Capitolo 11 Un bacio inaspettato

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Come ha potuto anche solo pensare che sarei stata pronta a perdonarlo. Non capisco cosa possa volere da me, prima mi vuole, poi no, poi ancora si.

In che guaio mi sono cacciata, stupida Amanda! Mi rimprovero da sola, alla fine io stavo bene prima di incontrarlo.

"Come sei silenziosa" Cris mi riporta alla realtà.

"Scusa pensavo agli esami dell'università" mento.

"Non preoccuparti Mandi sei sempre stata una studentessa modello li passerai senza problemi" mentre cerca di tranquillizzarmi mi afferra la mano e me la stringe dolcemente, quella sensazione mi piace, non me lo sarei aspettata.

Mi tiene la mano durante tutto il tragitto e finalmente comincio a rilassarmi e per qualche istante riesco anche a non pensare a Stevens.

Parcheggiamo davanti al Giapponese e Cris da vero gentiluomo mi apre la portiera e mi porge la mano per aiutarmi  a scendere.

Optiamo per il menu no limits e mangiamo come se non ci fosse un domani, portiamo avanti una conversazione piacevole e il tempo sembra volare, Cris è un ragazzo eccezionale, non sono certa però che sia fatto per me.

A fine cena si offre di pagare il conto, e quasi litighiamo davanti alla cassa, io volevo dividere l'importo.

Arrivati a casa ci fermiamo davanti al mio appartamento.

"Mandi sono stato davvero benissimo" mi dice prendendomi la mano.

"Anche io, è stata una serata bellissima" gli dico sorridendo.

Si avvicina lentamente e ben presto la distanza tra le nostre labbra diventa quasi inesistente. Mi bacia, prima dolcemente, poi con più passione.

Indietreggiamo all'unisono e con qualche manovra scomoda riesco ad aprire la porta dell'appartamento, raggiungiamo la camera da letto.

Con dolcezza Cris mi bacia il collo e infila le mani sotto la mia maglietta, poi me la sfila.

Thomas Stevens, Thomas Stevens.

"Non posso" dico indietreggiando, continuo a pensare a Thomas e non intendo usare Cris come un chiodo scaccia chiodo. Rimane inebetito.

"Mi.. mi dispiace ma non me la sento" mi giustifico.

"E' per via di quel ragazzo con cui parlavi sotto casa prima di cena?" non trovo le parole e rimango in silenzio.

"Sei uscita con me solo per farlo ingelosire Amanda?" nel suo tono ora traspare la rabbia.

"No, Cris, no! L'ho fatto perché volevo uscire con te!" e alla fine ero convinta davvero che fosse questa la motivazione.

"Credo sia ora che me ne vada" dice passandosi le mani tra i capelli.

"Cris.." gli dico mentre lo seguo verso la porta, mi sento tremendamente in colpa.

"Va bene così Mandi, buonanotte" sbatte la porta, mi appoggio e ricado per terra, delusa, triste, a pezzi. Thomas Stevens è riuscito a rovinarmi la vita.

...

Per fortuna questa mattina non c'è traccia di Thomas, mi dirigo in segreteria e mi cancello dal suo stupidissimo corso. Alla fine ci andavo solo per vedere lui.

Non dovendo più frequentare le sue lezioni mi ritrovo con due ore libere e decido di andare in biblioteca a ricopiare gli appunti delle lezioni precedenti.

Sono cosi presa nel copiaggio che non mi accorgo di chi mi si siede di fronte fino a quando questo non mi passa un bigliettino.

Perché ti sei cancellata dalle mie lezioni?

Alzo lo sguardo quasi terrorizzata, so già chi mi troverò di fronte.

Non valeva più la pena spendere il mio tempo per frequentarle.

Gli scrivo.

"Amanda possiamo parlare" bisbiglia, non rispondo.

"Ti prego!!" alza il tono di voce, attirando gli sguardi maligni degli altri studenti distratti dal loro studio.

"Thomas vattene" dico più a bassa voce possibile.

"Ho sbagliato tutto con te, non so come comportarmi. Ti voglio Amanda, più di ogni altra cosa ma ho troppa paura di questi nuovi sentimenti, avevo paura, ora so che ci voglio provare, voglio stare con te".

Ci stanno guardando tutti e ancora una volta non trovo le parole e resto in silenzio. Dopo qualche istante mi passa un nuovo bigliettino.

Ti aspetto questa sera, ti dimostrerò quanto ci tengo.
Via Gianni Massetti 3.

Poi se ne va. Resto impietrita per qualche istante sotto gli occhi di tutti. Thomas mi ha appena invitata nel suo appartamento e io non so proprio cosa fare.

"Mandi! sono corsa appena ho letto il messaggio cos'è successo?" Carli mi raggiunge in mensa.

"Thomas è venuto a scusarsi, mi ha chiesto di vederci nel suo appartamento questa sera, sai Carli io vorrei andare ma non so se è una buona idea".

"Mandi il buon senso mi dice di impedirtelo.. ma se pensi che ne valga la pena dagli quest'ultima possibilità.."

"E' proprio questo il problema, io sono convinta che ne valga la pena, anche se non capisco il perché!"

"E allora cosa diavolo ci fai ancora qui? fila a prepararti! Passo più tardi a portarti qualche vestito!"

"Grazie Carli" le dico abbracciandola.

Prendo il primo treno e nel giro di una quarantina di minuti sono a casa, mi spoglio e mi infilo sotto la doccia. Il tempo di asciugarmi i capelli e Carlotta suona al campanello. Mi obbliga a indossare una canotta succinta e un paio di jeans super attillati, al posto dei soliti stivaletti mi fa indossare un paio di decoltè nere, che devo ammettere mi slanciano tantissimo.

Alla fine della preparazione sembro una donna e non più una ragazzina, ne sono felicissima e spero che Thomas apprezzi.

"Sei meravigliosa!!" urla Carli estasiata.

"E' tutto merito tuo, non so come farei senza di te" le dico.

"Non può essere tutto merito mio, la base era già li" mi scocca un bacetto sulla guancia e mi invita a uscire di casa.

"Ti ho chiamato un taxi, divertiti"

"Spero vada tutto bene, lo spero davvero" le dico incamminandomi verso  il taxi.



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