non mi divertiva più l'idea fare sesso con lei. Non mi interresava, io volevo qualcun altra. Ma chi?
Non so perché, ma iniziai a pensare ad Ambra. Dovevo assolutamente parlare. «scusami un attimo devo andare un attimo di sotto» dissi alzandomi da sopra di lei per poi rivestirmi «ok, ma sbrigati» la sentì esclamare prima che uscissi dalla porta. Andai di sotto e.....Allora secondo voi chi ha avuto una vita peggiore, Ambra o Harry?
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Il Ragazzo Che Riuscì A Penetrarmi
FanfictionAmbra è una ragazza 18enne come le altre che però ha dovuto crescere troppo presto. Ha una bambina di 6 anni di nome Jordan che è il suo riflesso . Ambra è rimasta incinta solo a 12anni, perché un uomo l'aveva stuprata. La cosa che non sopportava er...