Capitolo 23 Pov Thomas

4.6K 195 6
                                    

"Non volevo che lo scoprissi! Ti saresti rovinata la vacanza.." si giustifica Ben per non avermelo detto.

"Ben, tu sei stato favoloso, sia li che qui, ma questa vacanza é partita rovinata in partenza, io non ho smesso di pensare a lui."

"Lo so Mandi, ma non ho comunque ritenuto giusto dirtelo, cosa pensi di fare?"

"Niente Ben, voglio cercare di godermi questi giorni che mi restano qui a Londra" gli dico.
"In ogni caso non potrei fare nulla".

"Io parleró con mio padre, cercherò di convincerlo a dargli una seconda possibilità, non sono pronto in ogni caso a prendere le redini dell'azienda".

"Sarebbe fantastico Ben".

Alla fine proseguiamo la visita come da programma, il British Museum mi lascia senza fiato sopratutto quando raggiungo la sala degli Egizi.
Le mummie mi hanno sempre affascinata, al contrario di molte mie amiche che si coprivano gli occhi nelle gite scolastiche io ero sempre la prima davanti alla teca a scattar foto.
Riesco anche a vedere la Stele di Rosetta, l'avevo studiata alle medie e trovarmela davanti é emozionante.
Ben mi stupisce facendomi da guida turistica, é molto colto, sa tantissime cose, piu di quanto ingenuamente mi aspettassi.

Finalmente raggiungiamo la London Eye e dopo aver controllato la cabina della ruota panoramica con il metal detector ci fanno salire.

"É da togliere il fiato" dico ammirando il panorama.
"Guarda! Li davanti a te c'è il Buckingham Palace" mi illustra Ben indicandomi un punto dal vetro della cabina.
"Vedi, c'è la bandiera, vuol dire che la rigina é a palazzo" continua.
"É quel palazzo cos'è" domando curiosa? Riconosco il Big Ben, l'ho visto in harry potter, ma non capisco che cosa sia l'edificio di fianco.

"Quello é Westminster, domani andiamo a visitarlo".

Si crea un certo silenzio tra noi, mi volto verso Ben, ha una strana espressione sul volto, é triste.

"Ben che succede?" gli domando.
"Niente é tutto ok" finge un sorriso.
Lo guardo storto.

"Sono con la ragazza che mi piace in uno dei posti piú romantici di Londra, ma lei ama mio fratello"  dice cercando di sdrammatizzare sorridendo e passandosi una mano tra i capelli, poi abbassa lo sguardo.

"Oh.. Credevo di aver capito che anche tu mi vedevi solo come un'amica ..".

"Lo credevo anche io, ma purtroppo stando vicino a te mi sono reso conto che non é così, mi passerà". Non sapendo cos'altro fare lo abbraccio e trascorriamo cosi il resto del giro sulla ruota.

Pov Thomas
L'ho fatta scappare. Ho rinuciato a lei per una stupida troietta qualunque.
Ero arrabbiato, volevo umiliarla come lei aveva umiliato me andando a letto con Benson.
Ma cos'avevo ottenuto? Nulla. L'avevo persa. Subito dopo che se né andata ho provato a rincorrerla, sceso alla home mi sono reso conto che era con Ben che se ne stava andando.Prima della conferenza ho saputo da mio padre che sarebbero andati a Londra, insiemeSono impazzito, ho bevuto tutto l'alcool del frigo bar e ho spaccato tutto, poi alla conferenza ho ripetuto la stessa scena, davanti a tutti. Sono distrutto, mi butto sul letto e continuo a pensare a lei, un po per via dell'alcool e un po perché so di tenere tanto a lei.

Ha detto di amarmi e solo ora, solo ora che l'ho persa mi rendo conto di amarla anche io.
Cerco goffamente di alzarmi dal letto e sbatto il tallone contro lo spigolo, impreco.
Cerco il cellulare nella tasca dei pantaloni che ho scaraventato furioso sul pavimento, lo prendo, cerco il numero di Amanda e le mando un messaggio.

Non risponde, cinque, dieci, quindici, trenta minuti, niente.
Furioso prendo il telefono e lo scaravento contro al muro.
Vaffanculo Amanda, goditela con Benson, penso prima di addormentarmi.

Al mio risveglio ho la sensazione di non essere solo, apro lentamente gli occhi e non appena metto a fuoco riconosco subito la persona che ho davanti. Erano anni che mio padre non mi faceva una romanzina, un po perche non siamo rimasti in buoni rapporti, un po perche non gli avevo dato motivo di farlo.

Alla fine del suo discorso, in cui minaccia piu e piu volte di togliermi il posto se non cambio atteggiamento, mi dice che grazie a Benson ha cambiato idea. E che dovrei prendere esempio da lui. Non ho nessuna voglia di aprire una discussione quindi annuisco, e per fortuna questo sembra convincerlo ad andarsene dalla stanza.

Tutta questa situazione mi ha davvero stufato, decido di rientrare questa sera stessa in Italia, e mi riprometto di mettere ufficialmente un punto alla "relazione" assurda tra me e Amanda.
Credo di amarla é vero, o meglio credo che queste sensazioni che non ho mai provato si chiamino amore, ma lei é una mia studentessa e io le ho fatto fin troppo male.

-Cosa vuoi?- risponde Tania al telefono.

-Domattina arrivo in aereoporto vuoi venirmi a prendere?-

-pensavo che ormai facessi coppia fissa con la sfigata- aggiunge.

-Oh dio, assolutamente no- mento -allora verrai?-

-si, a domani- risponde prima di chiudermi il telefono in faccia.

Tania non sarà mai Amanda, ma a modo suo é una brava ragazza, a letto non é niente male e quello di cui ho bisogno io in questo momento é solo di sano sesso scaccia pensieri.

Finisco di fare la valigia, busso alla porta di mio padre e lo saluto, stranamente ritiene giusta la mia scelta di tornare in Italia anticipatamente.

Mi siedo in aereo e avverto la solitudine al pensiero che all'andata al mio fianco c'era lei, cosi piccola e impaurita, ora sono solo.
Verso 30 gocce di valium nel bicchiere e nel giro di poco finalmente mi addormento.

GIRL WOOED - CONTESADove le storie prendono vita. Scoprilo ora