I Only Want To Tell You, Thanks

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Erano passati 3 giorni dalla discussione tra me e Harry e lui da quel giorno non aveva fatto altro che portarsi a casa una troia, dopo l'altra ed io non c'è la facevo più. Stavo male a pensare a cosa facessero lì dentro. Stavo male pensando che lui stase con un'altra ragazza che non fossi io, ma era meglio, almeno me lo sarei tolto prima dalla mia testa, peccato che lui si era anche insediato nel mio cuore.

Erano le 12 ed io mi trovavo insieme a Jo nella mia camera da letto «mammi, andiamo a mangiare fuori? È da giorni che non usciamo più » beh, in effetti aveva ragione«ok» «bene allora vado chiederlo anche ad Harry» «no forse è meglio se siamo solo noi due» «ma perché? Tu ed Harry stavate iniziando ad andare daccordo. Se non sbaglio? » io ed Harry, daccordo? Ma quando mai? «sì, preferirei passare del tempo da sola con te» «non mentire, tu non vuoi che Harry venga con noi» quanto mi canosceva bene, cazzo«ok, hai ragione tu. Non voglio che venga con noi. Io e lui abbiamo discusso » le confessai «e perché? » «è una storia lunga. Lascia stare» «ok, ma... » «ma? » dissi per spronarla a parlare «io vorrei che venga anche Harry con noi, per favore» «ok, vengo» disse lui, aprendo la porta ed entrando in camera mia. Quel bastardo stava origliando alla porta. Oh, no e se avesse anche sentito quando Jo mi chiamava mamma?! No, impossibile a quest'ora sarebbe incacchiato nero. Vero?
Jo corse ad abbracciarlo e lui la prese in braccio. Quanto sono dolci insieme «Jo, ci lasciaresti da soli ? » le chiesi gentilmente «ehm...ok » disse scendendo dalle braccia di Harry, per poi uscire dalla porta e chiuderla dietro di sé «allora, perché le hai chiesto di lasciarci da soli? » mi domando lui «perché voglio solo capire a che gioco stai giocando » «a cosa ti riferisci? » « stavi origliando alla porta? » «forse sì o forse no» «senti smettila di fare il finto tonto e rispondi» «sì, ho sentito dire il mio nome e volevo accertarmi che non stassi parlando male di me a Jo » «hai sentito solo quello? » «c'era anche qualcos'altro »oh, grazie al, cielo non aveva sentito«no».
«ah, posso darti un consiglio » un consiglio, lui a me? «sì, certo» «non versare più neanche una sola lacrima per me, io non ne valgo la pena » lo so, ma eppure non ne posso fare a meno«di cosa stai parlando? » «ti ho sentita piangere questa notte e se lo fai per me, smettila. Piangi per qualcosa di più importante di me» come mai aveva sempre il potere di farmi rimanere senza parole?
Intrecciai una mano con la sua e avvolsi un mio braccio attorno al suo collo e mi alzai in punta di piedi per arrivare alla sua stessa altezza, per poi stampargli un bacio sulla guancia«ti sbagli, tu per me ne vali la pena» sussurai, contro il suo orecchio. Aspetta... non potevo averlo detto veramente. Vero?
Lui sgranò gli occhi, molto probabilmente anche lui sorpreso delle mie parole. Avvicinò le sue labbra alle mie.. mi stava per baciare quando... «avete finito? » ci chiese Jo aprendo la porta, mi staccai velocemente da lui«sì, ora possiamo andare e se vuoi puoi venire anche tu Harry per me non ci sono problemi » «uh, grazie sorellona» disse Jo abbracciandomi.

**********
«io vado un attimo in bagno» ci informò Harry «anch'io devo andare in bagno » confessò Jo«ok, ti accompagno » disse Harry prendendole la mano. Beh, dovevo ammettere che Harry era molto dolce con lei, anche se non ne capivo il perché. Li guardai mentre si allontanavano mano nella mano.
«vuole qualcosa? » mi girai e notai un cameriere più o meno della mia età «ehm... in realtà non ho ancora controllato il menù » dissi mentre il cameriere mi squadrava da capo a piedi facendomi sentire in imbarazzo «oh, beh allora potremo controllarlo insieme » disse lui mettendo una mano sulla spelliera della mia sedia e l'altra sul tavolo, in modo da bloccarmi contro il muro. Ok, che il panico abbia inizio. Mi piaceva che i ragazzi ci provassero con me, ma solo quando si limitavano a dei baci«ehm.. non so forse dovrei aspettare che torni il mio ragazzo » mentì, sperando che se ne andasse, ma non fu così «il tuo ragazzo? Io non lo vedo da nussuna parte. Non avrai mica un ragazzo immaginario» scherzò lui, iniziando a accarezzarmi la gamba. Avrei voluto levargli le sue luride mani di dosso, ma ero come paralizzata dalla mia stessa paura«come ti chiami splendore? » mi chiese sempre il cameriere «si chiama, toglile le mani di dosso o giuro che ti faccio a pezzi » disse Harry prendendolo per le spalle per poi spingerlo lontano da me. Mi prese per mano e per aiutarmi ad alzarmi dalla sedia ed insieme ci dirigemo verso l'uscita. Respirai la dolce aria londinese per calmarmi «grazie Harry» dissi abbracciandolo «non devi ringraziarmi.... mi spieghi una cosa? » annuì staccandomi da lui «perché non hai reagito, se fossi stato io al suo posto come minimo mi avresti tagliato le palle» ironizzò, ma nel suo tono sentì serietà. Risi lievemente. In effetti aveva ragione, quando mi stava vicino nin avevo quella strana paura «non lo so mi sono come bloccata, non riuscivo più a muovermi» «ah » rispose lui, semplicemente. Solo in quel momento mi ricordai che... «cazzo. Jo è ancora là dentro» che madre orribile che sono, mi sono dimenticata di mia figlia. Mi diressi verso la porta per rientrare, ma Harry mi bloccò un polso con la sua mano per impedirmi di entrare«vado io» «ma... » «niente ma. Ti ho detto che vado io. Là dentro c'è ancora quel bastardo è meglio se entro solo io» si stava preoccupando per me. Cazzo, se era dolce«ok, grazie» lo ringraziai «tu aspettaci qui».

Harry, pov's

Entrai di nuovo nel ristorante e mi, guardai intorno per vedere dove fosse Jo e notai che era in piedi vicino al tavolo in cui eravamo seduti prima e si guardava attorno con aria preoccupata, mentre qualche lacrima cadeva sul suo volto. Sicuramente pensava che l'avessimo abbandonata lì. Andai verso di lei, ma qualcuno da dietro mi posò una mano sulla spalla«tu sei quello che prima mi ha spintonato» disse quella voce che già odiavo. Era quello di prima, il, ragazzo che aveva importunato la mia piccol.. cioè Ambra«sì e levami le mani di dosso se non vuoi che lo faccia di nuovo» dissi levando la sua mano dalla mia spalla. Per poi iniziare ad incamminarmi verso, Jo, che ancora non mi aveva visto«oh, quindi prima davanti a lei fai tanto il coraggioso e adesso che siamo da soli, ti comporti da fifone. Scometto che lei ne rimarebbe molto delusa se lo sapesse» fifone a chi?
Mi girai e gli tirai due pugno nello stomaco e altri tre in pieno volto. Fui soddisfatto solo quando lo vidi piegarsi in due dal dolore, davanti a me. Doveva pagare per averla toccata contro la sua volontà. Mi girai e raggiunsi Jo«hey, Jo perché piangi? » le domandai anche se già sapevo la risposta« Harry, sei qui?! Pensavo mi foste dimenticati di me o mi aveste abbandonata qui» disse abbracciandomi «no, piccola stai tranquilla. Dai ora andiamo se no la tua sorellona si preoccuperá» lei annuì e insieme andamo verso l'uscita secondaria. Non volevo passare da dove ero entrato prima, forse quel tipo era ancora lì e non volevo fare a botte davanti ad una bambina. Fecimo il giro del ristorante e vidi la bellezza in persona«mam... sorellona » urlò Jo andandole incontro«Jo eccoti» disse lei chinandosi alla sua altezza per poterla abbracciare«pensavo che mi avessi lasciato là da sola» le confessò Jo «no, non lo dire neanche per scherzo. Non potrei mai fare una cosa del genere. Sai che ti voglio bene» «anch'io ti voglio bene » si staccarono dall'abbraccio. Jo si stroppicciò gli occhi con le dita per asciugarsi le lacrime e un po' di sangue le ricoprì il volto. «ti sei fatta male? » chiese Ambra, prendendo la mano di Jo «no, io non mi sono fatta niente. Non è mio il sangue» istintivamente entrambe portarono lo sguardo su di me«cosa ti è successo alle mani? » mi domandò Ambra, notando del sangue sulle mie nocche. Solo ora sentivo il bruciore espandersi a dismisura su tutte due le mie mani e tutto ciò perché avevo picchiato quel demente«ehm... niente per sbaglio ho strisciato le mani contro il muro ruvido e mi sono tagliato» ma che razza di bugia era mai questa? «oh» disse Ambra anche se nel suo tono trovai ancora in pò di incertezza «dai andiamo a casa così ti disinfetti» ci ordinò Ambra«agli ordini capo» scherzai facendo ridere entrambi e poi anch'io mi unnuì alla risata

Ho avuto qualche problema di connessione ad internet e ho pubblicato questo capitolo in ritardissimo e mi dispiace. Harry ha fatto a botte con il cameriere solo per Ambra, secondo me tiene a lei più di quanto lui possa anche solo sospettare.

Il Ragazzo Che Riuscì A PenetrarmiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora