I Can't Believe You Are Here Again?

1.4K 75 2
                                    

Il mondo si era come fermato, come se volesse imprimere questo ricordo nella mia mente, per sempre. Ero lì ferma mentre le cose intorno a me continuavano a girare come se solo girando, possano essere sicure che io non pensi di star sognando. Le gambe iniziarono a tremarmi e avevo come l'impressione che da un momento all'altro avrebbero potuto cedere. Solo ora mi rendevo conto che si puoi anche tentare di scappare dal passato, ma lui ti troverà sempre, perché è parte di te, una parte che puoi anche rinnegare, ma non cancellare.

Lasciò la mano di Zayn e corse ad abbracciarmi, anzi a strittolarmi, ma io ero ancora talmente scossa che non riuscì a ricambiare l'abbraccio. Ero lì ferma mentre giardavo un punto fisso della stanza, senza nemmeno battere ciglio. La sentì singhiozzare contro il mio petto«quanto mi sei mancata» disse lei. Iniziai a respirare irregolarmente, lo sentivo, mi sarei messa a piangere da un momento all'altro, ma io odiavo piangere in pubblico. Piangere per me, era segno di debolezza e io non potevo permettermi di essere fragile. Avrei voluto dirle che anche a me era mancata, ma in quel momento la mia bocca non riusciva ad emmettere suoni, ma sentivo come se avessi aperto bocca avrei rischiato di esplodere, confessandole quello che da anni mi portavo dietro. Si staccò da me e si asciugò le lacrime con il braccio. Avevo la bocca spalancata e gli occhi completamente sgranati, era proprio lei, non era cambiata di una virgola. «ma cosa ci fai qui? Non eri in collegio?! » collegio? Credo di non capire«io non sono mai stata in collegio» sussurrai per mancanza di voce. Alla mia risposta la vidi accigliarsi«ma come? I tuoi mi avevano detto che.... aspetta se non eri in collegio dove sei stata per 6 anni? » inghiottì un nodo che mi si era fermato in gola. E ora che le dicevo, cosa dovevo fare? Mentirle, dirle la verità? Cosa faccio?«allora dove sei stata? Io non capisco».
«hey sorellona, vorrei un... chi è lei? » chiese Jo spuntando sulla soglia della cucina«sorellona? » ripeté Emily, incerta. Lo sentivo, questo era l'inizio della mia fine. Lei sapeva che ero sempre stata figlia unica. «cosa stà succedendo qui? » ci chiese Harry «già, vorrei capirlo anch'io» concluse Emily. Mi guardai intorno e notai gli sguardi sorpresi e incerti dei ragazzi «ok, ti spiegherò tutto ma non qui» dissi guardandomi di nuovo attorno, come per dirle mentalmente che questo non fosse il luogo adatto «vieni con me» lei annuì e sotto lo sguardo perplesso dei ragazzi ci dirigemo fuori dalla cucina.
Mi seguì in camera mia e chiusi la porta a chiave così nessuno avrebbe potuto interromperci. Sospirai e mi sedetti sul letto e lei seguì il mio esempio «allora spiegami. Cosa sta succedendo? Dove sei stata per 6 anni se non eri in collegio? E come fa quella bambina ad essere tua sorella? Tu sei sempre stata figlia unica» sospirai nuovamente, c'erano così tante cose da dire ma nessun argomento da cui partire «chi ti ha detto che ero in collegio? » lo so che non si risponde ad una domanda con un'altra domanda, ma in quel momento avevo bisogno di sapere chi le aveva rifilato sta balla«i tuoi genitori...ti ricordi l'ultimo giorno che ci siamo viste? » annuì. Non potrei mai dimenticare la notte più orribile della mia vita«dopo quel giorno, non ti vidi più a scuola e non venivi più nemmeno a casa mia, all'inizio non mi preoccupai, pensai solo che avessi malatta o roba simile, ma dopo che passarono 2 settimane iniziai a preoccuparmi, andai a casa tua per vedere come stavi, ma i tuoi mi dissero che tu non c'eri, allora gli chiesi quando saresti tornata e loro mi risposero che forse non saresti mai più tornata, io gli chiesi di essere più chiari visto che non ci avevo capito niente e loro mi risposero che ti avevano mandato in coleggio in America. E ora eccoti qui, io riesco a capire cosa stia accadendo» allora i miei le avevano detto che mi avevano mandato in coleggio pur di non dirle la verità, cioè che mi avevano cacciato di casa«ah, ti hanno detto questo » «ma evidentemente non è andata così » perspicace«no, non è assolutamente andata così » «allora dimelo tu cosa è successo » emisi un lungo sospiro. Sapevo che dovevo raccontarle la verità, se no non si sarebbe fermata finché non avrebbe trovato le risposte alle sue domande. Era sempre stata ostinata e se voleva qualcosa la otteneva, al contrario di me«ok, partirò dall'inizio senza fare troppi giri di parole. Ull'ultimo giorno che ci siamo incontrate, ti ricordi che i tuoi mi avevano offerto di riaccompagnarmi a casa? » le domandai «sì, ma tu rifiutasti» già, l'errore più gramde della mia vita... aver rifiutato di farmi riaccompagnare«già...uscì da casa tua e iniziai ad incamminarmi verso casa, ad un certo punto sentì dei passi dietro di me, all'inizio non mi preoccupai, ma poi la persona alle mie spalle mi sollevò da terra e mi tappò la bocca in modo che io non potessi parlare... » «ti ha rapita?» se fosse stato solo quello, cazzo«più o meno » «cosa vuoi dire? » «mi trascinò in un vicolo cielo ed io mi girai per vedere chi fosse...» «e chi era? » chiese interrompendomi di nuovo, era sempre stata impaziente «non lo so, era un uomo, ma non l'avevo mai visto prima di all'ora» confessai«e poi cosa è successo? » domandò, sospirai di nuovo e ad un certo punto mi ritrovai senza più fiato nei polmoni. Odiavo ricordare quel giorno e poi il mio corpo al ricordo iniziava a reagire in modo strano e ne perdevo il controllo«mi strupò» dissi senza troppi giri di parole. Le sgranò gli occhi«e poi? » «sentimo il suono della sirena di una macchina della polizia, si alzò da sopra di me e se ne andò » «oh mio Dio, mi dispiace» «non è finita. Piansi per quasi un'ora, ma poi decisi di ritornare a casa, all'inizio non dissi niente a nessuno. Ero così scossa che non venni nemmeno più a scuola, dopo 1 settimana notai un ritardo, comprai 2 test di gravidanza e... » «no, non mi dire... » non finì ma capì che aveva intuito tutto«sì, esatto tutte 2 positivi» «e cos' hai fatto?» «non potevo fare molto, sono stata costretta a dire la verità ai miei genitori» «e loro come hanno reagito? » mi chiese lei.

So che tutti voi sapete come hanno reagito, ma nel prossimo capitolo lo riscriverò sottoforma di ricordo, non so se mi spiego, descriverò alla perfezione cosa è successo quella notte

Il Ragazzo Che Riuscì A PenetrarmiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora