I'm Sorry. I Don't Really Think It

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Li salutai e chiusi la porta d'ingresso.
Ritornai in cucina, dove c'era ancora Harry. Dovevo ancora parlargli, io e lui aveva un argomento in sospeso ed intendevo chiarirlo. Ed ora non aveva più scuse per evitare di parlarne.
«Harry » lo chiamai per attirare la sua attenzione «sì? » «ehm... noi dovremmo finire di parlare di quella cosa di prima.... Sai? Prima che arrivassero i ragazzi ti ho fatto una domanda.... e vorrei che tu rispondessi » balbettai per il nervosismo, anche se non capivo il perché fossi nervosa «quale domanda? » ma faceva il finto tonto o cosa? «ehm.. ti ricordi? Ti mi hai detto che... ecco, ti sei ferito alle mani, picchiando il cameriere?! » «sì, infatti » era una mia impressione o aveva capito benissimo di cosa stassi parlando «e poi io ti ho chiesto se l'hai picchiato per me?! » «ah, sì. Ora ricordo » «bene, allora rispondi. Lo hai picchiato per me? » «ehm.... senti, ora si è fatto tardi, meglio se ne parliamo domani» disse alzandosi dalla sedia per dirigersi fuori dalla cucina «incredibile. Mi dai sei sempre della codarda e poi sei tu il primo a scappare dai problemi » «non provare a darmi del codardo, perché io non lo sono » dissi avvicinandosi a me in modo fin troppo minaccioso « bene e allora dimostrarlo, resta qui e rispondi alla mia domanda» «ok, va bene risponderò alla tua domanda anche se sono convinto che non ti piacerà la risposta.... Io non l'ho picchiato per te, mi ha dato del codardo ed io detesto quando la gente mi dà del codardo, perciò l'ho picchiato e non so come ti sia passato per la testa l'idea che io l'abbia fatto per te. Tu per me non vali niente, tu per me non sei niente. Quindi ficcatelo bene nella testa. A me di te non importa un fico secco, per me puoi anche morire »

CRACK. Sentì un dolore lancinante al cuore come se si fosse rotto in mille pezzi. Volevo davvero morire

Delle lacrime cominciarono a ricoprirmi il volto. Mi girai intenta ad andarmene. Non volevo rimanere un secondo di più nella stessa stanza con lui «no, aspetta non ho ancora finito» disse affermando il polso per poi sbattermi violentemente contro il muro. Evidentemente non aveva ancora finito di distruggermi, nonostante ormai fossi a pezzi, a lui non bastava. Voleva ridurmi in polvere «lo so che ti sei innamorata di me e non negarlo perché ti si legge chiaro in faccia, perciò voglio darti un consiglio, dimenticami, perché io non sono innamorato di te e mai lo sarò. E poi chi potrebbe mai innamorarsi di te?! Ma ti sei mai guardata allo specchio?! Insomma sei un completo disastro in tutto e per tutto » disse scoppiando a ridere, ma questa non era una risata come le altre. Questa era una risata... cattiva , malvagia.

Ormai non c'era modo di descrivere come mi sentissi. Volevo sparire, andare lontanto, in luogo senza più ritorno. Volevo sprofondare sotto terra, fino a toccare il fondo. Volevo non essermi innamorata di lui.
Ma purtroppo i sogni non di realizzano mai, soprattutto i miei.

So che aveva ragione lui, io ero un disastro, un 'errore, ma il fatto che fosse lui a rinfacciarmelo, mi feriva. Perché dovevo avergli donato il mio cuore? Perché ho voluto fidarmi di lui? Perché aveva il potere di ferirmi, tanto in profondità? Perché non poteva semplicemente amarmi?
Gli tirai una ginacchiotta in mezzo alle gambe e lui si piegò in due dal dolore «ti odio Harry Styles. Ti odio con tutto il cuore. Ma sai qual è la cosa peggiore? È che so che hai ragione io non valgo niente per nessuno. E non mi importa di non valere niente per te perché ora nemmeno tu vali qualcosa per me. Comunque complimenti se volevi distruggermi ci sei riuscito. Ero già a pezzi, ma tu sei riuscito a scavarmi nel profondo, trovando una parte di me fragile, che però ero riuscita a ricostruire in 6 lunghi anni e tu in secondo sei riuscito a distriggerla di nuovo. Spero che ora tu sia felice. Fanculo. Ti odio » dissi, per poi correre in camera mia. Ero stanca di tutti, di tutto e soprattutto di vivere. Non volevo più di soffrire e soprattutto per quell'idiota.

Mi distesi sul letto e mi coprì le coperte. Era strano, ma stare sotto le coperte era l'unica cosa che mi faceva sentire al sicuro, protetta dal mondo, anche se la persona da cui più di tutte dovevo proteggermi, viveva proprio sotto il mio stesso tetto.
Iniziai a piangere, da quando stavo qui, pingere per me era quasi diventata un' abitudine «Ambra perdonami per quello che ti ho detto. Non l'ho penso sul serio. Potresti aprirmi la porta? » disse Harry. Scordatelo, io non ti aprirò. Non ti basta quello che mi hai detto prima? Vuoi farmi soffrire di nuovo? Cosa ti ho fatto di male per meritarmi così tanto odio da parte tua?

«dai Ambra aprimi, so che sei lì dentro» non gli risposi «dai cazzo per favore aprimi. Lo so che ho sbagliato. Sono un vero coglione, ma ti giuro che non penso quello che ho detto. Cazzo aprimi» dissi iniziando a sbattere violentemente contro la porta. Se non pensa quello che ha detto allora perché l'ha detto? «ok, va bene se non vuoi aprirmi è ok. Ti spetterò qui fuori finché non uscirai, non potrai stare per sempre lì dentro» lo sentì dire e dopodiché non sentì alcun rumore. Erano solo le 20, ma ero distrutta, perciò dopo qualche minuto mi addormentai.

********
Mi svegliai. Guardai l'orologio ed era mezzanotte. Avevo sete una gran sete, perciò decisi di uscire dalla stanza per andare a prendere un bicchiere di acqua.
Il corridoio era avvolto nel buio e l'unica cosa ad illuminare la stanza era il leggero filtrare del bagliore della luna. Inciampai in qualcosa e cadi a terra, ma stranamente non fu doloroso. Quando focalizzai il tutto, mi accorsi di essere caduta sulle gambe di Harry, che dormiva con la schiena appoggiata contro il muro. Quindi veramente era stato qui tutta la notte, aspettando che uscissi. Che dolc... che niente. La sua bellezza riusciva a risaltare anche nel buio. E poi le sue labbra erano un qualcosa di meraviglioso... la forma a cuore... il colore rosato. Era davvero bellissimo.

No, Ambra ma che cazzo vai a pensare? Ricordi? Questo è lo stesso ragazzo che meno di 4 quattro ore fa ti ha dato della nullità e ti ha augurato di morire

Sì lo ricordo perfettamente. In fondo come potrei dimenticarlo? Già come!
È un vero e proprio idiota, ma questo non toglie che io provo qualcosa per lui.

Prima ancora di accorgermene lo baciai, avevo un enorme bisogno delle sue labbra su di me «mhmhmhmh... il miglior risveglio della mia vita» oh, cazzo, come si fa ad avere più sfiga di me? Proprio ora doveva svegliarsi?
Non dissi nulla, ero ancora arrabbiata con lui e sinceramente adesso non avevo voglia di parlargli. Tutto quello che volevo era tornare in camera mia e piangere distesa sul mio letto.
Cercai di rialzarmi, non volendo stare con lui un minuto di più, ma lui avvolse un braccio attorno al mio a fianco, impedendomi così di alzarmi «Harry lasciami andare» ringhai «no, mai» sussurrò facendomi palpitare forte il cuore. Non voleva lasciarmi andare? «ok. Va bene. Cosa voi? » «te» perché aveva il potere di mandarmi completamente in tilt con una semplice parole? Perché aveva il potere di far aumentare il battito del mio cuore? «Harry, dico sul serio. Cosa vuoi? Offendermi di nuovo? Non ti è bastato quello che mi hai detto prima? Vuoi offedermi di nuovo? Ma cosa cavolo ti ho fatto di male, per meritarmi tutto questo odio da parte tua? » «ti sbagli. Io non ti odio. Io... io» «tu cosa? » «tu mi piaci » come? Non poteva averlo detto sul serio. Vero?

Io sta stra stra amo questo capitolo. Spero piaccia anche voi

Il Ragazzo Che Riuscì A PenetrarmiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora