Durante il viaggio di ritorno mi rimprovero per la mia sbadataggine e mi rattristo nel constatare che nemmeno oggi Thomas è sul treno.
Magari ha deciso di non prenderlo a causa tua.
Mi suggerisce la mia coscienza, dopotutto non ha di certo passato una bella esperienza. Entro in casa e provo la solita sensazione di solitudine mista a piacere, amo starmene da sola, la solitudine ha sempre fatto a caso mio. Come al solito mi svesto e riempio la vasca con acqua calda, caldissima direi. Mi immergo dentro quando l'acqua ha raggiunto ormai l'orlo e chiudo gli occhi. Mi addormento.
Vengo svegliata da un rumore fastidioso, e noto che il display del cellulare è acceso, Carli mi ha mandato un messaggio, lo apro.
Stasera festa al Twikem, girano voci che il professor Stevens parteciperà, ti passo a prendere alle 9. Baci
Sono quasi tentata di ribattere e dire a Carli che non ci penso neanche a mettere piede in quel locale, pieno di persone esaltate che si credono degli dei. Ma mi rendo conto che uscire ogni tanto possa solo farmi bene - magari smetto di pensare a Thomas - e che è praticamente impossibile dire no a Carlotta. Quindi esco dalla vasca e mi rimprovero per aver usato l'acqua così calda, sono tutta rossa.
Vado in camere e apro l'armadio, ho solo maglioni color pastello e jeans strappati e per una sera voglio essere carina. Frugando disperatamente nell'armadio trovo un vestitino elegante, lo avevo indossato al matrimonio di mio fratello, aveva insistito a tutti i costi affinchè io fossi elegante, lo avevo accontentato ma dopo l'evento il vestito era rimasto nelle profondità buie del mio armadio. Domani devo assolutamente scrivergli per sapere come sta.
Lo provo e mi stupisco del fatto che mi stia piuttosto bene. E' un tubino attillato blu, la schiena è piuttosto scoperta e ha le maniche lunghe. Ovviamente non ho neanche un paio di tacchi, così indosso gli UGG.
Attacco l'arriccia capelli e intanto mi trucco, decido di osare un po' più del solito, disegno una linea sottile di eye-liner, metto il mascara e coloro le labbra con un rossetto color corallo, stento a riconoscermi, sono quasi carina.
Finisco l'acconciatura, afferro la borsa e mi siedo sul divano in attesa della mia amica. Carli suona il campanello puntuale come un orologio svizzero. Durante tutto il tragitto non fa altro che elencarmi i partecipanti alla festa, il che mi metto solo a disagio. Lei è molto più curata di me, i lunghi capelli biondi le ricadono sulle spalle meticolosamente stirati e indossa un pantalone nero elegante a vita alta e una camicetta che le rivestono perfettamente la sua linea impeccabile, a volte mi domando come facciamo ad andare così d'accordo essendo così diverse.
All'entrata riusciamo a evitare la fila, non so come ma siamo in lista "ho i miei contatti" confessa Carli. Una volta entrate mi sento stranamente a mio agio, c'è poca luce e questo mi permette di non attirare l'attenzione in nessun modo. Ci sediamo al bancone, Carli ordina un Sex on the Beach e mi rimprovera quando ordino una coca zero.
"Per una sera potresti osare" dice puntandomi un dito contro, sto per ribattere quando qualcuno attira la mia attenzione.
"Ti va di ballare?" Mi volto per vedere il volto di colui che mi ha fatto questa proposta, lusingata del fatto che qualcuno mi trovi carina, la delusione mi si dipinge in volto quando noto che lo sconosciuto non ha invitato me ma bensì la mia amica. Carli mi guarda per chiedermi il permesso, sfoderò il mio miglior sorriso e annuisco. Ecco, sola come al solito.
"Ei piccola cosa fai qui tutta sola?" Questa volta sono sicura che chiunque stia parlando si stia rivolgendo a me, mi arriva una folata di alcool che quasi mi da la nausea. Mi volto schifata e il ragazzo che mi trovo davanti non è certo chi mi aspettavo che fosse. E' carino, castano, bel fisico e occhi color miele ma è ubriaco da far schifo.
Non è il momento di fare la schizzinosa mi dico.
Lo guardo e accenno un sorriso. Si siede vicino a me e mi ordina uno shottino senza chiedermi il permesso.
"Allora non parli?" mi chiede in tono stranamente dolce.
"Scusami, sono qui con una mia amica" rispondo cercando di non sembrare scortese. "E dov'è ora?" osserva preoccupato. "E' proprio li.." voltandomi mi rendo conto che Carli è sparita, sul mio volto si dipinge un aria preoccupata e arrabbiata al tempo stesso. Come ha potuto lasciarmi da sola?
Il ragazzo vedendo la mia espressione posa una mano sulla mia e mi dice "Facciamo un patto, tu bevi questo shottino e io ti accompagno a cercare la tua amica!" afferma sorridendo e sfoderando un sorriso particolarmente rassicurante.
Potrei stare tutta la notte a elencare i pro e i contro di questa proposta ma decido per una volta di lasciarmi andare e di non pensare alle conseguenze. Afferro il bicchierino e butto giù quello che sembra essere Rum.
"Andiamo!" affermo a fatica mentre sento il calore invadermi lo stomaco.
Sorride e mi porge la mano. La afferro e lo seguo tra la gente. Dopo aver girato tutto il locale Carli non si trova, decido di chiamarla, apro la borsetta e tiro fuori il cellulare, c'è un messaggio.
Mandi sono a casa di Luca, il ragazzo del locale, dovresti vedere quanto è carino!! Torno a prenderti tra un'oretta, divertiti!!!
Spengo il telefono in preda alla rabbia più totale! Non mi capacito di con quale coraggio abbia potuto mollarmi qui da sola, sapendo per di più la mia voglia di frequentare questi posti. Mi volto verso il ragazzo che mi guarda perplesso. Decido di lasciarmi andare e godermi la serata.
"Piacere Amanda" gli dico sfoderando il miglior sorriso che potessi fare. "Piacere Samuel" afferma ricambiando il sorriso e poi aggiunge "andiamo a bere!".
Al quarto shottino non capisco più niente, ho la vista sfuocata e mi domando se questa sia stata una buona idea.
"Mi accompagni fuori a fumare una sigaretta?" mi dice Samuel. "Certo" affermo, ho bisogno di prendere un po' di aria.
Mi prende per mano e mi trascina fuori dal locale, riesco a tornare lucida per qualche istante e mi rendo conto che non ci troviamo davanti al locale, bensì dietro. Non c'è nessuno a parte noi.
"Sai Amanda, sei così carina con questo abitino.. Mi chiedo cosa nasconda sotto" mi dice con aria maliziosa, inizio ad aver paura. La sua bocca é a pochi centimetri dal mio orecchio, poi si sposta al collo. Vorrei scappare da questa affermazione ma la testa mi gira così tanto che non riesco neanche a parlare. "Non lo verrebbe a sapere nessuno" afferma avvicinandosi a me più del dovuto, ormai é alle mie labbra. All'improvviso butta per terra la sigaretta, mi afferra per i fianchi e mi spinge contro il muro, in pochi secondi mi ritrovo la sua lingua in bocca.
Tento in tutti i modi di spingerlo via ma non ci riesco. Forse ero così ubriaca che non mi rendevo conto di non star proprio reagendo.
"No.. Ti preg.. Basta..No.." continuo a ripetere queste parole con un filo di voce. Infila la mano sotto il vestito, scoppio a piangere. Spero di svenire in modo da non dover ricordare questa esperienza per il resto della mia vita.
"Toglile subito le mani di dosso" qualcuno urla. Impiego tutte le mie forze per mettere a fuoco il mio salvatore, e quando finalmente ci riesco resto sbigottita. E' Thomas Stevens. Afferra Samuel e lo colpisce, riesco a guardare un'ultima volta i suoi occhi azzurri mentre mi domanda preoccupato "stai bene?", poi svengo.
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GIRL WOOED - CONTESA
RomanceAmanda e Thomas provengono da due mondi diversi.. Lei alle prese con l'università, lui uomo in carriera.. Il loro primo incontro promette male. Odio, amore in continua contrapposizione tra loro. Si rincorreranno a lungo per poi ritrovarsi e lasciars...